Dalla musica rock famosa negli anni ’70 e ’80, tutta la storia di un genere che ha fatto un’epoca. Magazine italiani e internazionali con recensioni di album di artisti e band, video, libri e notizie delle ultime uscite in cd e dvd

Cos’è la musica rock e come definirla? Se ve lo chiedessero a bruciapelo forse non sapreste rispondere in modo chiaro. Magari per descrivere questo genere musicale parlereste di chitarre distorte, grandi artisti, band e miti famosi del passato. In fondo quando vi siete appassionati cercavate eroi musicali fuori dagli schemi, magari poi finiti dentro la rete del mercato. Non che oggi questo genere sia scomparso, ma sicuramente gode di minore reputazione nella programmazione mainstream delle radio impegnate a veicolare gli ultimi idoli del rap.

Quando si parla di musica rock famosa non si può evitare di parlarne come di un fenomeno identitario che mescola società e cultura. Pochi generi musicali sono stati capaci di affermare uno stile preciso in modo così semplice e diretto, ispirando molti artisti non solo nella musica, ma in tutti gli ambiti della creatività. Nel rock ci sono artisti passionali e romantici ma anche radicali nella capacità di sfidare la cultura dominante e spingerla un poco più in avanti. Spesso tante canzoni apparentemente tranquille, semplici e banali, sono infinitamente più contorte, suggestive e piene di significati nascosti di quanto si possa pensare.

Indice

Origini musica rock

I precursori della musica rock da un punto di vista del linguaggio musicale possono essere ricercati nel blues e nel jazz. La sua tradizione popolare o colta è più o meno sviluppata in ogni artista o band, ma cè una base comune. A cominciare dal boogie-woogie e dal rock and roll nato negli Stati Uniti negli anni ’50 con Elvis Presley e Chuck Berry, fino ai Beatles e ai Rolling Stones. Tutti i generi e sottogeneri contengono una spinta ideale ad un futuro migliore.

La musica rock allora é stata perfetta anche nell’incarnare lo spirito rivoluzionario degli anni della contestazione giovanile degli anni ’70. Ma il linguaggio delle note non basta e un musicista preparato potrebbe trovare questo genere semplice, se non addirittura scarno o povero. C’entrano anche la moda e gli stili di vita e infatti la musica non basta a giustificare l’entusiasmo e il fascino che i miti del rock continuano ad esercitare su milioni di fans in tutto il mondo.

Il ruolo dei cantanti rock nello showbusiness va ben oltre la musica e la scrittura di canzoni, a cominciare da un percorso creativo che dedica particolare cura e attenzione all’immagine. Dietro alle grandi icone della musica c’è un pianificazione del personaggio che dalla moda porta al design fino alla musica, che in ogni caso rimane sempre una parte fondamentale della narrazione anche caotica di un’arte che ha da moltissimi riferimenti culturali negli ambiti più diversi.

Scaruffi Storia della musica rock alla ricerca delle origini dei vari sotto generi fermandosi su quei musicisti che hanno preposto la creatività alle vendite e che hanno precorso i tempi nell’indifferenza generale

Ondarock Per saperne di più su un genere musicale esploso negli anni 70 e trasformatosi in nel filone romantico, barocco, sinfonico, classic. Una enciclopedia che consente di scoprire cosa ascoltavano i giovani di un passato recente.

Grandi del rock

Oggi la musica rock non gode più dei favori del grande pubblico come in passato. Eppure ci sono molti giovani e persone di ogni età che malgrado l’ascesa della cultura hip-hop continuano ad appassionarsi ai rockers più famosi. Per chi ama questo genere musicale su internet si possono trovare informazioni di tutti i tipi, acquistare album e dischi, leggere notizie delle ultime uscite sulle maggiori riviste e periodici musicali del mondo.

Ma quali sono i 100 più grandi cantanti rock di sempre? Stilare la lista dei grandi è un compito difficile e delicato. Ciò che a qualcuno sembra un capolavoro, per altri potrebbe essere addirittura insopportabile. La rivista Rolling Stones qualche tempo fa lo ha chiesto a decine di esperti del settore musicale tra musicisti, produttori e giornalisti a cui è stato affidato l’arduo compito di indicare 20 nomi in ordine di importanza.

