Social network più usati per condividere foto, video, idee e pensieri. Ruolo sociale, culturale, politico e nel marketing delle maggiori piattaforme online e uso consapevole. Elenco applicazioni più famose per discutere, trovare nuovi amici e opportunità di lavoro

I social network sono una delle più grandi rivoluzioni della comunicazione umana e oggi miliardi di persone li utilizzano molte volte al giorno. Il loro successo nell’ecosistema di internet è stato travolgente, ben oltre il tempo libero, fino coinvolgere ogni ambito della società. Il loro ruolo tocca società, politica, economia di ogni paese del mondo e si ripercuote anche sul benessere delle persone.

I social network hanno diminuito le distanze fisiche e aperto nuovi orizzonti, favorito gli scambi e la condivisione di idee ed informazioni tra individui vicini e lontani. Ma come sempre nelle rivoluzioni tecnologie non esistono solo gli aspetti positivi ed è importante farne un uso consapevole. Di seguito analizzeremo in modo approfondito pro e contro di questo modo di comunicare sempre più pervasivo nella vita di tutti.

Indice

Social network cosa sono?

I social network si possono considere contenitori digitali di notizie, immagini e video, pubblicati direttamente dagli utenti a formare una vera e propria rete sociale. Sulle piattaforme online ci si ritrova tra gruppi di amici, conoscenti o sconosciuti a condividere interessi comuni. Si discute di passioni e si pubblicano messaggi in formato di testi, link, video e foto. Insomma una cosa apparentemente normale ma dalla portata enorme.

Ragazze che sorridono

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, il social network più diffuso al mondo, è diventato uno tra gli uomini più ricchi e potenti al mondo. Non ha fatto altro che sviluppare una tecnologia semplice per fare incontrare persone dietro al monitor di pc, tablet e smartphone. Partecipare ad un social network è facile: basta iscriversi gratuitamente ad un servizio online creando un profilo personale.

Il profilo personale contiene interessi della vita e passioni del tempo libero, formazione e professione, ma soprattutto idee e pensieri su fatti di cronaca, spettacolo, lavoro e altro. Da qui partono incontri virtuali che possono servire a ristabilire contatti o ad estendere la propria lista di conoscenze all’infinito, anche per scopi professionali. L’amicizia online non ha confini e sulle piattaforme di dating online si può anche trovare l’amore della propria vita.

Social psiche e informazione

Amicizia e amore: forse è proprio questa la ragione del grande successo dei social network. Ma hanno cambiato la vita delle persone in meglio o in peggio? C’è chi li osanna e chi li considera estremente pericolosi, perchè non rispettano la privacy delle persone e possono creare dipendenza negli utenti più giovani. Tutto vero anche se il mezzo utilizzato non ha mai colpe: la differenza tra bene e male sta nell’utilizzo che si fa delle cose. Se andare in auto contromano a 100 all’ora è assurdo e pericoloso, non per questo l’automobile è da evitare.

Certo è rischioso delegare la propria memoria ad una bacheca elettronica senza segreti dove tutto è rivelato e in cui le nostre vite sono spiate. Diventa un problema anche la possibilità di scrivere commenti e inviare messaggi senza filtro quando sfociano in un linguaggio violento, crudo se non feroce. L’informazione oggi passa dai social con tutti i limiti del caso: fake news, fonti inattendibili, studiosi o psicopatici messi sullo stesso piano così come conoscenza e ignoranza.

Anche l’illusione di avere tanti amici, followers e like davanti ad un monitor può essere pericolosa, quando invece si é soli e disconnessi da una comunità reale. Secondo un rapporto consegnato al governo americano da una ex product manager di Facebook pubblicato sul Wall Street Journal, il problematico rapporto tra ciò che è più remunerativo in termini economici, ma meno sul piano della salute personale, è conosciuto anche dai massimi livelli della piattaforma.

Nell’inchiesta si sostiene che le ragazze più giovani esponendo le loro immagini su piattaforme come Instagram, alla lunga potrebbero sentirsi a disagio fino a sviluppare patologie psicologiche, se le loro sembianze non coincidono con i modelli veicolati dalla pubblicità. Ma anche incentivare contenuti polarizzanti e divisivi incitando odio, divisione e violenza attraverso algoritmi che selezionano i messaggi, può essere una scelta dettata dalla necessità di ricevere più click dalle persone coinvolte nelle discussioni.

