
Si può ancora parlare di musica pop in termini qualitativi o nel mainstream oggi è solo il mercato a comandare? L’evoluzione delle canzoni in hit parade negli ultimi 50 anni e le conseguenze della rivoluzione digitale su consumo e produzione musicale
L’evoluzione della musica pop ha sempre seguito quella della società. Il linguaggio musicale è una delle più importanti espressioni della cultura di massa. Sia che si tratti di generi popolari, classici, jazz o sperimentali, ogni periodo storico è rappresentanto da una colonna sonora che identifica e descrive il cammino collettivo e le singole personalità in un percorso condiviso da musicisti e pubblico. Quando i compositori cambiano musica, le persone cambiano gusti musicali.
Nella musica, come in tutte le forme artistiche, chi arriva dopo aggiunge qualcosa, il linguaggio precedente si arricchisce di nuove idee e la storia va avanti. Così è sempre stato anche nei generi classici, popolari, jazz o rock. Eppure egli ultimi decenni il naturale progresso della musica pop sembra essersi in qualche modo inceppato. C’è chi dice che le canzoni di successo oggi rappresentino una involuzione rispetto a quelle di qualche decennio fa. Cerchiamo di capire come stanno davvero andando le cose.
Indice
- Cos’è la musica pop?
- Musica pop e tecnologia
- Evoluzione musica pop
- Quali canzoni in hit parade?
- Musica leggera su 4 accordi
- Musica pop e streaming
Cos’è la musica pop?
Quando di parla di musica pop non si intende un genere musicale definito, si tratta piuttosto di artisti e canzoni che fanno parte dei molti sottogeneri della musica leggera, come ad esempio il rock o anche il rap. Sicuramente il pop è il genere più ascoltato e venduto, il cosidetto ‘mainstream’ che produce i maggiori successi discografici e di cui fanno parte gli artisti più famosi della storia, dai Beatles fino a Justin Bieber o Madonna.
Una caratteristica della musica pop è che le canzoni hanno una melodia orecchiabile e una struttura armonica semplice, ovvero costruita su pochi accordi. La melodia solitamente comprende un ritornello facile da cantare, che viene ripetuto più volte, mentre il ritmo ha una parte importante nel trascinare il pubblico. Questo genere è anche il più ascoltato alla radio e sforna i cosidetti tormentoni musicali o video virali che oggi ottengono miliardi di visualizzazioni.
Musica pop e tecnologia
Dato che stiamo cercando di capire come sta cambiando la musica pop, consideriamo innazitutto il suo rapporto con la tecnologia. Il progresso tecnologico infatti ha sempre giocato un ruolo fondamentale sia nella produzione di canzoni degli artisti che nella fruizione da parte del pubblico. I supporti musicali sono molto più di un semplice sistema di ascolto. A poco più di 50 anni dall’invenzione del vinile, oggi lo streaming va per la maggiore e il futuro della musica sarà fortemente condizionato dall’intelligenza artificiale.
Il punto di non ritorno nell’evoluzione della musica pop in relazione al progresso tecnologico nell’era moderna è stata la digitalizzazione su larga scala dell’intero settore musicale. Il passaggio dall’analogico al digitale è stato dirompente. Dal vinile al cd, agli mp3 fino allo streaming, le abitudini di consumo e la fruizione musicale sono stati rivoluzionati e gli artisti si sono adattati ai cambiamenti. L’era digitale consente di analizzare una mole impressionante di dati per capire cosa è successo.
Evoluzione musica pop
La rivista Nature ha pubblicato uno studio sull’evoluzione della musica pop nel complesso di fattori oggettivi e soggettivi che ne hanno determinato i cambiamenti. Analizzando le modalità di composizione delle canzoni più ascoltate nei paesi occidentali, lo scopo era individuare le reali differenze tra musica nuova e vecchia. Una analisi statistica indipendente dai criteri estetici soggettivi e dai gusti musicali tipici di ogni epoca.
I ricercatori volevano capire come i modelli utilizzati da musicisti e compositori sono cambiati nel corso del tempo e sono andati alla ricerca delle correlazioni tra note, melodie, progressioni armoniche, strumentazione o volume medio dei brani. Per farlo hanno utilizzato un apposito algoritmo che ha scansionato 464.411 registrazioni musicali corrispondenti a 50 anni di musica pop ascoltata da 3 generazioni di pubblico. Le canzoni comprendevano tutti i vari sotto generi musicali pop, dal rock, pop, hip hop, metal, fino all’elettronica.
