Tra musicisti e amore c’è un rapporto privilegiato che può trasformarsi in arte. Ma chi suona è davvero più sensibile e delicato, attento, empatico e amorevole tra le lenzuola? Il fascino dei geni creativi, persone fragili o audaci, ma soprattutto attraenti

Il rapporto tra musicisti e amore è uno dei più antichi e intensi nella storia dell’arte. La musica è stata spesso usata come veicolo per esprimere emozioni e sentimenti, e l’amore è stato uno dei temi più popolari anche nella storia della musica. Per molti artisti è una fonte di ispirazione costante per parole di canzoni e musica, e molti hanno scritto brani famosi parlando di sentimenti o delle loro relazioni amorose.

Il rapporto tra musicisti e amore non ha effetti solo sulla vita privata dei musicisti, ma anche sulla loro carriera e arte. Il cuore spezzato ha ispirato grandi opere classiche e alcune delle canzoni più famose e acclamate di sempre. Molte coppie di musicisti lavorano insieme e creano musica che esprime questa connessione. Alcuni duetti hanno riscosso grande successo nella musica pop mischiando immagine e contenuto in modo toccante e potente.

Musicisti amore e seduzione

E’ inutile negare che tra musicisti e amore ci sia un rapporto speciale. Chi suona è abituato ad esprimere emozioni e il passo é breve per immaginare un genio creativo ascoltare la voce del cuore. Il sogno di un’anima gemella sensibile e profonda, attenta alle esigenze della vita e creativa anche sotto le lenzuola, assomiglia all’identikit di un musicista? Non proprio, ma non è detto che avere a che fare con un musicista non sia intrigante, anzi.

Da sempre i musicisti hanno la capacità di attrarre le persone. In particolare gli uomini che suonano esercitano un effetto calamita nei confronti delle donne. L’attrazione che il genere femminile subisce da chi suona un strumento, è forte. Un mix di profondità, complessità e contraddizione che rende la compagnia dell’altro più intensa e profonda. La musica come strumento di seduzione in un mondo dove l’analfabetismo affettivo sembra contagiare un pò tutti.

Secondo una ricerca svolta in Inghilterra tra giovani ragazze di età compresa tra 18 e i 24 anni, il solo fatto di vedere un ragazzo suonare la chitarra lo rende più attraente. Lo pensa il 90% delle ragazze, mentre un quarto della popolazione femminile ammette di essere uscita con qualcuno solamente per questo motivo. D’altronde il 33% degli uomini ammette di essersi messo a suonare solo e semplicemente per fare conquiste, per poi magari scoprire di essere un vero talento.

Orecchio musicale e amore

Una ricerca pubblicata dall’European Journal of Neuroscience sostiene che il rapporto privilegiato tra musicisti e amore non sia solo funzionale alla conquista. Sensibilità artistica o audacia esibita sul palco non bastano a spiegare il fenomeno. Gli studiosi hanno scoperto che chi possiede un orecchio musicale più sviluppato, può avere più facilità nel comprendere le esigenze del partner. Questo ovviamente vale sia per gli uomini che per le donne che suonano.

Chi più di un musicista può essere in grado decifrare e interpretare le variazioni di tono e di colore dovute all’umore e a particolari stati d’animo? Basta pensare alla voce del partner come al suono di uno strumento. Partendo da questi presupposti, i ricercatori della Northwestern University in Illinois hanno trovato una spiegazione scientifica alle super proprietà dei musicisti svolgendo un esperimento su persone tra i 19 e i 35 anni. Come hanno fatto?

Hanno misurato i tempi di reazione degli adulti ai pianti dei bambini: cosa c’è di più vicino alle premure di un padre per un figlio all’amore assoluto? Così a 30 volontari scelti tra uomini e donne, musicisti e non, è stato mostrato un film sulla natura sottotitolato, ma in cuffia sono stati inseriti anche brevissimi frammenti di pianto di bambino della durata di 250 millesimi di secondo. L’attività del nervo acustico poi è stata monitorata con elettrodi mediante l’Abr (Auditory Brainstem Response).

Si tratta di un esame neurologico che valuta i potenziali uditivi del tronco cerebrale. In pratica fornisce informazioni sull’orecchio interno (coclea) e sulle vie cerebrali dell’udito. Allo stimolo acustico del bambino i musicisti hanno risposto molto più rapidamente rispetto ai non musicisti. Chi aveva intrapreso studi musicali prima dei 7 anni, ascoltando il pianto ha saputo interpretare anche lo stato d’animo del neonato.

Musicisti e sensibilità

E’ risaputo che la capacità di provare emozioni da stimoli orali sia uno dei benefici di suonare. Ma anche chi ha maggiore empatia e capacità di comprendere profondamente dolore o felicità degli altri, ascolta la musica in modo diverso. Uno studio della Southern Methodist University di Dallas sostiene che la sensibilità ai suoni ha a che vedere col sistema di ricompensa del cervello che non riguarda solo il rapporto tra musicisti e amore, ma anche quello tra uomo ed evoluzione.

In generale chi viene più coinvolto dal piacere della musica durante l’ascolto è avvantaggiato sul piano sociale. Ha una maggiore capacità di attivare le aree del cervello dell’empatia ed è particolarmente sensibile agli stimoli emotivi e alla comprensione dei rapporti tra esseri umani. Secondo questi studi una maggiore capacità di elaborazione musicale può influenzare i meccanismi cognitivi che sono alla base delle coppie ma anche di tutta la socialità umana.

Che tra musicisti e amore ci sia qualche affinità quindi non è solo leggenda. Essere dotati di maggiore sensibilità emotiva significa avere un’arma in più nella vita sociale, professionale, sentimentale, camera da letto compresa. Ma vivere insieme ai grandi artisti, di qualsiasi genere essi siano, oltre che essere entusiasmante, può presentare qualche difficoltà. Tante muse ispiratrici di musicisti, poeti, romanzieri, pittori, scultori e scienziati non hanno avuto rapporti di coppia proprio sereni. Ma questa è un’altra storia.