Ruolo politico dei social network

Il numero enorme di utenti che frequentano i social network, oltre 3,2 miliardi di persone al giorno, sta facendo molto discutere relativamente al loro ruolo sociale e politico. Sono il vero quarto potere digitale in grado di guidare i comportamenti delle masse? Troppo facile utilizzarli per veicolare idee e pensieri dando un’idea distorta della realtà attraverso le cosiddette fake news. Gli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale uniscono persone sulla base di credenze favorendo una contrapposizione che diffonde odio e divisione.

I cosiddetti leoni da tastiera su argomenti spinosi di caratterere sociale o medico (vedi immigrazione o Covid) a volte mostrano il loro lato peggiore e aggressivo. Lobbies o gruppi politici possono utilizzare i social network in modo mirato e artificioso anche per creare un ipotetico nemico da utilizzare per fini elettorali. Il caso di Trump, escluso dai social dopo i gravi episodi di Washington nel Gennaio 2021, ha innescato forti dubbi sull’imparzialità di social e motori di ricerca.

Nello scontro politico in America il ruolo di Facebook e Twitter è stato grande fin dall’elezione di Obama del 2006 trainata dai Millennials sui social. Nello scandalo di Cambridge Analytica del 2018, si parla di dati personali di utenti americani rubati per essere utilizzati nella propaganda di Trump che ha portato alla sua elezione. Se il potere dei media nel condizionare le masse e l’informazione libera è sempre esistito, quando c’è un editore di riferimento si auto regolamenta alla luce del sole.

La pervasività dei social network è molto maggiore perchè apparentemente nessuno muove i fili. C’è un rischio per la democrazia se diventa megafono nelle mani sbagliate. La libertà d’espressione in democrazia è garantita nel rispetto delle regole, ma sui social chi le stabilisce? Tra tecnologia, mercato, potere e politica, la capacità di cercare la verità sembra essere solo nelle mani degli utenti facilmente ingannabili da strategie di marketing sempre più targhettizzate da cui è difficile sfuggire.

Coscienza critica e conformismo

I social si finanziano e fanno miliardi sfruttando big data e le abitudini dei navigatori sono elaborate dall’intelligenza artificiale per vendere prodotti e veicolare pubblicità online. Ciò è abbastanza scontato e forse è il minore dei mali. Il ruolo dei social va ben oltre il marketing fino a sconfinare nell’etica e nella politica. Da sconfinata prateria di conoscenza, il web è diventato la terra del conformismo indotto da algoritmi che fanno incontrare persone con idee simili. I risultati a volte sono sconcertanti.

In un sistema informativo senza regole lo spirito critico e la conoscenza diventano caratteristiche fondamentali per districarsi tra fake news e verità. Peccato che secondi molti studi affermano come il successo dei social network abbia cause neurobiologiche che vanno esattamente nella direzione opposta. Più che una ricerca di consapevolezza, esiste una necessità naturale dell’uomo di conformarsi al gruppo dei pari.

Già negli anni ’50 esistevano teorie sull’equilibro formulate da psicologi come Fritz Heider. Tutti gli individui più che impegnarsi, esprimere se stessi o far brillare la loro intelligenza personale, tendono ad evitare situazioni spiacevoli e conflittuali, adeguandosi al flusso di idee maggioritario. Il desiderio di fuggire da situazioni stressanti di inaguetezza e frustrazione, sui social network spinge le persone a coalizzarsi in schieramenti opposti sempre più conflittuali e capitanati da forti opinion leader.

La connessione tra pari è indotta dagli algoritmi su cui si basano le piattaforme, programmati in modo da non deludere questa aspettative di amicizia, magari solo apparente, ma certo più tranquilla del mondo reale. In queste comunità il nemico, ovvero chi non è conforme, non può disturbare più di tanto perchè viene subito isolato e tenuto a distanza dalla maggioranza dei membri.

