
Come si produce e riconosce il vino biologico naturale senza solfiti, il sapore è ugualmente buono e cosa cambia nelle fasi di produzione? Guida alle caratteristiche di vini bio e differenze di normativa sull’uso di additivi chimici nella coltivazione
La produzione di vino biologico naturale e senza solfiti aggiunti in Italia è in forte aumento tanto che superficie occupata dai vigneti per la produzione di vini bio nello stivale ha raggiunto i 53mila ettari. Siamo secondi in Europa dopo la Spagna, ma le persone conoscono il significato di vini biologici quando li acquistano in enoteca oppue si tratta solo di una moda che dopo i prodotti biologici investe anche il mercato enologico?
In questo articolo cercheremo di scoprire cos’è effettivamente il vino biologico naturale in termini di caratteristiche, qualità, gusto e proprietà, dato che la produzione di vini in generale presenta da sempre alcuni lati oscuri. Le uniche indicazioni che devono essere presenti a norma di legge sull’etichetta delle bottiglie sono grado alcolico e presenza o meno di solfiti. Cosa dire di eventuali sostanze aggiunte durante la lavorazione dell’uva?
Indice
- Cosa contiene il vino?
- Produzione vino biologico
- Vino naturale senza solfiti
- Produzione vino senza solfiti
- Vendita vini senza solfiti online
- Vino biologico vegano
Cosa contiene il vino?
Il vino oltre all’uva contiene molte altre sostanze a cominciare dai solfiti, fondamentali per la conservazione. Certo non fanno bene alla salute e anche in piccole dosi sono i principali responsabili del classico mal di testa causato da alcune bottiglie. Quanto solfito utilizzano i produttori? Il processo di fermentazione produce solfiti naturalmente, a cui secondo la normativa europea ne possono venire aggiunti un limite massimo di 150 mg/l per il vino rosso e 200 mg/l per quello bianco. Se i vini sono dolci le quantità si alzano a 200 e 250 mg/l.
Cosa servono i solfiti? In pratica non sono altro che sostanze chimiche comunemente utilizzate nel processo di vinificazione come conservanti e stabilizzanti. Sono aggiunti sotto forma di sali di zolfo, gas o soluzioni di anidride solforosa direttamente nella spremitura o durante la fermentazione. I loro livelli sono regolati prima dell’imbottigliamento e solitamente non vengono percepiti a livello olfattivo o nel gusto.
I solfiti seppur contenuti in molti alimenti e utilizzati come conservanti, possono provocare reazioni allergiche e nel vino spesso li si accusa di fare venire il mal di testa. Alcuni studi dicono che sono tollerati meglio dal fegato. Produrre vino biologico senza solfiti aggiunti sembrerebbe qualcosa di strano o impossibile, dato che tutte le bottiglie, anche le più pregiate, ne contengono. In realtà vedremo che è possibile.
I lieviti sono un altro ingrediente dei vini che aiutano il processo di fermentazione e sono i principali responsabili dell’aroma. Alcuni produttori al posto dei così detti ‘lieviti naturali’ o autoctoni, che distinguono regioni e zone diverse presenti all’origine nell’uva, usano polverine create artificialmente dall’industria per determinare il sapore. Tutto è perfettamente lecito e consentito dalla legge per creare un gusto standardizzato.
Enzimi e lieviti vari concorrono a rendere il gusto di determinati vini ed etichette più facilmente riconoscibili dal consumatore. Altre sostanze consentite nella produzione di vino, che con la naturalezza dell’uva hanno ben poco da spartire, sono le gelatine a base di caseina o albumina che consentono alla bevanda di avere un colore chiaro e trasparente al posto di un prodotto torbido e poco gradevole alla vista.
Produzione vino biologico
Come visto ci sono un insieme di motivi per cui la parola vino biologico non può risolversi nella semplice produzione di bevanda a base di uva senza sostanze chimiche. Le principali differenze dei vini biologici e naturali rispetto ai tradizionali, è nel contenuto di sostanze aggiuntive al succo d’uva. Nel vino biologico ad esempio la percentuale di solfiti si abbassa a 100 mg nei rossi e 150 mg nei bianchi.
La produzione di vino più o meno naturale non è semplice, ogni passaggio della vinificazione avrebbe bisogno di una certificazione che di fatto non esiste. Il regolamento europeo garantisce i vini biologici senza pesticidi, mentre relativamente al rispetto di specifici trattamenti fatti in cantina viene lasciato il buon senso del singolo produttore. Inutile dire che anche per il vino biologico esiste quindi la possibilità di manipolazione.
Vino naturale senza solfiti
Date le criticità viste in precendenza, alcuni bevitori preferiscono affidarsi al vino naturale, l’unico che assicura una produzione limitata senza chimica, dalla maturazione dell’uva fino all’imbottigliamento finale. Contrariamente ai vini biologici dove la dicitura ‘bio’ è riferita alla coltivazione con agricoltura biologica, la dicitura ‘nessun solfito aggiunto’ sulle bottiglie garantisce che nella fermentazione dell’uva non è stato usato nessun additivo alimentare sintetico.