Certo, quando si tratta di mettere ai voti il mondo della musica, qualsiasi giudizio è frutto dell’esperienza personale e di mille altri fattori come cultura, età e ricordi. In ogni caso ne è uscito un ritratto sugli ultimi 50 anni di musica moderna, che vede al primo posto Aretha Franklin e al centesimo Mary J. Blige. Tra i primi dieci in classifica, al secondo posto c’è Ray Charles che divide il podio con Elvis Presley, poi seguono Sam Cooke, John Lennon, Marvin Gaye, Bob Dylan, Otis Redding, Stevie Wonder, James Brown.

Lou Reed leggendario poeta rock

Tra i tanti artisti americani scomparsi, Lou Reed incarna perfettamente lo spirito di un’epoca. Con i suoi i Velvet Underground magari non ha mai avuto il successo di altri suoi coetanei come Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, ma ha sicuramente influenzato più di tutti la musica underground degli ultimi 40 anni gettando le basi per gruppi come Sex Pistols, Talking Heads, REM, fino a David Bowie, Patti Smith, Roxy Music e anche U2.

Nato a Brooklyn nel 1942 in una famiglia di classe media, da studente, oltre che ad interessarsi di musica rock and roll e blues si appassiona di poesia e letteratura, tanto che portò fin da subito lo spirito della letteratura nel rock. Questo significava affrontare, scrivere e mettere in musica temi più profondi rispetto a quelli del rock anni ’60. Parlare di margini della società, di problemi nati sulla strada e di argomenti tabù tra eccesso e degrado fino all’ora mai affrontati e che apriranno la porta a generi come punk e rock alternativo.

Un modo di fare musica sperimentale che spinge anche un artista e personaggio come Andy Warhol a finanziare il primo album del gruppo The Velvet Underground & Nico. Il gruppo non sfonda e Lou Reed all’inizio degli anni ’70 intraprende la carriera solista con opere sempre più elaborate e concettuali spesso ignorate. Il suo rapporto con critica e music business non fu certo facile. Ma ebbe successo con gli album ‘New York’ del 1989, ‘Songs for Drella’ (1990) nato dalla collaborazione con John Cale in omaggio a Warhol, e ‘The Raven’ uscito nel 2013 sulla vita di Edgar Allan Poe. Uno dei brani più celebre della musica rock rimane ‘A Walk On The Wild Side’ del 1972 di cui sotto potete vedere il video di una versione live del 1985.

David Bowie stile e creatività

David Bowie è un altro degli artisti più amati della musica rock, forse perchè ha saputo condensare nelle sue canzoni tutto quanto di più avvincente e profondo si possa desiderare nella figura di un artista: intrattenimento, stile, emozione, mistero e arte. Il suo impatto come musicista, marchio e segno dei tempi, è stato forse ancora più grande di quello di Bob Dylan o dei Beatles, per la miriade di influenze che il cantante ha saputo riassumere non solo a livello musicale, nei testi o come pensatore e sciamano, ma anche a livello estetico tra video, copertine di dischi, costumi o scenografie dei suoi spettacoli.

Fin dall’inizio della carriera l’interesse per il teatro e la comprensione della sua importanza anche come musicista è un aspetto fondamentale del successo di Bowie. Una consapevolezza che arriva con Ziggy Stardust nel 1972 ispirato all’Arancia meccanica di Kubrick uscito l’anno precedente. L’idea di essere il burattinaio capace di muovere vari personaggi mutevoli nel tempo lo rendono anche più libero a livello creativo, un’idea postmoderna dell’arte in bilico tra gioco e creatività, e una maschera attraverso cui difendersi anche dalle critiche.

Questo spiccato senso della teatralità sembra fatto apposta per interpretare nel migliore dei modi l’avvento dei video musicali. Cosa che David Bowie realizza puntualmente, non solo sfruttandone le potenzialità comunicative fin da subito, ma anche impadronendosi delle tecniche creative di controllo e manipolazione dell’immagine a cominciare dal leggendario video di Ashes to Ashes del 1980, che realizzato con il regista britannico David Mallet è ancora considerato una pietra miliare nella storia dei videoclip.

Riviste musica rock e dvd

Se il mercato della musica è in crisi, il rock non se la passa certo bene ma ci sono delle nicchie importanti per gli appassionati. I dvd musicali con le immagini dei concerti delle star dal vivo hanno ancora un buon pubblico. La moda dei dvd musicali è stata lanciata alcuni anni fa negli Usa, ma ovviamente le major non hanno tardato a confezionare film doc di artisti italiani con le immagini dei concerti condite da backstage e momenti di vita privata.