Marketing online è sociale

Veicolare lo shopping tramite i social è un altro fenomeno tipico del web marketing moderno. Proprio sulle abitudini di acquisto delle donne i social network hanno grande influenza. Secondo una ricerca l’86% delle donne fa ricerche su internet prima di fare eventuali acquisti. L’81% si interessa a prodotti visti e condivisi sui social media, mentre il 72% fa molta attenzione alle raccomandazioni online.

I social network come mezzo di convincimento hanno rapidamente superato la televisione: solo il 64% delle intervistate si interessa ad un prodotto vedendo gli spot in tv e l’1,9% delle consumatrici afferma di farsi influenzare dalla tv nella decisioni che riguardano lo shopping. Dato che la propensione allo shopping delle donne in certi ambiti è molto maggiore rispetto agli uomini, ci sono servizi come Pinterest a preponderanza femminile: lo usano il 75% di donne e ragazze.

Pinterest cosa offre in più rispetto a Facebook, Twitter o altri? E’ immediato e facile da consultare: in un’epoca di condivisione bulimica delle informazioni, non fa perdere tempo. Tutto si organizza appuntando le cose che interessano in pin, puntine virtuali da condividere e che contengono foto, video, discussioni ma anche regali. In un’epoca segnata da Facebook, Twitter e dalla frenesia di condivisione, fermarsi a collezionare qualcosa può dare sicurezza ed essere più utile e gratificante.

Pinterest non è solo un social per donne a caccia di tendenze sulla moda. Lo usano molte persone curiose di esplorare argomenti come lifestyle, design, decorazione della casa, cucina e fitness. Molto cliccate sono anche le categorie di satira politica e poi c’è la cultura: alcuni musei e gallerie usano Pinterest per mostrare le loro collezioni d’arte. Poi alcuni utenti condividono le loro vacanze e si trovano guide turistiche di ogni città.

Usare i social correttamente

Secondo l’indagine dell’Ossevatorio hi-tech di Swg, quasi 40 milioni di italiani accedono regolamente ai social spendendo tutti i mesi 16 ore della loro vita. Si usano soprattutto per informarsi, divertirsi, osservare e tenersi in contatto, ma il loro utilizzo è diviso per età. Se per i giovani sono quasi vitali, gli adulti stanno cominciando a considerarli inutili, superflui o dannosi per tempo perso, fake news e contenuti offensivi e circa un terzo degli italiani ritiene abbiano peggiorato la vita.

Se usati nel rispetto delle regole e con cognizione di causa, i social network possono comunque essere una risorsa utile e importante. Le persone oggi sono molto più informate e consapevoli, hanno opinioni politiche che condividono e con un click possono scambiarsi pareri e contenuti in ogni parte del mondo. Gli adulti, oltre che per comunicare e condividere contenuti, possono usarli in ambito professionale anche per trovare lavoro. Le aziende li usano per pubblicizzare prodotti con precisi target di riferimento, ma anche per connettersi e interagire con clienti e dipendenti.

Se la maggior parte delle piattaforme sociali è orientata ai giovani, l’uso dei social da parte degli anziani è decisamente in crescita tanto che anche nella terza età ci sono vere e proprie star che raccolgono milioni di follower. I nonni non avranno l’esuberanza dei ragazzini, ma nel raccontare le loro storie portano il loro tocco di dolcezza e autenticità. Non è escluso che dietro ai loro profili ci sia la mano dei nipoti, ma essere online può sicuramente essere un sistema per uscire dall’isolamento e incontrare persone riscoprendo la gioia della condivisione.

Insomma usando i social correttamente se ne possono sfruttare le potenzialità, ma chiudersi in una stanza otto ore al giorno a postare con gli amici senza uscire di casa non è sano e può causare dipendenze, come insegna il fenomeno hikikomori. I ragazzi adolescenti che condividono video, foto e passioni, oltre a non dimenticarsi della vita reale, devono fare i conti prima di tutto con il fenomeno del ciber bullismo, in cui vengono presi di mira magari senza apparente motivo.

La censura sui social

Tutti i minorenni usano le piattafome sociali nel tempo libero per scambiarsi video, musica e contenuti vari. Se per i ragazzi il rischio è il bullismo, per i bambini il problema è fare incontri sbagliati dato che il limite di età di 13 anni è facilmente aggirabile e non verificabile perchè un bambino può iscriversi con una data diversa dalla propria. Nell’adolescenza la voglia di sentirsi parte di una comunità può fare smarrire la consapevolezza dei pericoli che comunque su internet esistono.

