Microfoni e cuffia per podcast

Cosa significa la parola podcast, come funziona il podcasting e perchè ha avuto successo? Storia ed evoluzione delle trasmissioni radio da scaricare in mp3 e ascoltare in streaming. Attrezzatura e consigli per produrre contenuti audio e distribuirli online

Podcast è una parola entrata prepotentemente nel panorama della comunicazione online. La tecnologia consente di godere di musica, libri, film e tv in modo sempre più semplice e non poteva che coinvolgere anche il mondo dei contenuti trasmessi dalle radio. Dal potere scaricare i file audio dei programmi radiofonici su pc o lettori mp3, oggi tutti i maggiori servizi di streaming hanno una sezione dedicata al podcasting da utilizzare con lo smartphone.

I podcast offrono quindi la possibilità di ascoltare trasmissioni radiofoniche in differita, ma non solo. Se gli audiolibri incontrano un vasto pubblico che ama ascoltare piuttosto che leggere, in questo caso al normale ascolto di un programma radiofonico si aggiunge la possibilità di fruirne ovunque e quando si desidera. Per questo sono un fenomeno in crescita che interessa sempre più da vicino grandi e piccoli produttori di contenuti e sponsor disposti ad investire.

Indice

Storia dei Podcast

La parola podcast deriva da (i)pod, il famoso lettore Apple e (broad)cast, che in inglese si traduce come ‘trasmissione’. Il significato iniziale di ‘podcasting’ lo possiamo quindi facimente comprendere: si trattava di mp3 di trasmissioni radio da scaricare su pc. L’idea iniziale era diffondere programmi radiofonici attraverso mp3 da ascoltare in differita con i lettori audio in ogni momento.

I podcast mp3 delle trasmissioni radio venivano pubblicati su siti e blog ed erano provvisti di un programma chiamato feed reader, capace di scaricare e aggiornare in tempo reale il contenuto delle trasmissioni occupandosi automaticamente di caricarle sul lettore. Bastava abbonarsi gratuitamente alla trasmissione radio preferita, copiare il feed e incollarlo sul proprio feed reader. Una volta effettuato il download l’ascolto poteva essere fatto in qualsiasi momento.

Per scoprire nuovi Podcast e scaricarli in automatico inizialmente si usava anche Ipodder, un apposito programmino sviluppato da Adam Curry, ex Deejay di Mtv e David Weiner, l’inventore dei Feed Rss. Inizialmente le trasmissioni radio mp3 da scaricare in rete erano di tipo amatoriale. Curry sognava di rivoluzionare il mercato radiofonico europeo e americano producendo Podcast con veri deejay e presentatori famosi.

Il successo dei podcasting

Il suo sogno è diventato realtà non solo perchè produrre podcast e trasmetterli costa molto meno che fare trasmissioni radio via etere, ma perchè sono molto più comodi e si possono ascoltare ovunque nell’arco della giornata. Oggi non serve nemmeno scaricare gli mp3: basta un click e si ascolta ciò che si vuole in auto in treno o in aereo. E ciò vale particolarmente in America, dove le distanze tra casa e lavoro sono molto maggiori che non in Europa.

I media spiccano il volo quando qualcuno è disposto a supportarli economicamente. In questo caso il pubblico presta molta attenzione ai programmi radiofonici e la pubblicità nelle trasmissioni è molto efficace. Si tratta di spot audio molto bene targhettizzati della durata di 90 o 60 secondi. Così già nel 2013 su iTunes si contavano 250 mila podcast archiviati con oltre 1 miliardo di iscrizioni. Secondo le stime il mercato pubblicitario del podcasting negli Usa arriverà a superare il miliardo di dollari entro pochi anni, raddoppiando il fatturato odierno.

