Pagamenti elettronici contactless comodi, tracciabili e sicuri che sostituiscono il denaro contante per motivi fiscali e di praticità. App per pagare con smartphone o smartwatch nei negozi: migliori metodi per lasciare contanti e bancomat nel portafoglio

I pagamenti elettronici nei negozi sono sempre più diffusi ma anche utilizzare bancomat o carte di credito per fare acquisti online o pagare il ristorante appartiene al passato. La pandemia ha evidenziato i vantaggi di fare acquisti senza toccare soldi dei metodi contactless con lo smartphone. Basta una semplice app per pagare e gestire denaro e avere servizi aggiuntivi come cashback, pagamenti a rate, prestiti istantanei ed investimenti.

Il successo dei pagamento elettronici è dovuto al fatto che sono molto più semplici, economici e sicuri delle carte di credito. Le app per pagare sfruttano il riconoscimento di parametri biometrici o password, e possono sostituire le transazioni in denaro semplicemente avvicinando il telefono al terminale pos o con un click. Quali sono i sistemi per usare lo smartphone come portafoglio o salvadanaio?

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Pagamenti elettronici vs contante

L’idea di sostituire il denaro fisico con i pagamenti elettronici da molti anni fa discutere e polemizzare commercianti, politici e cittadini. Bancomat, carte di credito sono tracciabili e servono a combattere l’evasione, mentre pagare con monete e spiccioli è sempre stato considerato più comodo per gli anziani e chi non ha accesso alle nuove tecnologie. Le app per pagare hanno sparigliato le due fazioni, nel senso che il loro utilizzo piace ai consumatori.

Come vedremo pagare con lo smartphone è un fenomeno in enorme crescita anche in Italia con la diffusione di cellulari con la tecnologia Nfc, ma è già una realtà da parecchi anni in paesi come Cina, Giappone, Corea, Filippine, Kenya e Stati Uniti. I cinesi sono stati tra i primi ad eliminare il contante nelle transazioni. In Cina utilizzano i pagamenti elettronici 400 milioni di persone. Zhifubao di Alipay ha il 54% del mercato cinese, mentre Weinxin di Wechat pay si prende il resto di transazioni che valgono oltre 60 miliardi di dollari all’anno.

Tutti le app per pagare con lo smartphone utilizzate in Cina si basano su Qr code. Per pagare il conto al bar, al ristorante o in qualsiasi negozio, basta inquadrare un’etichetta e premere ‘pay’ sullo smartphone. Taxi, servizi di noleggio di auto e bici in sharing e perfino le bancarelle dei mercatini in strada hanno esposto un Qr code ed effettuano i pagamenti con un Pos portatile anche per pochi centesimi.

Pagamenti elettronici in Italia

Secondo l’osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, anche in Italia a crescita dei pagamenti elettronici negli ultimi anni è stata di oltre il 20%. C’è stato addirittura un incremento del 100% nell’utilizzo di app per pagare con lo smartphone. L’innovazione tecnologica a base di comodità e sicurezza è alla base del successo. A livello europeo esiste una nuova direttiva chiamata Psd2 che si prefigge di semplificare il sistema e uniformare le regole.

Mentre si studiano carte con sensori digitali e con Cvv (Card verification value) dinamici che cambiano nel tempo, la rivoluzione dei pagamenti elettronici e delle app per pagare coinvolge i giganti dell’hi-tech e tutti i principali istituti di credito. Non solo obbliga gli anziani a dotarsi degli ultimi strumenti tecnologici, ma anche le banche tradizionali a rinnovarsi profondamente. Sportelli e vecchi bancari stanno lasciando il posto a web designer e social media manager.

Secondo uno studio di Accenture i ricavi delle banche tradizioniali in commissioni sono destinati a diminuire. Il 30% degli italiani usa lo smartphone per gestire il denaro e va in banca solo per chiedere informazioni. Google o Facebook non fanno concorrenza diretta alle banche, ma offrono servizi per fidelizzare gli utenti ottenendo in cambio i loro dati. Conoscere le abitudini di spesa e analizzare i comportamenti nello shopping consente di profilare gli utenti e proporre pubblicità di prodotti e servizi ad hoc.

App per pagare con carta

Le app per pagare sono una ulteriore evoluzione dei pagamenti elettronici con carta di credito. Per usarle è necessario registrare le proprie carte di credito o debito sulle apposite appplicazioni. Funzionano con la tecnologia NTC (Near Field Communication) che attraverso un segnale a radiofrequenza mette in comunicazione il chip del telefono con l’etichetta (tag) della merce o del dispositivo Pos (Point of Sale) nella cassa del negozio.

Per pagare con lo smartphone in modo contactless la distanza massima tra dispositivo e tag non deve superare i 4 cm. Per pagamenti superiori 50 euro è previsto l’inserimento di un pin di sicurezza. I sistemi di Mobile Proximity Payment (Mpp) hanno centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo. Tra i più diffusi ci sono Google Pay, il servizio Apple Pay e l’omologo Samsung Pay. Anche Facebook ha sviluppato un sistema di pagamento, disponibile per ora solo in America, che consente di dividere anche le spese al ristorante.

La tecnologia Nfc per i pagamenti contactless non è utilizzata solo dagli smartphone ma anche da smartwatch e braccialetti elettronici. Per pagare è necessario includere la carta di credito dell’utente nel portafoglio elettronico dell’orologio. Google Pay è un multibrand utilizzato da Mobvoi, Huawei, Amazfit, Fossil o Suunto, mentre gli altri dispositivi integrano piattaforme di pagamento specifiche. Per completare un pagamento è necessaria una conferma biometrica o premere un pulsante sul dispositivo al polso.

Addebito su conto corrente

Chi non disponesse di carta di credito o tecnologia Nfc sul telefono, può usare delle app per pagare collegate al conto corrente come Satispay , Paypal o Bancomatpay. Attivando la geolocalizzazione mostrano direttamente il negozio in cui fare gli acquisti e per pagare è sufficiente inquadrare un Qr code. Il portafoglio virtuale si può riempire con cifre che vanno da 25 euro a 500 euro. Satispay prevede un cashback che rimborsa parte delle spese.

Paypal permette di pagare anche in tre rate senza interessi e negli Usa di pagare in criptovaluta. Bancomat Pay si può associare a una carta prepagata. Oltre ad effettuare transazioni di prodotti e servizi nei negozi, applicazioni come N26, Revolut, Hype, Yap, Oval e Vivid, offrono la possibilità di fare investimenti e prelevare con lo smartphone grazie ad accordi con le banche italiane.

Per prelevare con lo smartphone le applicazioni di alcuni istituti di credito consentono di selezionare sulla app la cifra del prelievo cardless. Una volta in uno sportello Atm, per ritirare le banconote è sufficiente inquadrare il Qr code sullo schermo. Altre banche offrono la possibilità di ritirare denaro contante con smartphone anche nelle casse dei supermercati e di rateizzare le spese, oppure di fare programmi di risparmio personalizzati accantonando una certa cifra mensile.