
Esiste una musica per sordi da ballare a tempo di vibrazioni. I non udenti possono interpretare i suoni con brani sparati a tutto volume, ma anche col linguaggio dei segni e grazie alla tecnologia vivere i suoni con altri sensi e sensazioni tattili
Siamo abituati ad ascoltare musica in modo semplice e godendo dell’effetto piacevole dei suoni su vari livelli di comprensione. Ma purtroppo non è così facile per tutti. Quando l’udito è danneggiato, le vibrazioni sonore che producono processi cognitivi nel cervello cambiano di forma e intensità. Eppure esiste anche una musica per sordi che può essere riconosciuta attraverso il tatto o interpretata in modi diversi.
Per i non udenti il legame tra testi e suoni può avere un importante ruolo emozionale attraverso la lingua dei segni, ma la musica per sordi si può manifestare con la danza o grazie a sensazioni tattili di nuovi vestiti indossabili. Tutti sanno che la musica sparata nelle orecchie a tutto volume può recare serissimi danni all’udito fino a portare alla sordità. Qualcuno però ha affrontato il problema dal verso opposto.
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Musica per sordi
In certe locali e discoteche il volume è talmente alto da essere avvertito perfino fisicamente e la stessa cosa succede nei concerti quando la casse sono talmente grandi da creare spostamenti d’aria. Bisogna sempre ricordarsi quanto sia pericoloso per la salute un volume troppo alto, ma perchè non creare una musica per sordi capace di fare ballare a tempo di vibrazioni anche i non udenti?
Ballare a tempo di vibrazioni è una esperienza emozionante che oltre al volume altissimo, prevede bassi molto intensi che fanno tremare il pavimento. Nati nel 2003 al Rocket Club di Londra, i deaft rave oggi contano migliaia di partecipanti in tutto il mondo. Persone con gradi diversi di sordità possono avvertire le sonorità dei brani sparati nelle serate in modo più o meno intenso. Ciò che più importa è che tutti avvertano le vibrazioni martellanti provocate dal ritmo in tutto il corpo, in modo da potersi scatenare e ballare a tempo di musica per una intera notte.
I rave dei sordi si svolgono in molte città del mondo e sono diventate manifestazioni importanti nel celebrare anche un modo di essere, socializzare e fare cultura dei non udenti. Tutti possono partecipare, anche persone non audiolese, con la raccomandazione di portare dei robusti tappi per le orecchie. Lo scopo è unire diverse comunità di persone all’insegna del divertimento dato che la sordità può anche portare all’isolamento. I non udenti spesso vengono emarginati dalla società.
Danza per sordi
Se la cosiddetta musica per sordi può essere di grande aiuto, alzare il volume non è l’unico modo per avvicinare i non udenti al ritmo. Lo dimostra l’inglese Mark Smith, dall’età di 4 anni con una diagnosi di sordità totale. Dopo avere studiato danza a livello di laurea e lavorato come coreografo per oltre 20 anni, ha realizzato uno spettacolo di danza autobiografico per raccontare al pubblico la sua esperienza con i Deaf Men Dancing, una ensemble di ballerini sordi professionisti.
Tra i suoi scopi c’è anche insegnare alle persone sorde a ballare. I suoi studenti cominciano mettendo le mano sugli altoparlanti per poi sentire le vibrazioni che si propagano nel corpo attraverso il pavimento in legno. Ballando sempre a piedi nudi dopo molto allenamento riescono a ballare perfettamente sincronizzati. Nei suoi spettacoli tutto il corpo ha un ruolo importante.
Secondo Smith i ballerini sordi interpretano i movimenti in modo molto originale perchè più che concentrarsi sul lato tecnico, sono emotivamente portati a comunicare e hanno un modo di ascoltare e vivere la musica diverso e magari più autentico. Se le onde sonore non possono essere sentite attraverso le orecchie, il cervello trova altri modi originali e fonti di informazione per percepire quello che sta succedendo.
Vibrazioni tattili
La tecnologia sta facendo passi da gigante anche per chi soffre di patologie come la sordità o cali di udito importanti, con apparecchi acustici sempre più piccoli e performanti per tornare a sentire. Ma è il settore della wearable technology, la tecnologia che si indossa, a promettere prodotti sempre più interessanti che nel futuro potranno incontrare ogni esigenza e aiutare le persone a risolvere i problemi.
Sembra essere in particolare dedicata ai sordi la Sound Shirt, una ‘camicia del suono’ che provoca sensazioni sonore in ogni parte del corpo. Questo giubbotto vibrante è parte di una tecnologia di sostituzione sensoriale che aiuta i non udenti a sostituire le informazioni non percepite con le orecchie con altre. Ascoltando il suono attraverso la pelle possono ad esempio comprendere meglio il mondo che li circonda.
La sound shirt realizzata dalla società inglese Cutecircuit, contiene 16 microattuatori nel tessuto che dopo avere ricevuto in modalità wireless la musica, la trasformano in sensazioni tattili che permettono anche ai non udenti di ascoltare sulla pelle un concerto dal vivo o una canzone. Per adesso si tratta di un prototipo dal costo molto elevato, ma non è escluso che in futuro saranno disponibili sul mercato magliette di questo tipo prodotte su larga scala.
Interpretare suoni con i segni
La plasticita cross modale è una caratteristica fondamentale del cervello che si adatta a percepire stimoli visivi e tattili dal mondo esterno sfruttando tutte le aree celebrali. I non udenti oltre a percepire le vibrazioni della musica hanno una capacità molto maggiore di osservazione nel vedere come si muovono gli altri per imparare passi di danza, fino ad arrivare a sperimentare il mondo uditivo in un modo nuovo.
Un altro esempio di interpretazione musicale per non udenti è quella di Amber Galloway Gallego, nota e riconosciuta interprete che ha creato un nuovo modo di sperimentare la musica per sordi. Il tentativo è trovare un nuovo sistema per connettere testi e suoni, soprattutto nel mondo hip hop e rap. Le sue performance hanno ha avuto ottimi risultati ed è molto seguita da un pubblico vario ed eterogeneo.