
I tormentoni musicali sono canzoni orecchiabili che persistono nella mente. Questa esperienza, sfruttata anche nell’industria musicale, è dovuta all’attività cerebrale legata alla memoria. Come scacciare dal cervello gli earworms quando non se ne vanno?
I tormentoni musicali sono canzoni o motivi che si insinuano nella mente e continuano a risuonare per lungo tempo dopo l’ascolto. Il fenomeno non ha solo aspetti legati alla musica, ma è un’esperienza cognitiva ben nota e ancora poco compresa. Ci sono brani che per caratteristiche melodiche, armoniche, ritmiche o sonore, si diffondono facilmente tra le persone, rendendoli molto comuni e condivisi.
I tormentoni musicali possono derivare da canzoni, temi musicali di film o videogiochi, sigle pubblicitarie o programmi televisivi. Nel corso del tempo, gli studiosi hanno formulato diverse ipotesi per spiegare le cause, la funzione e i processi mentali legati agli earworms. Recentemente, gli sviluppi nell’analisi del cervello hanno permesso di riconoscere attività cerebrali legate alla memoria musicale che possono spiegare questo fenomeno.
Indice
- Tormentoni musicali cosa sono?
- Studi sui tormentoni musicali
- Tormentoni della musica pop
- Tormentoni musicali famosi
- Scacciare gli earworms dal cervello
Tormentoni musicali cosa sono?
I tormentoni musicali in inglese sono chiamati “earworm”, letteralmente, “tarli dell’orecchio”. La parola deriva dal tedesco “ohrwurm,” utilizzato per descrivere una canzone orecchiabile che si insinua nella mente in modo persistente, proprio come un tarlo che si annida nell’orecchio. Questo concetto è stato studiato e discusso in ambito accademico, dove sono stati proposti anche altri termini come “immagini musicali involontarie” (INMI).
I tomentoni musicali sono quindi brevi sequenze musicali che risuonano nella mente senza uno sforzo cosciente o stimoli sonori esterni. Molte persone riferiscono di sperimentare gli earworms almeno una volta alla settimana, ma questo fenomeno sembra essere più comune tra chi ha esperienza musicale, come musicisti o persone che sanno leggere la musica. Si presentano quando siamo soli o dobbiamo riempire il tempo, come quando stiamo in fila.
Gli earworms sono un fenomeno intrigante e ancora in parte misterioso, che affascina sia gli studiosi che il grande pubblico. Le caratteristiche di canzoni o motivi musicali particolarmente insistenti riguardano da vicino il funzionamento del cervello e interessano anche i neuroscienziati. L’impatto sulla nostra memoria musicale e la loro persistenza nella mente sottolineano la complessità della relazione con la musica dell’uomo e il ruolo cruciale che svolge nelle nostre vite.
Studi sui tormentoni musicali
Gli studi sul cervello indicano che i circuiti neurali associati alla rappresentazione di un determinato motivo musicale possono rimanere bloccati in modalità “playback,” spiegando così la persistenza degli earworms. Alcune ricerche suggeriscono che le immagini musicali involontarie potrebbero facilitare la codifica e l’analisi di nuovi ricordi, migliorando la memorizzazione di esperienze associate accidentalmente a quei motivi musicali.
Se il celebre neurologo Oliver Sacks nel suo libro Musicofilia parla di “agenti musicali cognitivamente infettivi”, i tormentoni musicali sono stati analizzati negli ultimi decenni da molti altri studiosi. Lo psicologo cognitivo Daniel Levetin ne parla nel libro This is your brain on music osservando come spesso le canzoni famose che si insinuano nella mente vengano riprodotte in modo molto accurato.
Altri studiosi considerano gli earworms come parte di un processo parte dell’evoluzione umana per legare i suoni e la musica ai ricordi e che favorisce la memoria. Ed è proprio per questo che, secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Psychology, gli earworms colpiscono quasi tutti nel corso della vita. C’è chi si “infetta” ascoltando la musica di uno spot, chi una sigla tv e chi non riesce più a liberarsi dell’ultima hit di successo ascoltata in radio.
Tormentoni della musica pop
L’origine dei tormentoni musicali è un fenomeno antico e legato all’evoluzione, presente nella letteratura e nella cultura popolare già in epoche passate. Ciò suggerisce che non sia una diretta conseguenza delle moderne tecnologie di riproduzione musicale, ma piuttosto un aspetto intrinseco della nostra psicologia musicale. Eppure la capacità degli earworms di persistere nella nostra mente è ampiamente sfruttata anche dall’industria musicale.
