
Storia ed evoluzione della musica da discoteca dalle origini ad oggi. Cos’è la disco dance e come si è evoluta nelle sonorità e nelle modalità compositive. Artisti, generi e sottogeneri, dj famosi, discoteche, locali notturni di tendenza e playlist per ballare
La musica da discoteca è un fenomeno culturale che ha accompagnato diverse generazioni di giovani e meno giovani, offrendo loro un modo di esprimersi, socializzare e divertirsi. E’ stata una parte intrinseca della cultura notturna per decenni. Con il suo mix irresistibile di ritmi accattivanti, DJ talentuosi, balli sfrenati e playlist coinvolgenti, oggi continua ad affascinare e a far ballare persone di tutto il mondo.
Ma cos’è esattamente la musica da discoteca? Come è nata e si è evoluta nel tempo? Quali sono i generi più diffusi e i dj più famosi? E come si fa a ballare e a scegliere le playlist giuste? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste e ad altre domande, per fornirvi una panoramica completa e aggiornata su questo affascinante mondo immergendosi nei suoi elementi chiave.
Indice
- Cos’è la musica da discoteca?
- Storia della dance music
- Generi musica da discoteca
- I dj della musica da discoteca
- Discoteche dove ballare
- Playlist di musica da discoteca
Cos’è la musica da discoteca?
La musica da discoteca è un termine generico che indica una varietà di generi musicali pensati per essere ascoltati e ballati nelle discoteche, ovvero locali notturni dove si suona musica ad alto volume e si crea un’atmosfera festosa con luci, fumo e effetti speciali. Questi generi si caratterizzano per avere un ritmo veloce e sincopato, basato su una forte componente percussiva e su una linea di basso pulsante.
La melodia e il testo nella musica da discoteca sono spesso secondari o assenti, mentre prevalgono i campionamenti e i loop, i sintetizzatori elettronici e le manipolazioni sonore. La musica da discoteca ha lo scopo di creare un’esperienza coinvolgente e stimolante per i frequentatori delle discoteche, che possono ballare liberamente seguendo il ritmo o imitando le coreografie proposte dai dj o dai ballerini professionisti.
Fin dall’inizio la musica da discoteca è stata caratterizzata da un mix di generi musicali, a cominciare dal jazz per passare al soul fino al funky, per poi arrivare ai mille sottogeneri della musica elettronica e dell’hip hop. Questa forma di intrattenimento comunque da sempre cattura l’attenzione del pubblico. Anche se oggi tutto cambia, le radici sue radici sono ancora evidenti con ritmi irresistibili che continuano a scatenare le folle.
Storia della dance music
Tutti conosciamo il significato di musica da discoteca: il genere musicale che si balla. Ballare è un’esigenza dell’uomo e il ritmo è parte della natura umana e dei riti collettivi fin dalle civiltà primitive. Ma ‘discoteca’ significa anche collezione, in questo caso di dischi. Ed erano proprio i dischi i protagonisti dei balli nei locali parigini durante la seconda guerra mondiale, dato che suonare musica dal vivo era proibito dai nazisti.
Anche se veniva chiamata musica da discoteca, quella dei primordi ovviamente non aveva nulla a che vedere con quella delle discoteche attuali. Dall’America arrivava i jazz e nei locali si ballava lo swing. Negli anni ’60 la definizione ‘disco music’ venne adottata in America, dove nel frattempo stavano nascendo i vari generi musicali basati sulle culture delle popolazioni afro americane e latine. Dal blues fino al jazz all’evoluzione in forme più coinvolgenti da ascoltare e ballare, come il soul e il r&b e successivamente il funky.
Il successo discografico della musica da discoteca arrivò negli anni ’60 con Stevie Wonder e Donna Summer che la diffusero in tutto il mondo. Nel 1976 la rivista di musica Billboard lanciò la prima classifica ‘Dance Club Songs’. Al primo posto finì la canzone “You Should Be Dancing” dei Bee Gees. La dance music ebbe il suo apice negli anni ’80, quando divenne un fenomeno di massa, grazie anche al successo di film musicali come “La febbre del sabato sera” e “Flashdance”.
Kool & the Gang, The Jacksons, Earth, Wind & Fire erano le star americane più di successo e in tutti i paesi europei naquero cloni più o meno simili. In Italia la musica da discoteca si mischiò al pop nostrano con canzoni che pur rifacendosi alla tradizione melodica, venivano arrangiate in versione disco. Tra gli artisti più famosi della cosiddetta italo disco, Raffaella Carrà (Rumore) e a partire dal 1977 Alan Sorrenti (Figli delle Stelle), Donatella Rettore, Renato Zero o Umberto Tozzi, i fratelli La Bionda e Amanda Lear.
