
Qual è la scuola superiore migliore e più adatta alle proprie capacità, attitudini e ambizioni? Dai licei agli istituti tecnici e professionali, orientamento per ragazzi di terza media e consigli per come iscriversi, cambiare scuola e non sbagliare
Sul finire di ogni anno tutti i ragazzi di terza media smettono di essere bambini nel momento esatto in cui devono scegliere la scuola superiore a cui dovranno iscriversi. Entro gennaio i genitori dovranno fare domanda per iscrivere i figli in licei classici scientifici, linguistici o istituti tecnici e professionali dove passeranno i futuri cinque anni. Dopo essere arrivati a 13 anni tra maestre e prof più o meno amichevoli, ora si fa al serio.
La scelta della scuola superiore considera capacità e attitudini di ragazzi e ragazze insieme ad aspettative familiari e sguardi alle opportunità di lavoro di determinati percorsi di studio. Se impegno, merito e inclusione sono temi sulla bocca di tutti fin dalle elementari, nelle superiori ogni alunno è chiamato a fare una scelta di consapevolezza e sensibilità personale che consideri voglia di studiare, ambizioni e ricerca una via autonoma di felicità e soddisfazione personale.
Indice
- Scuola e futuro personale
- Scuola superiore in Italia
- Tipi di scuole superiori
- Open day scuola superiore
- Classifica scuole superiori
- Iscrizione scuola superiore
- Come cambiare scuola?
Scuola e futuro personale
La cultura è un patrimonio personale ma é anche un valore universale che genera benessere e ricchezza dal punto di vista sociale ed economico. Studiare è sempre stato un modo per elevarsi culturalmente e socialmente. Il fatto che oggi la scuola non funzioni più da ascensore sociale corrisponde al fatto che gli status siano fatti di conti in banca e non di libri letti. Il risultato è che anche l’impegno sembra aver perso di valore.
Purtroppo però una nazione che non investe in scuola e cultura non ha nessun futuro. Tra istruzione primaria e secondaria in Italia si spendono circa 57 miliardi: sono abbastanza? Il nostro paese spende poco in istruzione, il 3,21% del Pil contro il 3,33% della media europea. In Germania si spendono 95 miliardi e in Francia 89 miliardi, con una crescita del 16% negli ultimi 10 anni contro un +10% dell’Italia.
A conti fatti in Italia ogni studente dispone di 7.689 euro contro i 7.739 della media degli studenti europei, che però diventano quasi mille euro in meno rispetto agli 8.566 euro spesi per ogni studente francese e i 10.141 euro spesi dai tedeschi. Considerando solo medie e superiori lo stato in Italia spende 6.950 euro a studente rispetto ai 9.022 euro spesi dai francesi e ai 7.752 euro dei tedeschi.
Scuola superiore in Italia
Perché é importante la spesa in istruzione di un paese e che risvolti ha dal punto di vista sociale? Se è vero che la scelta della scuola superiore o dell’università é un fatto personale, il valore della cultura e il livello di formazione è altamente influenzato dall’aria che si respira. Ogni nazione ha stili di vita che dal grande al piccolo si traducono in comportamenti sociali, abitudini familiari e scelte del gruppo dei pari che condizionano i ragazzi.
La scuola superiore dovrebbe formare persone mature e consapevoli in grado di gestire le grandi sfide del futuro. I tre anni di scuola media sembrano troppo distanti dalla realtà che gli alunni troveranno nelle scuole superiori e sul lavoro. Tutto fa pensare che le materie Stem in ambito scientifico tecnologico in futuro saranno le più gettonate, tanto che anche sempre più ragazze scelgono scuole e università con indirizzi di tipo matematico.
Ma in Italia c’è il grande problema dei Neet (Neither in Employment or in Education or Training), ovvero di ragazzi e ragazze che non studiano e non trovano lavoro. La percentuale di Neet italiani tra i 15 e 19 anni è dell’11,1%, decisamente superiore alla media europea del 6,3%. Tra i 18 e 24 anni i Neet italiani nel 2000 erano addirittura il 24,8% contro il 14,4% dell’Europa. Ancora più preoccupanti i dati del test Pisa dell’Ocse che valuta la preparazione degli studenti.