La definizione di vino senza solfiti avviene quando la quantità di solfito è inferiore a 10 milligrammi di solfiti per litro. Se siete in cerca di un prodotto completamente naturale, sarebbe opportuno scegliere vini che non contengono questo ingrediente industriale prodotto sinteticamente. Svantaggi in teoria non ce ne sono anche se i maggiori produttori sostengono che il loro utilizzo sia indispensabile per non rischiare di ritrovarsi con bottiglie di aceto.
Tutto dipende dal tipo di uva usato dal prodotto che si vuole ottenere: ci sono bottiglie di vino naturale buone dopo 15 anni e vini tradizionali orrendi dopo 3 anni. Da un punto di vista organolettico, specialmente nel vino giovane, non dovrebbe cambiare molto. Nelle bottiglie più vecchie ci sono sicuramente problemi di conservazione. I produttori che non utilizzano solfiti consigliano di bere questi vini naturali entro 5 anni, o massimo tre anni se si tratta di vino bianco.
Produzione vino senza solfiti
Il vino biologico senza solfiti non contiene sostanze chimiche che a lungo andare possono diventare dannose per l’organismo ed è ciò che i consumatori, sempre più attenti alla naturalezza delle cose, si aspettano di trovare da un prodotto che arriva dalla terra. Come fare ad avere tutte le buone caratteristiche organolettiche dei prodotti vinicoli tradizionali aggiungendo la naturalezza?
Ridurre il più possibile l’intervento dell’uomo nel rispetto delle caratteristiche naturali dell’uva e del territorio di vinificazione, è il traguardo che perseguono i produttori di vino biologico naturale. Poco ma buono, verrebbe da dire. Fare vino senza solfiti è ovviamente abbastanza semplice, il difficile è evitare che si degradi nel tempo, sia in bottiglia che una volta aperto. La sfida dei produttori è proprio questa, ma è chiaro che i problemi sono maggiori se parliamo di aziende che producono centinaia di migliaia di bottiglie all’anno.
I costi di una produzione totalmente naturale di qualità sarebbero insostenibili. Questo settore è quindi appannaggio di piccoli produttori artigianali che producono vino in quantità molto piccole, a livello di migliaia di bottiglie. Poco ma buono, verrebbe da dire. In realtà il campo è ben più vasto, non esistono regolamentazioni chiare e tutto è affidato a un rapporto di fiducia che si instaura tra consumatori e produttori presenti su tutto il territorio italiano, spesso uniti in associazioni pronte a promuovere l’integrità del territorio e del vino biologico naturale.
Vendita vini senza solfiti online
Ecco una serie di informazioni, tendenze, manifestazioni ed eventi per seguire da vicino l’evoluzione di questo prodotto e su come sceglierlo, dai fondamenti della viticoltura biologica alle degustazioni. I produttori lo spiegano in modo appassionato attraverso una serie di documenti dedicati esclusivamente al vino biologico naturale. Articoli scientifici e informazioni generali sulla coltivazione della vite e sulla fermentazione dell’uva. E’ possibile acquistare direttamente online vino biologico proveniente dalle cantine italiane conoscendo descrizione e dettagli dei metodi di fermentazione naturale.
Aiab Direttamente dal sito ufficiale dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica il regolamento europeo per i vini biologici
Il fatto alimentare Nel sito tutte le novità legislative in materia di prodotti biologici con regolamenti, pratiche e sostanze ammesse
BlogVinoBiologico Un blog su cui trovare informazioni, notizie, eventi direttamente dal mondo del vino biologico, dai corsi di degustazione alle normative che regolano il biologico
VinoBio Una mappa per aiutare gli appassionati di vino naturale a trovare e Contattare il produttore biologico più vicino. Eventi e approfondimenti direttamente sul sito
Vino biologico vegano
In questa sofisticata ricerca del benessere nel bicchiere sostenibile non poteva mancare anche il vino biologico vegano. Una nicchia di mercato che comunque sta crescendo soprattutto nel nord Europa e negli Stati Uniti. Un valore aggiunto a livello di qualità? Certamente per la sua produzione c’è una maggiore attenzione all’ambiente e alla sostenibilità senza arrivare ai vini sostenibili.
Nei vini vegani non vengono usati pesticidi e l’utilizzo di qualsiasi altra sostanza di origine animale, durante tutta la fase di produzione dell’uva dai vigneti fino all’imballaggio. Il consumatore può riconoscere il vino biologico vegano tramite marchi privati concessi ai produttori che si sottopongono a controlli specifici. Anche qui non esiste una normativa univoca a livello europeo.
Il più importante ente di controllo a livello nazionale è Qualità vegetariana vegan concesso dopo la certificazione Csqa da una società leader nel settore del food a livello nazionale. A questo si aggiunge il sostegno dell’Associazione Vegetariana Italiana. Per il resto per andare sul sicuro non resta che non esagerare. Alzare troppo il gomito e bere troppo fa comunque male sia che si tratti della bottiglia del miglior produttore di Barolo che di una bevanda alcolica di spremuta d’uva.