I social network più utilizzati hanno delle regole per censurare e limitare post offensivi che potrebbero urtare la sensibilità degli utenti, ma anche fonti di notizie false e propaganda di tipo politico o razziale pericolosa. Il filtraggio dei contenuti con miliardi di utenti non può che essere complesso dato che comprende temi come la libertà di parola. Quando i sistemi trovano qualcosa di sospetto, in automatico vengono quindi usati filtri antispam basati sull’intelligenza artificiale .

Il sistema di censura dei social essendo automatico presenta come ovvio qualche limite. Alcuni utenti possono vedersi cancellati dei post improvvisamente e apparentemente senza motivo solo per una parola fuori posto o un contenuto ritenuto a torto dannoso. Non è raro ad esempio che vengano eliminate immagini di opere d’arte che rappresentano parti del corpo prive di vestiti.

Caratteristiche dei social

Quali sono le caratteristiche che vanno per la maggiore sui social network più usati in Italia e nel mondo, in particolare da quelli più amati dai giovani? Le aziende mirano ad una nuova concezione della comunicazione che mira a coinvolgere gli utenti. Esempio su tutti è Snapchat, primo a creare una modalità per tenere informati i propri appassionati negli eventi sportivi live con immagini e contenuti privilegiati (Live Stories) mentre editori del calibro di Cnn e National Geographic hanno creato contenuti su misura per soddisfare il popolo dei snapchatter.

I social network più usati danno modo di liberare la creatività con filtri, adesivi e gadget sono molto usati insieme alle emojii particolari da applicare a selfie per decorare i post anche in contesti differenti. Le aziende li possono acquistare per presentare eventi e attività. Le storie sono un altro aspetto interessante. Sono narrazioni in ordine cronologico per avviare chat e commenti dagli amici nel giro di 24 ore, per poi scompare automaticamente.

Possono essere anche momenti in tempo reale di ciò che sta accadendo nelle propria città e nel mondo. Si possono inserire messaggi usa e getta con foto o video buffi che si autodistruggono a tempo, mentre altri aggiornamenti condivisi possono durano una sola giornata. Immediatezza e velocità sono le caratteristiche delle nuove generazioni che privilegiano un tipo di approccio che va al di là della volontà di mettere in scena situazioni e immagini.

Sui social network più famosi si condivide per puro divertimento sull’onda dell’entusiasmo. Il linguaggio delle immagini va per la maggiore con fotografie e video incontrastati dominatori della comunicazione con qualsiasi tipo di informazione. Anche i messaggi vocali fanno parte delle possibilità che offrono le maggiori piattaforme. Infine si può giocare o trovare nuove notizie, immagini, video da condividere all’istante o da rielaborare immediatamente per la gioia di amici e conoscenti

Social più usati in Italia

Sia che si tratti di shopping online o condivisione di contenuti, 35 milioni di italiani di ogni età utilizzano i social per quasi 2 ore al giorno con un incremento anno dopo anno del 10%, mentre le app social installate sugli smartphone degli italiani sono 30 milioni. L’utilizzo delle varie piattaforme dipende dall’età, ce ne sono per giovani e adulti ma anche per giovanissimi e non è escluso che lo stesso utente abbia più account con diverse piattaforme.

La classifica dei socila più usati in Italia comprendendo anche piattaforme di sharing e ogni età vede in testa YouTube (35,4 milioni) seguito da Facebook (35 milioni), Instagram (28,4 milioni), Pinterest (27,7 mln) Linkedin (18,3 mln), Telegram (17 mln) Twitter (11 mln), Tik Tok (9,6 mln), Twich (4,7 mln), Reddit (3 mln), Snapchat (1,9 mln).