I dati analizzati sono stati diversi milioni, ma per semplicità si è arrivati a considerare l’evoluzione della musica pop sulla base di tre caratteristiche fondamentali. Il volume, inteso come gamma dinamica delle registrazioni (non il volume che un ascoltatore può variare). L’intonazione, come colore del suono e sua consistenza. Il timbro associato ai tipi di strumenti e alle tecniche di registrazione utilizzate.
Quali canzoni in hit parade?
Cosa sia successo alla musica pop è emerso molto chiaramente. Se negli ultimi 50 anni molti parametri delle canzoni sono rimaste immutati, partendo dal 1955 con il passare degli anni sono via via diminuite sia le variazioni di tono, che le modulazioni armoniche. La tavolozza timbrica si è fatta più uniforme e omogenea. Infine c’è stato un costante aumento del volume medio dei brani, ovvero sono diminuite le differenze nella gamma dinamica.
Si può affermare che con il passare degli anni la musica pop abbia cominciato ad utilizzare sempre meno accordi e progressioni armoniche più semplici. Le sonorità sono diventate meno variabili e più allineate alle mode. Dato che le tecnologie di registrazione digitale consentono di aumentare a dismisura i livelli di volume, tutto fa supporre che il pop sia regredito verso forme basilari dominate dal ritmo.
Se la musica pop è sempre più leggera e sempre più scarso l’utilizzo della tavolozza armonica, melodica e strumentale, non meglio vanno i testi per un connubio che spesso sfocia in vere e proprie canzoni stupide. La musica commerciale è sempre esistita, ma oggi il termine è ampiamente superato dai fatti. Siamo nel pieno di una involuzione in cui prevale l’intrattenimento (televisivo e social) sui contenuti? Senza generalizzare i giovani ascoltano musica che rappresenta lo specchio dei tempi. Se oggi domina una logica consumistica sfrenata, le canzoni diventano solo un sottofondo per vendere qualcosa.
Musica leggera su 4 accordi
Addentrandoci negli aspetti tecnici e teorici del linguaggio musicale, la formula magica delle hit in classifica della musica pop e rock assomiglia alla prima pagina di un qualsiasi metodo di chitarra per principianti. Gli accordi base di molte canzoni di successo sono Mi – Si – Do#m – La. Da un punto di vista armonico si tratta di una cadenza di accordi basilare, che a livello tecnico e pratico è alla portata di qualsiasi persona dopo tre lezioni di chitarra.
Ma le canzoni di successo odierne non sono solo facili da suonare. Esiste un livello di comprensione emotivo che fa breccia nell’animo popolare delle masse. Il pubblico da 40 anni ascolta senza fare una piega più o meno la stessa musica senza accorgersene, o fa finta di non accorgersene. Perchè? L’uomo è un animale abitudinario, pronto ad accettare rituali ripetitivi che diano una parvenza di stabilità alla vita. Acquistando milioni di dischi armonicamente uguali da decenni, spinge al successo artisti capaci di suonare sempre e solo i soliti 4 accordi.
Per i popoli anglosassoni il giro di accordi Mi – Si – Do#m – La è quindi un porto sicuro a cui attraccare nella tempesta della vita quotidiana. Certo in 40 anni possono cambiare le parole, le melodie (anche no) gli arrangiamenti e le sonorità, ma l’appiglio dei 4 accordi nell’immaginario popolare resta ben stabile, forte, solido, sicuro, immutabile nel tempo. Insomma l’uomo per cercare la propria sicurezza o “armonia interiore”, arrivi a negare proprio il significato di “armonia musicale”. Guardare per credere.
Musica pop e streaming
Lo streaming musicale è nato come sistema per contrastare la pirateria bulimica della musica online ma sta producendo un mercato sempre più usa e getta. Il punto è che cancellando la percezione del valore della musica pop anche sotto il profilo economico, lo streaming sta rendendo vano ogni sforzo degli artisti di investire in qualità del lavoro. Se le pagine Facebook sono vetrine in cui tutti cercano di vendere qualcosa, anche gli artisti famosi più che parlare di etica, estetica o arte, oggi si nutrono di followers, fans e click, magari non per ingordigia, ma per necessità.
I guadagni dei musicisti sono sempre più scarsi e per pareggiare i conti di 1000 album scaricati su iTunes, servono circa 4 milioni di ascolti su Spotify. E’ un fenomeno che riguarda tutti i settori della creatività che costringe a trovare alternative. Se il guru dell’arte moderna Cattelan pubblicizza scarpe e i cantanti più ricchi vendono profumi, l’unica speranza è che sia il pubblico a pretendere di più. Non solo dagli artisti, ma dalle proprie orecchie. Parlare di evoluzione della musica pop ha sempre avuto senso solo in presenza di eroi disposti ad immolarsi al fascino minoritario della consapevolezza.