Il vero boom dei podcast negli Usa si è avuto con storie noir a puntate scaricate centinaia di milioni di volte. Tra le categorie più ambite dagli sponsor ci sono podcast informativi con notizie di politica e attualità, seguiti da commedie, news e approfondimenti economici, istruzione, arte ed intrattenimento. I cosiddetti podcast d’autore originali oggi vengono prodotti da grandi e piccoli network, scuole e professori universitari o appassionati di qualsiasi argomento che trattano argomenti con un pubblico potenziale ma difficile da intercettare dalle radio in diretta.

Migliori podcast da ascoltare

I podcast dal rappresentare una piccola realtà editoriale curata anche da sconosciuti internauti innamorati dell’arte dello scrivere, ben presto sono diventati un mezzo molto utilizzato dai principali giornali internazionali. A partire dalla Bbc inglese e dalla Public Radio americana, il fenomeno del podcasting si è poi allargato a dismisura in tutto il mondo e anche in Italia, prendendo il posto dei blog testuali.

I migliori podcast sono realizzati da esperti che hanno le idee chiare sull’argomento trattato e lo conoscono a fondo. Dietro ad una trasmissione di successo c’è una passione ostinata che spinge a conoscere i segreti di una nicchi e gli argomenti di cui parlare, ma anche le domande che farebbero gli ascoltatori, i termini da usare e lo spirito con cui parlarne con la giusta forma.

I migliori podcast italiani si possono trovare nelle apposite sezione dei servizi di streaming musicale, ma anche nella sezione podcasting degli audiolibri con in piattaforme come Audible anche Amazon sta investendo molte risorse. Per chi volesse trovare trasmissioni di ogni genere o di personaggi famosi, Podlist contiene un elenco di trasmissioni suddivisi per categoria pronte da ascoltare.

Come produrre podcast

Il bello dei Podcast fin dall’inizio è stata la possibilità di produrli dal basso, senza grandi investimenti iniziali. Oggi chiunque può creare trasmissioni radio personali e metterle online con un microfono e un pc, oppure usando una semplice app sullo smartphone. Ma da quando Spotify è entrato nel settore il podcasting può essere anche un affare molto serio e richiedere una produzione di livello professionale con le giuste tecniche e attrezzature.

L’attrezzatura per produre podcast non è molto differente da quella usata dai musicisti negli studi di registrazione casalinghi. La prima cosa che serve acquistare è un buon microfono del tipo a condensatore – in vendita ne esistono anche con collegamento Usb economici. Quando si registra non dovrebbero esserci rumori di fondo anche se un plug in di compressione potrebbe aiutare stabilendo soglie di rumori entro cui registare.

Oltre al microfono serve un mixer, specialmente nel caso si debbano registrare contemporaneamente più fonti audio. I mixer hanno più ingressi e uscite con volume individuale, editing di frequenze, reverberi ed effetti e varie uscite per cuffie con controlli del volume separati. Per registrare serve un pc con un software come Ableton Live, Cubase o Audacity, che è gratis e consente di avere l’audio su diverse tracce.

Editing e distribuzione

Per quanto riguarda l’editing il podcast deve avere un format preciso con una scaletta di argomenti da trattare. La lunghezza dipende dall’argomento e anche la frequenza di pubblicazione deve essere regolare. Per creare una identità precisa servono musiche di sottofondo, loghi audio e suoni introduttivi. Oltre alla parte audio c’è quella delle immagini, dato che un canale di podcasting viene prima visto e cliccato prima che ascoltato.

Un podcaster di successo ha un proprio stile vocale, un timbro definito che include ritmo, cadenza e intonazione. Lo stesso ritmo deve serve ad introdurre ventuali ospiti come si trattasse di uno spettacolo dove ci sono momenti seri e divertenti. L’importante è non esagerare mai con teerminologia volgare e non usare materiale protetto da copyright per evitare guai sui diritti.

Registrato ed editato il podcast va distribuirlo per farlo arrivare alle orecchie degli utenti. Il meccanismo può essere più complicato del previsto dato che purtroppo non basta un click per inviare una traccia audio su Spotify o iTunes. La cosa più semplice per farsi conoscere è creare un blog personale e rivolgersi ad un servizio di hosting che ospiterà sui propri server il file audio da ascoltare.

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