Youtube Tutti lo avrete utilizzato migliaia di volte per cercare e condividere video o ascoltare musica, ma in realtà YouTube è a tutti gli effetti anche un social con cui condividere contenuti solo con i propri amici e iscritti al canale personale

Facebook Il social network più diffuso al mondo e in Italia. Ottimo per incontrare e ritrovare amici, caricare foto e video, discutere e pubblicare collegamenti, lanciare discussioni e conoscere nuova gente

Instagram Consente di condividere il proprio percorso digitale di foto e video solo con una cerchia ristretta di amici avendo il controllo di informazioni ed esperienze

Pinterest Ha successo per condividere foto, video, discussioni organizzati in categorie. E’ una vetrina ideale per vendere qualcosa o farsi pubblicità, tanto che secondo alcuni dati le categoria più visitate sarebbero le case (17,2%), gli oggetti di artigianato (12,4%) seguite da abbigliamento e moda (11,7%)

Linkedin Il miglior modo online per parlare di lavoro, trovare contatti e incontrare professionisti per condividere informazioni, idee e opportunità

Telegram Consente di inviare messaggi criptati e che possono auto distruggersi, veloci e accessibili da più dispositivi contemporaneamente. Tutto gratis senza pubblicità nè abbonamento, senza limiti per l’invio di qualsiasi tipo di file, messaggi, foto e video a più di 5000 persone

Twitter Micro blogging sociale per connettersi istantaneamente a vari argomenti di interesse e seguire notizie, fatti e parole di amici, giornalisti, personaggi famosi e celebrità

Tiktok Applicazione che sta avendo successo in tutto il mondo per condividere video divertenti e foto specie tra i giovanissimi dato che il limite di età per accedervi è 13 anni

Twitch Nato come piattaforma videoludica di Amazon, consente agli utenti di trasmettere in streaming contenuti suddivisi in varie categorie e agli stramer di guadagnare con donazioni, sponsorizzazioni, merchandising e affiliazioni

Tumblr Una piattaforma di micro blogging sociale che consente di inviare testi, immagini, video, collegamenti, citazioni e audio

Reddit Social network e news website per inviare contenuti in forma di collegamenti e creare o partecipare a gruppi di discussione

Snapchat Applicazione molto usata dagli adolescenti in America con i video ‘stories’ permette di entrare nei backstage di eventi privati, conoscere più da vicino artisti e personaggi dello spettacolo come di vivere in prima linea eventi di forte richiamo mediatico: sfilate, concerti, interviste inedite che automaticamente si cancellano nel giro di 24 ore. Più immediato è invece la messaggistica ordinaria che si sviluppa tra gli utenti: bastano pochi secondi e il messaggio sparisce

Nuovi social e altri famosi

Comunicare online diventa sempre più facile, o almeno così sembra. Dietro la progettazione dei nuovi social network e delle app installate sugli smartphone ci sono i migliori ingegneri, matematici e creativi del mondo. Mettono a frutto la loro creatività per inventarsi nuovi mondi capaci di stupire ed incollarci allo schermo perchè il business e tutti nuovi mercati passano dai click.

Se per i nuovi social network conquistare utenti non è facile, una sfida ancora più difficile è non perderli. Avere una precisa identità probabilmente è lo sforzo maggiore condita in modo personale, tra una realtà illusoria completa di avatar che visivamente ricorda i personaggi dei videogiochi più conosciuti. Ma ci sono messaggi crittografati che si distruggono, tanti sorrisi e divertimento da condividere, senza dimenticare gli articoli per uno shopping da sogno.

Clubhouse Un social basato su conversazioni audio a cui di possono iscrivere gli utenti di iPhone e dispositivi Apple. Dopo l’iscrizione si può parlare partecipando ad una discussione o crearne una nuova. Sta avendo un grande successo però non mancano i problemi: le chat audio non sono moderate, la privacy non è molto chiara e ci sono dubbi sulla registrazione delle conversazioni e sull’uso delle tracce audio

vTime “Per socializzare con amici e familiari nella realtà virtuale”. Così si presenta il primo dei nuovi social network che portiamo in rassegna. Questa nuova applicazione destinata a chi ama i social. Che siano conoscenti o meno provenienti in modo causale da tutto il mondo (da attivare con il servizio Random Match), la novità del network si concentra sulla simulazione di un ambiente illusorio. Non a caso necessita dei visori Google Cardboard o Samsung Gear Vr per immergersi totalmente nella situazione fittizia dove è possibile scattarsi selfie, tutti virtuali naturalmente. Si sceglie il set preferito, tra i più incredibili c’è persino la stazione spaziale, per un massimo di quattro partecipanti (avatar da personalizzare) che comunicano tra di loro e il gioco è fatto.