Generi musica da discoteca
La musica da discoteca è un termine generico che racchiude molti altri generi musicali, che hanno in comune il fatto di essere pensati per essere suonati e ballati in locali notturni, discoteche, rave e festival. Alcuni di questi generi sono nati proprio dai dj nelle discoteche, mentre altri sono derivati o influenzati da altri stili musicali, come rock, pop, soul, funk, jazz, il reggae e la musica elettronica.
Tra i generi più antichi e storici della musica da discoteca possiamo citare la disco music, nata negli anni ’70 negli Stati Uniti e caratterizzata da ritmi incalzanti, bassi pulsanti, archi e fiati. La disco music ha avuto un grande successo commerciale e ha dato vita a sottogeneri come l’italo disco, la space disco e la nu-disco. Tra gli artisti più famosi della disco music possiamo ricordare i Bee Gees, Donna Summer, Chic, ABBA e Gloria Gaynor.
L’house music è un altro genere fondamentale della musica da discoteca, nato negli anni ’80 a Chicago e influenzata dalla disco music, dal soul e dal funk. L’house music si basa su ritmi sincopati, bassi profondi, campionamenti vocali e sintetizzatori. Ha avuto una grande diffusione mondiale e ha generato numerosi sottogeneri, come l’acid house, la deep house, la progressive house, la tech house e la tropical house. Tra gli artisti più noti dell’house music possiamo citare Frankie Knuckles, Marshall Jefferson, Daft Punk, David Guetta e Calvin Harris.
La techno music è nata negli anni ’80 a Detroit e influenzata dalla musica elettronica europea, in particolare dalla scuola tedesca (Kraftwerk) e dalla new wave. Si caratterizza per ritmi veloci, sequenze ripetitive, suoni sintetici e atmosfere futuristiche. La techno music ha avuto un forte impatto culturale e sociale ed è stata protagonista di movimenti come la second summer of love in Inghilterra e il rave party in Europa. Tra gli artisti più rappresentativi della techno music possiamo nominare Juan Atkins, Derrick May, Kevin Saunderson, Jeff Mills e Richie Hawtin.
Oltre a questi tre generi principali, esistono molti altri sottogeneri della musica da discoteca che hanno continuato ad evolversi e a diversificarsi anche grazie all’ausilio delle nuove tecnologie. L’utilizzo di software di produzione musicale come campionatori e sequencer ha dato vita a nuove correnti come la trance, il drum and bass, il dubstep, l’electro, il dance-pop e l’EDM (electronic dance music).
La musica da discoteca nel frattempo si è diffusa in altre parti del mondo, come l’Asia e in l’America Latina prendendo spunto dai ritmi tradizionali di quelle zone. Può essere quindi considerata come uno dei fenomeni musicali più ricchi e vari del panorama contemporaneo, sia sul piano del mercato, che come forma d’arte e di espressione culturale che riflette i cambiamenti sociali e le aspirazioni delle nuove generazioni.
I dj della musica da discoteca
I dj che selezionano, mixano e producono la musica da discoteca per fare ballare e divertire il pubblico sono i veri protagonisti di questo genere. Negli anni ’70 erano soprattutto dei selezionatori di dischi, che sceglievano le canzoni più adatte per far ballare la gente. Tra i pionieri di questo ruolo, possiamo citare Francis Grasso, il primo dj a usare le cuffie per sincronizzare i dischi, e Larry Levan, il leggendario dj del Paradise Garage di New York, considerato il padre della house music.
Negli anni ’80 i dj iniziarono a sperimentare nuove tecniche di mixaggio e di produzione musicale, dando vita a nuovi generi come la house, la techno e l’acid house. Tra i nomi più importanti di questo decennio, possiamo ricordare Frankie Knuckles, il “padrino della house”, che creò il sound distintivo del Warehouse di Chicago, e Derrick May, uno dei fondatori della techno di Detroit.
Negli anni ’90 la musica da discoteca si diffuse in tutto il mondo, grazie anche all’avvento delle nuove tecnologie digitali che permisero ai dj di creare e modificare la musica in modo più facile e veloce. In questo periodo, emersero figure come Carl Cox, il re della techno e dell’hardcore, Paul Oakenfold, il pioniere della trance e dell’ambient house, e Fatboy Slim, il maestro del big beat e dell’electronic dance music.
Negli anni 2000 e 2010 la musica da discoteca raggiunse il suo apice di popolarità e di varietà, con l’affermazione di generi come l’electro house, il dubstep, l’EDM e il trap. I dj divennero delle vere e proprie star internazionali, capaci di riempire stadi e festival con le loro performance. Tra i nomi più celebri di questo periodo, possiamo menzionare David Guetta, il re dell’electro house e del pop dance, Skrillex, il pioniere del dubstep e dell’EDM, e Calvin Harris, il produttore più ricco e premiato della scena dance.
Oggi la musica da discoteca continua a evolversi e a sorprendere con nuove sonorità e tendenze. I dj sono sempre alla ricerca di nuove sfide e di nuove collaborazioni con altri artisti. Alcuni dei dj più in voga del momento sono Martin Garrix, il giovane talento dell’EDM e del future bass, Marshmello, il misterioso produttore mascherato di trap e pop dance, e The Chainsmokers, il duo americano che mescola EDM e indie pop.