Tipi di scuole superiori
In Italia la riforma del sistema scolastico entrata in vigore nel 2014 divide la scuola primaria di secondo grado in licei, istituti tecnici e istituti professionali. In particolare esistono 6 tipi di liceo (classico, scientifico, scienze umane, linguistico, artistico, musicale e coreutico) due scuole tecniche di settore economico e tecnologico divise in undici indirizzi e due istituti professionali del settori servizi e industria e artigianato divisi in sei indirizzi.
Per gli istituti tecnici le specializzazioni sono in meccanica, meccatronica ed energia, trasporti e logistica, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni, grafica e comunicazione, chimica materiali e biotecnologie, tessile abbigliamento e moda, agraria ed agroindustria, costruzioni ambiente e territorio. Le scuole professionali si dividono in agricoltura e sviluppo rurale, servizi socio-sanitari, enogastronomia e ospitalità alberghiera, servizi commerciali, produzioni artigianali e industriali, manutenzione e assistenza tecnica.
Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’istruzione, il 56,6% di studentesse e studenti italiani si iscrivono a licei (26,0% scientifico, 10,3% scienze umane, 7,4% linguistico, 6,5% classico, 5,5% artistico, 0,7% licei musicali). Gli istituti tecnici sono scelti dal 30,7% dei ragazzi e ragazze, mentre il 12,7% scelgono istituti professionali. Lazio, Veneto ed Emilia Romagna sono in testa per quanto riguarda la scelta di licei, tecnici e professionali con percentuali rispettivamente del 69,6%, 38,3% e 15,9%
Open day scuola superiore
Le scuole superiori si possono scegliere per vari motivi: perchè la fa l’amico del cuore, perchè sono facili e bocciano meno di altre o perchè un determinato indirizzo approfondisce le materie amate e consentirà di aprire nuovi orizzonti culturali, professionali ed economici. Molti sono i dubbi di ragazzi, genitori e professori che nel corso della terza media devono dare consigli e valutazioni che serviranno anche ad orientare il futuro scolastico dei loro allievi.
Per aiutare a scegliere le scuole superiori già da ottobre licei classici, scientifici, linguistici, istituti tecnici e professionali cominciano ad organizzare gli Open Day. Questi incontri, solitamente molto partecipati sono tenuti da presidi, professori ed ex alunni nelle palestre per spiegare a genitori e studenti l’offerta formativa. Altri tipi di orientamento sono organizzati direttamente all’interno delle scuole medie.
Gli Open Day si svolgono tutti in modo più o meno simile. Prima la scuola fa una descrizione generale del piano di studi dell’indirizzo, poi l’istituto indica i suoi punti di forza sottolineando visione didattica, attività collaterali ed eventualmente come determinate materie sono approfondite. Più che uno strumento di marketing, gli open day sono un modo per fare il punto della situazione: sottolineano peculiarità e benefici ma anche eventuali difficoltà che potrebbero incontrare gli alunni.
Classifica scuole superiori
Quali sono le scuole superiori migliori? Questa domanda si presta a mille interpretazioni diverse da parte di genitori e figli ed è una questione molto soggettiva. Una scuola a ragione o torto ritenuta “seria” e perfetta per qualcuno, potrebbe essere considerata inutilmente severa o peggio troppo “competitiva” per altri genitori. La scuola inclusiva e aperta che dedica spazio a mille attività, potrebbe viceversa sembrare scarsa o non eccellente dal punto di vista didattico per altri genitori.