Shots Come in una commedia dove vince chi fa più ridere. E allora via libera a selfie, video e immagini di ogni tipo da arricchire con animazioni, adesivi e altro.. l’importante è ricevere più faccine che ridono possibili da condividere nella propria bacheca o in uno spazio privato. Dipende da quante se ne riescono ad avere… i più divertenti si guadagnano la possibilità di entrare nello spazio Funny collegato a tutti gli utenti del mondo. Basterà a convincere milioni di utenti ad utilizzare questo servizio? Certo le premesse sono buone.

Ello Salutato come ‘prossimo Twitter’, è un mix dei principali social con un occhio attento soprattutto all’immagine. Niente pubblicità e profitti, solo la voglia di creare una community con la fotografia in primo piano e testi senza limiti per condividere esperienze, paesaggi e sensazioni… basta entrare nella rete dei creatori e tutto è a portata di mano. Dedicato a chi tiene alla propria privacy anche perchè non serve usare un nome reale. Resta solo da capire come farà a svilupparsi e soprattutto ad essere economicamente sostenibile.

Wanelo Dedicato a chi ama lo shopping online ed ovviamente oramai sono davvero tanti anche perchè quando si tratta di risparmiare nessuno si tira indietro. Si tratta di un’applicazione che permette di collegare gli utenti tramite preferenze di prodotti come abbigliamento, cosmetici per poi andare direttamente ai siti di shopping. Selezionare le cose che si vorrebbero acquistare, fare una vera e propria lista della spesa da inserire nel proprio profilo. Un modo per condividere anche la ricerca di prodotti.. non resta che comprare!

Venmo Inviare il denaro è sempre più facile, veloce e sicuro anche con i nuovi social network del futuro. Questa applicazione permette di mettersi in contatto con qualsiasi utente per condividere spese, comunicare e anche pagare qualsiasi cifra istantaneamente con trasferimenti sicuro dal proprio conto alla banca. Un vero e proprio sistema di pagamento virtuale? Venmo si propone come modo per semplificare i trasferimenti di denaro tra le persone. Non a caso è ora integrato in PayPal, il più conosciuto sistema di pagamenti online diffuso in tutto il mondo.

Badoo Social network utilizzato per incontrare gente nuova e conoscere nuovi amici

Waze Una applicazione per dispositivi portatili e una mappa per evitare il traffico e le code in strada basata sulla condivisione di informazioni tra utenti dotati di smartphone con gps

Piattafome per artisti e fans

Tutti i social network da Facebook a Twitter sono diventati un alleato insostituibile per chi vuole fare comunicazione e sono fondamentali anche per chi vuole fare musica al tempo dello streaming. Il rapporto tra artisti e fans negli ultimi anni è cambiato radicalmente. Se prima musica, foto, video e interviste erano generati principalmente dagli artisti e dalle etichette, nell’era social sono gli stessi fans a produrre contenuti diventando un mezzo di promozione fondamentale di concerti e album.

Il marketing nella musica si basa sempre di più su contenuti generati dagli utenti, dalle fotografie ai video. Per artisti, aziende e influencer e fashion blogger la sfida è partecipare al gioco del dare e dell’avere, perchè per fare successo diventano fondamentali parole come scoperta e coinvolgimento. Si tratta di un lavoro quotidiano che se non può essere gestito direttamente dall’artista deve essere intrapreso da manager, assistenti, pubblicisti che si occupino di pubblicare continuamente contenuti, notizie, foto e video.

Se MySpace è stata una delle prime community di social network dove trovare amici, ascoltare musica gratis, condividere foto, guardare video, scrivere blog, oggi i più utilizzati da industria discografica e artisti sono Instagram e YouTube seguiti da Twitter. Consentono di dialogare con gli utenti mantenendo e controllando la distanza con il suo pubblico. Facebook è il più completo ma un pò più macchinoso, non così immediato nel flusso di informazioni.