Discoteche dove ballare
La musica da discoteca é sempre più facile da produrre grazie alla tecnologia che ne ha esteso i confini. Cambiando le modalità compositive, nelle sale da ballo si ascoltano nuovi stili musicali che arrivando dal basso fanno progredire la cultura underground. Oltre ai grandi dj di successo nascono piccole etichette indipendenti, che non hanno il pubblico dei grandi artisti techno e house riconosciuti a livello globale, ma organizzano feste per auto promuoversi.
Se molte classiche discoteche dove ballare hanno chiuso i battenti e sono state dimezzate di numero in pochi anni, le feste private veicolate dai social trasformano intere zone di grandi città in intere vie della movida. La crisi riguarda le grandi sale da ballo rimaste fedeli al modello degli anni ’90, ma non è finita la voglia di ballare dei giovani e dell popolo della notte che affolla i locali di tendenza. Oggi si balla in nuove location ex industriali, ville, circoli e case private.
Per chi ha voglia di fare tardi fino al mattino o vuole passare una serata diversa, abbiamo raccolto alcune risorse per cercare il locale più trendy tra riviste internazionali, classifiche e rassegne. Non mancano classici da discoteca per tutte i generi disco, funky, soul e ultime tendenze della techno elettronica.
Yeaah Un database con le informazioni su discoteche e locali con concerti dal vivo. Portale per giovani che amano la musica dance, techno e house con informazioni sui Dee jay
DjMag Un completo magazine dedicato alla dance music e al popolo delle discoteche, con recensioni e rubriche curate da disk jokey, classifiche, recensioni di strumenti per dj set e molto altro ancora
Technodisco Portale dedicato alle discoteche ed agli eventi techno e house, una radio streaming con classifiche, news, articoli, recensioni dischi in vinile e cd curati da deejay
Nueko Portale per chi ama la dance music di ultima generazione con classifiche e blog per appassionati
Playlist di musica da discoteca
La musica da discoteca si può ballare nei locali dove viene suonata ma nulla vieta di organizzare una serata danzante in casa con gli amici, o per una festa di compleanno. In questo caso, se non siete dj provetti o non volete assumerne uno, vi servirà una playlist adeguata. Ma dove trovare e come scegliere i brani giusti, che vi facciano ballare e divertire senza stancarvi o annoiarvi?
Le più famose piattaforme di streaming musicale offrono decine di milioni di brani e hanno delle playlist preconfezioinate di musica per ballare. Ma come abbiamo visto esistono molti generi e sottogeneri. Quindi partite dal genere che vi piace di più. La musica da discoteca è molto varia e comprende diversi stili, dal pop al rock, dall’hip hop all’electro, dal funk al soul. Scegliete il genere che più vi rappresenta e che vi mette di buon umore, e cercate di trovare le canzoni più famose e apprezzate di quel genere.
Nella vostra playlist di musica da discoteca potete anche mescolare più generi, purché siano compatibili tra loro e non creino troppi salti di ritmo o di atmosfera. Tenete però conto della durata. Una playlist non deve essere troppo lunga né troppo corta. Se è troppo lunga, rischiate di annoiarvi o di non arrivare alla fine. Se è troppo corta, rischiate di doverla ripetere o di rimanere senza musica. Una buona durata è tra i 60 e i 90 minuti, che corrispondono a circa 15-20 canzoni.
Potete anche creare più playlist da alternare, se volete cambiare genere o stile durante la serata seguendo una progressione. Una playlist della musica da discoteca deve avere una certa coerenza e una certa logica. Non potete mettere una canzone lenta dopo una veloce, o una triste dopo una allegra. Dovete seguire una progressione che parta da brani più soft e tranquilli, per poi salire di intensità e di energia, fino ad arrivare al climax della serata. Poi potete scendere gradualmente verso brani più rilassanti e romantici, per chiudere in bellezza.
Una playlist di musica da discoteca non deve essere prevedibile o banale. Dovete anche saper stupire i vostri ospiti o voi stessi, inserendo qualche canzone inaspettata o originale, che rompa la monotonia e che crei un effetto wow. Potete scegliere dei remix, delle cover, delle collaborazioni tra artisti diversi, o anche delle canzoni vecchie ma intramontabili, che vi facciano ricordare i bei tempi o che vi facciano scoprire qualcosa di nuovo.
Infine personalizzate la vostra playlist e ricordatevi che quello che suonate e fate ascoltare agli amici deve essere unico e speciale, come voi. Non limitatevi a copiare le playlist già fatte da altri, ma create la vostra con le canzoni che vi piacciono davvero e che vi emozionano. Potete anche dedicare delle canzoni a qualcuno di speciale, o inserire dei messaggi vocali tra un brano e l’altro, per rendere la vostra playlist ancora più personale e originale.