Quando si parla di formazione scolastica dei figli è difficile andare d’accordo con gli altri papà e mamme, sono troppo le variabili personali, culturali e sociali che influenzano il giudizio. Difficile fare una classifica delle migliori scuole superiori, ma per chi vuole affidarsi ai dati, la Fondazione Agnelli ogni anno dal 2014 su Eduscopio offre l’opportunità di sapere quali siano gli istituti con una marcia in più nell’offrire un futuro ai ragazzi che guardano all’università e al mondo del lavoro.
La classifica delle scuole superiori stilata in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano, confronta 7770 scuole delle varie città italiane sulla base degli esiti universitari e lavorativi di oltre un milione di diplomati. Per capire la bontà di ogni istituto, Eduscopio analizza quello che accade agli alunni dopo il diploma. Per i licei si guardano i voti ottenuti all’università fino all’inserimento nel mondo del lavoro, mentre per gli indirizzi professionali si analizza la facilità con cui gli studenti hanno trovato lavoro entro due anni dal diploma.
Un altro strumento per conoscere meglio l’offerta delle scuole superiori è Alma diploma, in particolar modo per chi faccia una scelta orientata alla ricerca di un lavoro dopo il diploma. In ogni caso secondo il World Economic Forum gli studenti che oggi frequentano le medie una volta usciti dall’università troveranno lavori che ancora non esistono.
Iscrizione scuola superiore
Una volta scoperte le attitudini dei ragazzi e fatta una scelta sul tipo di scuola superiore, sul portale Scuola in chiaro del Ministero dell’istruzione si possono trovare tutti gli indirizzi dei plessi scolastici sul territorio italiano, conoscere il nome dei dirigenti e leggere il piano di offerta formativa. Per iscrivere i propri figli a licei o istituti tecnici entro Gennaio bisogna collegarsi al sito del Ministero dell’istruzione.
La scelta della scuola superiore come vedremo può sempre essere modificata, ma quanto risulta soddisfacente per gli alunni? Secondo una recente indagine di AlmaDiploma effettuata intervistando oltre 27mila maturandi, circa il 44% non è soddisfatto della scelta effettuata per vari motivi. C’è chi non ha apprezzato l’istituto ma il piano di studi (12%) o viceversa (8,4%), oppure nè una nè l’altra scelta (23,9%).
In generale gli studenti diplomati alla fine dei cinque anni lamentano scarsa preparazione al lavoro (14,2%) o all’università (13,4%) piuttosto che ai professori (18,8%). Dicono che l’orientamento nelle medie è servito poco mentre nella delusione pesano il fatto di non avere scelto in autonomia ma per accontentare i genitori (24,8%), amici (6,4%), parenti (6,1%) o insegnanti delle medie (10,7%).
Come cambiare scuola?
Nel periodo di apertura delle iscrizioni di gennaio un alunno può modificare la scelta anche dopo avere inviato domanda per via telematica. In questo caso è necessario fare domanda alla scuola prescelta, chiedere la rimozione dagli elenchi ed inviare la nuova richiesta all’istituto prescelto. Se ci si accorgesse di avere sbagliato indirizzo o per problemi con i comagni di classe la scuola può essere cambiata anche dopo avere frequentato un plesso per alcuni mesi.
La domanda per cambiare scuola nel corso dell’anno deve essere inoltrata sia al dirigente scolastico della scuola frequentata che a quello dell’istituto in cui si desidera iscriversi accompagnata dalle motivazioni. Se la richiesta è fatta entro i primi mesi dell’anno scolastico, entrambi i presidi sono tenuti a dare il nulla osta al trasferimento e ad accettare la domanda di iscrizione entro 30 giorni dalla richiesta compatibilmente con la disponibilità delle classi.
Nel caso che un alunno voglia cambiare indirizzo alla fine dei primi due anni di scuola superiore, sarà il consiglio d’istituto a decidere quali alunni accogliere e con quali modalità a seconda del tipo di formazione ricevuta in precedenza. Nel caso di indirizzi diversi andranno predisposti colloqui in modo da stabilire un piano individuale di studi nei primi mesi di frequenza. Dal terzo anno per cambiare scuola superiore si dovranno superare esami integrativi.