
La musica tonale è un modo di ordinare i suoni alla base di tutta la musica occidentale e delle canzoni che ascoltiamo ogni giorno. Perché l’uomo costruisce pensieri musicali attorno alla tonica? Il ruolo della natura e dei concetti matematici ed evoluzionistici
Ogni giorno ascoltiamo diverse ore di musica. Canzoni in streaming, sottofondi nei negozi, musiche degli spot e colonne sonore di videogiochi e film ci inseguono fin da bambini indicandoci un metodo con cui i suoni sono organizzati: la musica tonale. Anche chi è a digiuno di teoria musicale saprà che tutte le melodie e gli accordi sono costruiti su determinate scale che fanno riferimento ad una precisa nota, la tonica.
Quando ascoltiamo una canzone é come se dessimo per scontati precisi rapporti matematici tra suoni e note, avendoli ascoltati già prima di nascere nella pancia della mamma. Ma l’organizzazione dei suoni della musica tonale ovviamente non è l’unica possibile. E’ una invenzione dell’uomo casuale dovuta al modo di costruire e interagire con gli strumenti? Oppure è ispirata dal canto degli uccelli o dal paesaggio sonoro naturale?
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Cos’è la musica tonale?
Per capire meglio il concetto di tonalità è necessario approfondire un minimo di teoria musicale. Senza addentrarci in questioni apparentemente troppo complicate, nella cosidetta ‘musica tonale’, note, scale, melodia e armonia sono organizzati attorno a un suono centrale. É la “tonica”, che oltre a definire la tonalità viene percepita come suono “risolutore” su cui normalmente “riposa” e termina un brano.
Basti pensare al classico giro armonico (giro di accordi) di Do che suonano i principianti con la chitarra (Do Lam Rem Sol7) per capire come il primo accordo sia quello su cui termina il brano. Questa organizzazione dei suoni non è l’unica possibile, indiani, arabi, cinesi hanno modi di ordinare i suoni differenti. Viceversa in occidente iniziamo ad ascoltare le tonalità nel grembo della mamma e poi in ogni momento della vita.
Fin dall’antichità l’uomo è stato attratto dal rapporto tra musica, suoni e scienza matematica. Nell’età greca fu proprio Pitagora a cercare di definire una scala musicale simmetrica. Teorizzando la corrispondenza tra suoni e numeri stabilì l’altezza dei suoni della scala diatonica impiegata dalla musica occidentale fino al XIV secolo. Nella storia della musica il principio di tonalità e la teoria della formazione dell’accordo furono introdotti da Gioseffo Zarlino nel Cinquecento.
Nel medioevo lo studio della musica venne incluso tra le arti del Quadrivium, tra Aritmetica, Geometria e Astronomia. Solo con i romantici la musica si allontanò dal pensiero scientifico per lasciare spazio alle emozioni. Sta di fatto che tutti i grandi compositori classici europei dal XVII secolo in poi utilizzano il sistema tonale, mentre un discorso a parte merita la musica classica dodecafonica del XIX secolo.
Musica tonale e linguaggio
Perchè si è diffusa la musica tonale? Thomas Fritz del Max-Planck-Institut per le scienze cognitive, ha una teoria. Il linguaggo musicale occidentale si è evoluto attorno ad una tonica nel corso dei secoli per la sua capacità di emozionare. Evocare sensazioni é da sempre ritenuto essenziale dai compositori. I sistemi musicali in uso in altre culture viceversa non sono nati per esprimere emozioni, ma piuttosto con l’intento di stimolare rituali di aggregazione.
Uno studio pubblicato sulla rivista “Current Biology” sostiene che provare emozioni con la musica tonale per gli ascoltatori non sia solo frutto di educazione o abitudine. Un test condotto su 250 gruppi etnici di popolazioni indigene Mafa della foresta africana del Camerun, ha mostrato che persone mai entrate in contatto con la nostra cultura musicale riconoscono nella musica tonale le stesse emozioni di felicità, paura e tristezza.
Tra musicisti è naturale parlare di ‘frase musicale’ come se un frammento di musica o una determinata successione di note o melodie possa esprimere un concetto all’interno di un discorso. Ma anche chi è completamente a digiuno di teoria musicale e non conosce nulla di composizione, armonia e scale, può riconoscere immediatamente se un qualsiasi frammento musicale esprime felicità, paura o tristezza.
Musica ed evoluzione
La risposta al perchè la musica tonale si sia imposta nel mondo moderno è da ricercare già nell’evoluzione dell’uomo. In tutte le culture attraverso i suoni (senza parlare) si manifesta piacere o disappunto, con il canto si aderisce ad un gruppo e con il ritmo vengono influenzati i movimenti. Molto prima dei gusti musicali il suono ha uno scopo evolutivo. Sì tratta di capire come e perché si possano comunicare emozioni e idee attraverso le note.
A cominciare da Darwin esistono molte teorie circa la nascita della musica nella preistoria e come i suoni abbiano avuto un ruolo evolutivo sulle aree del linguaggio e del sistema motorio umano. In particolare negli ultimi anni si sono moltiplicati gli sforzi nel campo delle neuroscienze per dimostrare la relazione tra musica, linguaggio, matematica e ragionamento astratto.
La musica tonale secondo gli studiosi non trasmette all’ascoltatore solo emozioni, ma anche pensieri e concetti. Uno studio del Max Planck Institute of Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia pubblicato sulla rivista ‘Nature Neuroscience’ ha dato una prima vera spiegazione scientifica. Il cervello interpreterebbe la musica attraverso schemi mentali simili a quelli usati nel linguaggo parlato. Frasi di parole o musica provocano nel cervello le stesse reazioni neurofisiologiche legate alla comprensione del significato.
Musica e matematica
Ben al di là delle emozioni c’è anche il legame tra musica e matematica riscoperto nel nostro secolo con la musica dodecafonica e successivamente dalla musica elettronica non commerciale. I laboratori di ricerca hanno sempre usato la tecnologia e oggi i computer. Algoritmi sempre più sofisticati di analisi del suono possono creare nuove forme sonore senza alcun riferimento agli strumenti reali.
Attraverso una metodologia matematica denominata “trattamento del segnale”, viene realizzata la sintesi di sonorità artificiali per scopi scientifici ma anche per creare e rielaborare suoni da mettere a disposizione di compositori e musicisti. Anche l’ultima frontiera della musica contemporanea si ispira alla matematica, e cioè agli algoritmi della geometria frattale.
I frattali sono figure geometriche caratterizzate dal ripetersi sino all’infinito di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta. Generalmente vengono rappresentati visivamente, ma essendo funzioni matematiche, è possibile associarvi una rappresentazione sonora. Con appositi software si possono inserire funzioni e ascoltarle, oppure trasformare il suono in immagini di frattali. Con gli algoritmi matematici funzionano anche generatori di musica automatica basati sull’intelligenza artificiale.