voce registrata da un microfono

Perchè la voce registrata ci sembra diversa, acuta, nasale o stridula? Riascoltare il proprio timbro è strano e può procurare imbarazzo e vergogna. Bisogna abituarsi ma ci sono esercizi e tecniche per cambiare il suono emesso

Anche chi non ha mai cantato in un microfono e non è mai entrato in una sala di incisione, oggi ha mille possibilità di riascoltare la propria voce. Registrarsi con le nuove tecnologie infatti è molto semplice, oltre che obbligatorio, ad esempio sui messaggi di WhatsApp. Ma perche quando ascoltiamo la nostra voce registrata ci sembra strana e così diversa da come la pensiamo nella realtà? Riascoltandosi c’è chi si stupisce del proprio timbro e altri addirittura se ne vergognano, magari trovando il suono insopportabile, buffo o perfino stupido.

In effetti le persone non hanno tutti i torti nel dare importanza al timbro vocale dato che ha risvolti che vanno ben oltre la musica e l’essere intonati quando cantiamo una canzone. La voce è un tratto distintivo importante che definisce la personalità e se la voce registrata ci sembra diversa potremmo arrivare a non avere più fiducia nei nostri mezzi per sedurre o comunicare. In generale i maschi puntano sui toni bassi e le femmine su voci acute pensando di gestire e di conoscere bene il proprio suono, magari anche sbagliandosi.

Perchè voce registrata sembra diversa

“Ma davvero quella è la mia voce o gli altri ascoltano qualcosa di diverso?” Questa è la tipica domanda che tutte le persone si fanno riascoltandosi. Mettiamoci subito il cuore in pace perchè la nostra voce registrata ci sembra diversa perchè non è quella che pensiamo di ascoltare con le nostre orecchie fin dalla nascita. Il timbro reale che ascoltano i nostri interlocutori è proprio quello che possiamo riascoltare con un altoparlante o delle cuffie, registrandoci con un microfono.

La differenza tra suono percepito e reale è nel diverso percorso delle onde sonore emesse dalle nostre corde vocali. Quando conversiamo con gli altri e ascoltiamo ciò che diciamo, i segnali elettrici inviati dalla coclea al cervello non arrivano solo dai suoni captati dall’orecchio esterno. Le vibrazioni delle corde vocali passano anche attraverso il nostro corpo, non solo come onde sonore trasmesse nell’aria. Ossa del cranio, laringe, bocca e lingua concorrono a far risuonare le note in modo differente e con un timbro più basso rispetto a quando ci ascoltiamo con un altoparlante e le onde arrivano direttamente all’orecchio.

Timbro sgradevole e imbarazzante?

Se la voce registrata ci sembra diversa fino a sembrare più acuta e squillante, stridula e strana o addirittura sgradevole, qualcuno potrebbe addirittura preoccuparsi dopo essersi riascoltato in una registrazione. In effetti l’importanza del timbro nei rapporti umani è studiata scientificamente e coinvolge aspetti legati alla seduzione e all’evoluzione dell’uomo, rivelando salute, età e fertilità. Ma è meglio fare pace con se stessi ed accettarsi per quello che si è: ognuno di noi quando si riascolta si sente poco affascinante.

E se la voce sembra addirittura sgradevole, tanto da metterci in imbarazzo? Una ricerca americana condotta da due psicologi ha rilevato che siamo solo noi a considerare un problema se la voce registrata ci sembra diversa. Il punto è che spesso non corrisponde alle nostre aspettative. In un campione di persone sottoposte a test tutti consideravano insopportabile o strano il proprio timbro vocale e normale quello degli altri. Alla fine probabilmente basterebbe non preoccuparsi del suono, ma piuttosto concentrarsi su quello che diciamo o che siamo veramente. Cosa spesso disattesa in un mondo dominato dalla finzione.

Voce e identità personale

La piacevolezza del timbro secondo altri studi non sarebbe il vero motivo per cui riascoltare la propria voce registrata possa risultare imbarazzante. In realtà quando parliamo nei nostri discorsi inseriamo molti messaggi extra linguistici, separati dal significato che esprimono le parole e dal loro suono, di cui spesso siamo del tutto inconsapevoli. Quando scopriamo la realtà possiamo rimanerne sorpresi o delusi, ma basta farci l’abitudine e averne piena consapevolezza per stare meglio e avere piena padronanza e sicurezza in ogni situazione.

La stessa cosa succede nei cantanti quando interpretano una canzone. Al pubblico non arriva solo il significato del testo o la melodia, ma spesso la differenza tra un bravo cantante che ottiene grande successo e uno normale, la fanno quelle piccole inflessioni, pause, vibrati, che possono essere anche difetti e invece solo nei grandi talenti naturali si trasformano in caratteristiche fondamentali per il successo. Pensiamo ad esempio al timbro inconfondibile e potente di un Frank Sinatra, a quello leggero e instabile di un Lucio Battisti, piuttosto della delicatezza di un Pino Daniele o alla voce nasale di Eros Ramazzotti.

Cambiare suono della voce

Ogni cantante ha un proprio colore vocale e anche per chi non canta vale lo stesso discorso. Ma è possibile cambiare il suono della voce attraverso esercizi specifici o l’allenamento? In realtà il timbro vocale è dovuto ad un insieme di caratteristiche fisiologiche che inizialmente dividono le voci naturali in Soprani, Mezzi soprani, Alti, Tenori e Bassi sulla base dell’estensione di note che riescono a raggiungere. Ma oltre all’estensione la qualità del timbro dipende da molti altri fattori come respirazione, emissione dell’aria e capacità di fare risuonare il suono all’interno della bocca e della laringe.

A questo livello si può intervenire per modificare il timbro. Un maestro di canto può fornire una serie di indicazioni per rendere un tono più ricco, scuro o chiaro, ma è ovvio che queste tecniche per curare la voce vanno al di là della musica. Non per niente vengono adottate da politici, giornalisti speacker o da chi per professione deve parlare davanti ad un pubblico. Se la voce registrata ci sembra strana è perchè non abbiamo il controllo delle nostre caratteristiche vocali che potrebbero essere in realtà ottime ma anche deboli tanto da mettere a rischio le nostre corde vocali.

Alla fine per evocare emozioni tutti vorremmo essere bravi cantanti anche quando parliamo ed in effetti nel discorrere correntemente, magari senza saperlo, utilizziamo una serie di inflessioni e variazioni che contribuiscono a comunicare con gli altri. Se quando ci riascoltiamo la nostra voce ci sembra diversa e ne rimaniamo sorpresi, magari siamo interpreti talmente bravi da andare al di là delle nostre aspettative. Credevamo che la nostra identità personale si esprimesse solo tramite parole, gesti o pensieri? Ci sbagliavamo. Un motivo in più per riflettere sull’importanza del suono, delle note e del linguaggio della musica nella nostra vita.