musicista prova tonalità musicali

Tutti sanno che le canzoni sono fatte di ritmo, melodie e accordi che si suonano in determinate tonalità musicali. I compositori le scelgono per l’estensione vocale dei cantanti, per ottenere particolari timbri dagli strumenti o perchè sono facili da suonare?

Le prime cose che rimangono impresse di una canzone normalmente sono il ritmo e la melodia. Solo i musicisti pensano alle armonie o alle tonalità musicali, anche se hanno un ruolo importante e arrivano quasi sempre prima delle melodie. Dato che non tutti sono musicisti o hanno avuto la fortuna di approfondire la teoria musicale a scuola o nel corso della loro vita, è più facile innamorarsi di un brano pensando alle singole note che compongono la melodia.

Le prime semplici melodie d’altronde si suonano anche a scuola con il flauto, primo ed ultimo gradino del misero percorso di formazione musicale che ci tocca in Italia. Pensate invece che possa esserci qualcosa di più grande, simile ad una costruzione fatta di decine di note che si sovrappongono: l’armonia. Un insieme di note suonate contemporaneamente che in ogni tonalità diventano una cascata di suoni e colori. Potete ascoltarli in una sinfonia da una grande orchestra, ma anche nella colonna sonora di certi famosi film.

Armonie e tonalità musicali

Nella teoria musicale il concetto di armonia riguarda le regole sulla formazione degli accordi, ovvero più note suonate contemporaneamente. Si tratta di guardare la musica in verticale su uno spartito piuttosto che in orizzontale come avviene nelle melodie. L’armonia però non è fatta solo di regole matematiche, perchè questo insieme di note vibrando crea tensioni, dissonanze e assonanze capaci di emozionare e scombussolare chiunque anche più delle semplici melodie.

Sono armonie quelle che scrive il compositore affidando ad ogni gruppo di strumenti dell’orchestra determinate parti, ma anche gli accordi di chitarra o di pianoforte che suoniamo per accompagnare una canzone. In entrambi i casi l’armonia scorre nel brano con regole che rappresentano una parte importante della musica intesa come insieme di riferimenti sonori. Nelle canzoni normalmente tutto viene costruito attorno alla tonica, la tonalità di impianto.

La tonalità musicale è un concetto importante dell’armonia perchè nella musica tonale da lì si parte e si torna, quando la canzone finisce. Nel giro di Do, che anche i principianti sanno suonare i qui semplici accordi, la parola ‘giro’ suggerisce proprio l’idea di un viaggio. Si parte da un punto e dopo un certo percorso (giro) si ritorna allo stesso punto e ci si riposa. Ecco, la musica è come un viaggio per l’orecchio. La tonalità è il punto di partenza e di arrivo e prende il nome dalla nota su cui è costruito il primo accordo.

Differenze tra tonalità

Le tonalità musicali possono essere maggiori o minori, quindi ne esistono 24, 12 maggiori e 12 minori. A livello di scrittura e lettura ogni tonalità ha alterazioni diversi in chiave, ma perchè sceglierne una piuttosto di un’altra per suonare una canzone o comporre un brano? Differenze più evidenti ci sono tra tonalità maggiori e minori. Semplificando un Do maggiore è allegro mentre il Do minore ha una sonorità che potremmo definire come più triste.

Le tonalità musicali si possono scegliere in base all’estensione della voce del cantante o dello strumento solista, ma non solo. Suonare una brano in una tonalità piuttosto che un’altra non ha a che fare solo con la grammatica del linguaggio musicale ma crea all’ascoltatore anche sensazioni diverse. Un orecchio allenato può percepire effetti diversi ascoltando gli stessi accordi ma costruiti su note diverse, come esempio Do maggiore o Mib maggiore.

Quindi le tonalità sono più usate dai cantanti nelle canzoni sono scelte per particolari esigenze stilistiche o espressive? La risposta è negativa. Quasi sempre gli accordi che troviamo nei canzonieri sono usati da cantanti e musicisti per una ragione molto più banale. Usano determinati accordi perchè sono gli unici che sanno suonare o per i quali arrivano a cantare le melodie con la voce.

Accordi facili da suonare

Nella musica pop le canzoni sono scritte sempre in determinate tonalità musicali piuttosto che in altre semplicemente perchè contengono gli accordi che i cantanti sanno suonare. Quelli che conoscono ed evidentemente anche i più semplici che non fanno intrecciare le dita sulla chitarra. Non parliamo delle note nere del pianoforte che solo a vederle mettono paura. Sarà per questo che l’evoluzione della musica procede spedita verso forme più semplici da suonare e ascoltare?

Qualcuno si è chiesto anche quali tonalità musicali siano le più usate nelle decine di milioni di brani presenti su Spotify. La ricerca ha riguardato tutti i generi musicali all’interno della musica tonale occidentale più ascoltata in streaming: rock, rap, classica, country e molti altri. Per determinare le tonalità delle canzoni è bastato analizzare la frequenza dei brani. Il risultato dello studio è interessante e può stupire.

Non è il Do maggiore la tonalità più usata, ma il Sol maggiore, in inglese G Major. Sapete perchè? Perchè è più facile da suonare con pianoforte e chitarra. Dopo arrivano Do, Re e LA, Do# e FA maggiore. Tutte tonalità maggiori: insomma, viva le canzoni felici. Per arrivare ad essere un pò più malinconici tocca arrivare al settimo posto. C’è un bel La minore, un accordo tra i più facili da suonare, sia con chitarra che con il pianoforte, principe della cosiddetta musica triste.

É vero, semplificare è la cosa più difficile quando si parla di arte, ma dev’essere una scelta. Quando è una necessità il rischio di diventare banali è forte. Se avete avuto la fortuna di studiare le infinite possibilità del linguaggio delle sette note, saprete che i più famosi compositori classici o di musica jazz non si fermano alla tonalità di Sol maggiore: ci sarà un motivo…

tonalita più usate nelle canzoni