Più i concerti sono importanti e più il film sembrano importanti, per cui si è cominciato ovviamente dagli idoli della musica rock come Vasco Rossi e Luciano Ligabue. I piccoli artisti sono esclusi da questo mondo per via dei costi di produzione. Ma per loro YouTube e i social hanno aperto spazi infiniti per chi si vuole mostrare in video al pubblico online.

Rollingstone E’ la versione italiana del mensile di musica cinema libri performance e politica attento alla scena italiana e internazionale

Rockit Tutto il rock italiano: concerti, locali, festival, date concerti, dischi. Informazioni sulla scena musicale italiana e community di appassionati e addetti ai lavori

UltimateClassicRock Contiene notizie, uscite, storia di personaggi famosi e di nuovi talenti del panorama musicale americano ed internazionale

Loudersound Una sezione dedicata alla musica rock classica in particolare con riferimenti al metal e ai generi più duri

Musica rock e arte

La riscoperta dei dischi in vinile è un altro aspetto da considerare, anche se spesso ci si concentra solo sugli aspetti tecnici e sulla qualità dell’ascolto dei sistemi analogici paragonati agli attuali. I significati più importanti invece vanno oltre la fruizione musicale e il mercato. Ascoltare dischi a 33 giri significa soprattutto riscoprire una infinita serie di correlazioni tra rock e arte, che va ben oltre le nuove tendenze tecnologiche.

La musica rock è fatta di note e personaggi, ma soprattutto di immagine nel senso buono del termine. Basti pensare alle copertine di dischi, poster, loghi ma anche ai disegni realizzati dagli artisti su chitarre, automobili o vestiti che sono passati alla storia. Questi oggetti rappresentano un patrimonio importante che si è sviluppato naturalmente in ogni ambito della comunicazione sociale che nell’era digitale è difficilmente ripetibile se non in termini di puro marketing.

Per chi volesse approfondire l’argomento esistono molti libri che sviluppano il rapporto tra musica e moda, come il libro Fashion music di Katie Baron. Ma ce n’è uno particolarmente efficace nel parlare di questo argomento in modo molto approfondito con dovizia di particolari. Intitolato Rock e arte e scritto a tre mani da Ezio Guaitamacchi, Leonardo Follieri e Giulio Crotti (Hoepli), questo libro è un tuffo nel regno della storia della musica rock. Un viaggio fatto di foto, illustrazioni e storie che hanno contribuito a imporre i rockers di ogni genere agli occhi del grande pubblico, trasformandoli in veri miti ancora oggi indimenticati.

Rock dalla Russia

Siamo abituati a sentir parlare di rock band inglesi, americane, australiane, svedesi, ma di rock dalla Russia ne avete mai sentito parlare? A conclusione di questa carrellata sulla storia del rock è giusto parlare anche dei Mumiy Troll, storico gruppo rock russo nato nel 1983 a Vladivostok, città di 600 mila abitanti della Russia estremo orientale, in prossimità del confine con la Cina e la Corea del Nord. Il nome è ispirato alla serie di libri per bambini di Tove Jansson Moomin Troll e leader del gruppo, cantante e autore di molti brani, è Ilia Lagutenko, laureato in Economia Cinese.

Dopo avere prestato servizio militare, Lagutenko nel 1997 scrive le canzoni del disco Morskaya (Marine), album di hard rock melodico che ottiene grande successo in Russia. A scaldare i cuori del pubblico sovietico, oltre alle musiche e ai testi, è la personalità di Lagutenko, caratterizzata da uno stile androgino. Il secondo disco intitolato Ikra (Caviar), uscito sette mesi dopo, ottiene uguale successo rendendo i Mumiy Troll una delle band più note in Russia. A quei dischi ne sono seguiti altri otto e l’attività della band nel tempo si è estesa anche alla produzione di colonne sonore per cartoni animati e film, incluso il famoso horror thriller remake di Night Watch, dove lo stesso Lagutenko interpreta la parte del vampiro.

I Mumiy Troll sono noti anche in Giappone, Cina e paesi est europei. Nell’aprile 2009 hanno pubblicato il loro primo album disponibile anche in Nord America e in ottobre l’Ep “Paradise Ahead” in lingua inglese. La sfida è scalare le classifiche d’oltreoceano portando il disco in tour in 38 città tra Usa, Canada e Messico. Possibilissimo, anche perchè la band è costituita da alcuni tra i più validi musicisti della scena sovietica, molto attenti anche alle nuove tecnologie nella comunicazione.