Creare ritornelli appiccicosi che si insinuano nella memoria degli ascoltatori è una sfida che esiste da sempre e che nel corso dei secoli ha riguardato anche grandi compositori e musicisti famosi, artisti, produttori ed etichette discografiche. La ripetitività e la facilità di riascoltare nella mente un determinato motivo musicale senza il controllo cosciente, sono caratteristiche che distinguono gli earworms dai ricordi musicali più tradizionali.
I tormentoni musicali sono molto diffusi in estate come marchio di fabbrica della musica pop, perchè spesso sono parte di canzoni allegre che i giovani ascoltano in radio o che ballano nelle discoteche. In realtà se le hit particolarmente insistenti una volta erano relegate all’estate, oggi non hanno più una stagionalità per motivi che hanno a che vedere con l’evoluzione del mercato musicale. Per attrarre click sui servizi di streaming e di video online, etichette, produttori e artisti devono sempre saper creare brani di facile impatto che si trasformino in meme virali.
Esistono però anche tormentoni musicali slegati dalle mode del momento. Ad esempio ci sono ritornelli di vecchie filastrocche di Natale o canzoni per bambini che possono fissarsi nella mente se hanno determinate caratteristiche. Scienziati e musicisti fanno a gara per capire quali sonorità, melodie e ritmi abbiano maggiore possibilità di insinuarsi nel cervello senza andarsene dalla mente, costringendo l’ascoltatore a canticchiarle tutto il giorno.
Tormentoni musicali famosi
Uno studio pubblicato dalla rivista APA Journal Psychology of Aesthetics sostiene che le canzoni per diventare veri e propri tormentoni musicali devono avere due caratteristiche fondamentali: ritmi veloci e melodie facili da ricordare, ma non devono essere banali. In particolare le melodie si distinguono da qualsiasi altra canzone per avere intervalli particolari, salti e ripetizioni. Anche gli arrangiamenti devono contenere suoni, riff o effetti che li rendono unici nel loro genere.
I tormentoni musicali quindi non sono per niente canzoni stupide, ma brani fatti apposta per colpire gli ascoltatori. Se ascoltati in continuazione perché trasmessi alla radio, aumentano l’onda d’urto sul cervello umano. Sembrano fatte apposta per diventare canzoni famose e non importa se per durare qualche settimana, forse un mese o magari appena un battito di ciglia. Qui di seguito ci sono alcuni tormentoni diventati famosi grazie all’intuito di dj o produttori.
- Lady Gaga Bad Romance
- Klie Minogue Can’t get you otu of my head
- Journey Don’t stop believin’
- Gotye Somebody that I used to know
- Maroon 5 Moves like Jagger
- Kate Perry California Gurls
- Queen Bohemian Rhapsody
- Lady Gaga Alejandro
- Lady Gaga Poker Face
Scacciare gli earworms dal cervello
I tormentoni sono canzoni furbe, sincere, basilari e magari un tantino idiote? Può darsi, ma per un artista non è semplice scrivere una canzone di successo. Comunque il fenomeno va al di là dell’aspetto artistico ed estetico perché gli earworms possono essere anche molto fastidiosi. Secondo una ricerca della Baylor University potrebbero causare anche disturbi del sonno.
Oltre ad essere un fenomeno curioso di marketing o costume, i bachi musicali possono renderci la vita impossibile e seguirci ovunque. Evitarli sembrerebbe facile ma non lo è perché oggi l’evoluzione della musica pop li ha trasformati in parte del processo creativo. Caduta la definizione di musica commerciale, i tormentoni svelano le loro intenzioni ancora prima dell’ascolto e forse proprio per questo hanno successo.
Purtroppo i tormentoni musicali si depositano nei meccanismi della memoria a lungo termine, per cui ogni tentativo di eliminarli dalla testa può essere inutile. Per scacciare la melodia invasiva dal cervello, di solito le persone tendono a far finta di niente, occupandosi in varie attività come lavoro, meditazione, movimento, sport. Tutte strategie destinate all’insuccesso.
Per allontanare un earworms dal cervello, meglio distrarsi pensando ad un altro brano, o affrontare la canzone di petto, magari imparandola tutta a memoria. In ogni caso il baco musicale passa quasi sempre da sé, dopo un paio di giorni di silenzio. Un tempo comunque molto maggiore rispetto alla memoria uditiva umana, quella che consente di ripetere consapevolmente un brano precedentemente ascoltato.