Piattaforme sociali dureranno?

Oggi miliardi di persone in tutto il mondo li utilizzano con numeri in aumento, malgrado sembra che la permanenza degli utenti su piattaforme come Facebook, Twitter e Instagram sia in diminuizione. Dopo la bulimia iniziale, forse le persone cominciano a capire che mettere la propria vita in pasto di amici veri o presunti non è il viatico della felicità. Il bisogno di tornare ad una dimensione più intima o profonda è testimoniato dal fatto che sono sempre più utilizzati sistemi di messaggistica dove lo scambio di messaggi avviene in contesti più privati e protetti.

I social media stanno vivendo una nuova fase di maturità o il loro utilizzo è destinato a calare nel prossimo futuro? Certo quando si tratta di utenti online basta poco per veicolare decine di milioni di utenti da una parta all’altra, ma ci sono alcune tendenze che sembrano consolidarsi attorno a precise caratteristiche demografiche. Ad esempio se Snapchat sembra essere diventato il social dei giovanissimi, tra le donne Pinterest negli ultimi anni ha aumentato i consensi in maniera esponenziale e sembra non avere ancora finito.

Certo non sarà facile arrivare ai numeri di Facebook, che con oltre 2,5 miliardi di utenti attivi, di cui 1,59 miliardi collegati tutti i giorni per circa 20 minuti, fattura oltre 40 miliardi di dollari all’anno. Impressionano anche le ore di lavoro finite in distrazione, che alle aziende, causa sbirciatina al social network costano circa 700 miliardi di dollari all’anno. Che non sia facile arrivare a questi numeri lo dimostra Google Plus, il social network del colosso di Mountain View, che non è riuscito a conquistare il favore degli utenti ed è stato chiuso.

Per il Digital Society Index di Dentsu Aegis Network, viceversa già un giovane utente su quattro ha cancellato un account da Instagram o Facebook, uno su cinque considerando l’insieme delle piattaforme con Tik Tok, Twitter e LinkedIn. Secondo gli analisti non si tratta di una fuga senza fine: i social network più usati dai giovani continueranno a dominare la scena mondiale anche nel futuro del web, ma si utilizzeranno in modo più razionale ed equilibrato, basato sulla condivisione di contenuti di una certa qualità.

The Social Dilemma

In questo articolo abbiano analizzato i diversi pro e contro sull’utilizzo dei social network più usati. Ci sono altre riflessioni che suggeriscono come il loro successo in futuro non sia scontato. Se la scoperta di questo modo di comunicare sembra piacere sempre agli over 30, i cosiddetti GenZers, nati dopo metà anni ’90, hanno un rapporto decisamente più critico e consapevole nei confronti di internet, algoritmi e intelligenza artificiale.

I ragazzi più giovani sono più esperti di tecnologia e attenti ai pericoli della rete. Hanno maggiore attenzione al rispetto della privacy, condividono meno dati personali, sono più propensi ad abbandonare le piattaforme. Forse hanno capito che l’esibizione costante del proprio quotidiano alla lunga non solo può stancare, perchè non interessa nessuno, ma comporta seri rischi di privacy e sicurezza. Inutile installare decine di App sullo smartphone che alla fine fanno la stessa cosa rallentando le prestazioni dei dispositivi.

Ma esiste un problema più profondo che riguarda la consapevolezza degli utenti e una maturità nell’uso delle piattaforme sociali. Alcune delle problematiche sui social network che abbiamo visto in questo articolo hanno inspirato il film The Social Dilemma presentato al Sundance Film Festival nel 2020 e distribuito da Netflix. Il vero dilemma di cui parla il documentario è comprendere fino a che punto Facebook, Instagram, Twitter rappresentino una rivoluzione positiva o siano addirittura un pericolo per le democrazie mondiali.

In particolare il documentario parla di problematiche che hanno a che vedere con la salute mentale dovuta all’abuso, di decadimento della democrazia per le fake news, o di come agli algoritmi annullano le contrapposizioni portando all’esaltazione dei gruppi estremisti. Insomma i lati oscuri del web sono ancora molti: il cervello dell’uomo non può competere con la tecnologia, specie se l’unica legge che regola la crescita di internet è quella del profitto.