L’insicurezza urbana è un problema molto sentito dalla gente. E’ possibile utilizzare la musica contro il crimine e il degrado sociale? Come diminuire la paura dei cittadini con sottofondi musicali diffusi nei punti critici delle città: gli esempi nel mondo

Malgrado i dati sull’indice della criminalità in Italia siano in calo, c’è un senso di insicurezza diffuso e la percezione del rischio dei cittadini per reati, furti e rapine è in aumento. Come rendere le città più sicure? Per eludere le cattive intenzioni si possono utilizzare ronde e altri sistemi coercitivi, oppure le buone maniere, magari partendo dall’utilizzare la musica contro il crimine.

Cosa significa usare la musica contro il crimine? Innanzitutto creare un panorama sonoro ‘ostile’ che prenda spunto in qualche modo dall’architettura difensiva volta a sconfiggere conportamenti contrari all’interesse comune. In secondo luogo sfruttare il potere di determinati generi musicali sul piano neurobiologico per migliorar l’umore e abbassare i livelli di stress e ostilità. Analizziamo queste teorie e i risultati che hanno conseguito le amministrazioni che le hanno messe in pratica.

Indice

Usare musica contro crimine

Cominciamo col dire che usare la musica contro il crimine non significa sconfiggere l’insicurezza urbana esclusivamente a suon di sonate di Mozart. Trasformare periferie degradate in luoghi fantastici da vivere e abitare richiede interventi ben più complessi. La musica è solo una parte di un programma per la sicurezza ampio che deve comprendere ad esempio l’utilizzo di una migliore illuminazione, telecamere e più agenti di polizia nelle strade durante le ore serali.

Provare ad aumentare la sicurezza con la musica però costa pochissimo, anche se non mancano alcuni effetti collaterali più o meno trascurabili. Se in qualche caso gli altoparlanti potrebbero venire distrutti dopo poche settimane, usare i capolavori dei grandi compositori come dissuasori non è esattamente quello che intendevano i greci quando sostenevano che la musica è una legge morale. Ma serve a qualcosa?

La musica contro il crimine può essere usata secondo due schemi: in modo punitivo o come ricompensa. Nel primo caso si tratta di diffondere negli spazi pubblici musica classica come parte di una progettazione ambientale che possa scoraggiare cattivi comportamenti e atti di vandalismo. Nell’altro caso il sottofondo musicale potrebbe risultare rilassante anche per chi per sua natura non lo è.

Dissuadere con i suoni

Le teorie per cui la musica classica possa rendere le città più sicure sono diverse. La prima idea è che diffondere nelle aree critiche opere di Mozart, Bach, Beethoven sia un buon sistema per irritare i disturbatori e fare sloggiare i malintenzionati. E’ assodato che i giovani con comportamenti antisociali non sopportino le opere dei grandi compositori del XVIII e XIX secolo.

Se ancora non bastasse come musica contro il crimine la compagnia ferroviaria tedesca Deutsche Bahn ha provato a diffondere nelle stazioni della metropolitana addirittura opere atonali di famosi compositori classici moderni come Anton Webern e Arnold Schönberg. Contrariamente alla musica tonale che ascoltiamo abitualmente, si tratta di brani di difficile ascolto, specie per i profani delle 7 note.

Se il piacere della musica produce nel cervello dopamina in grado di migliorare l’umore, vale anche il contrario. Ladruncoli, borseggiatori, teppisti, alcolizzati e spacciatori sono avvertiti. C’è da scommettere che davanti ad un’opera atonale fuggiranno spaventati. I pendolari invece potranno cercare di apprezzare un genere poco conosciuto o eventualmente infilarsi delle cuffie nelle orecchie per non venire a loro volta infastiditi.

Musica e legge

I primi esperimenti sull’utilizzo della musica contro il crimine risalgono a metà degli anni ’90. Sull’argomento in America è uscito anche un libro intitolato Music in American Crime Prevention and Punishment. L’autore estende il discorso analizzando più in generale il rapporto della musica con la legge sia a livello di prevenzione che punitivo. Gli esempi non riguardano solo le città, ma anche varie pratiche militari utilizzate ad esempio durante la guerra in Iraq.

Lo scopo dei sottofondi nelle città è creare fastidio o disagio in persone che non si sentono rappresentate da determinati generi, fino a alzare barriere di età o sociali. Diffondere melodie nelle strade ma anche il canto degli uccelli o un sottofondo naturale fa anche apparire il territorio più presidiato e non abbandonato a se stesso con il risultato che i comportamenti anti sociali e la microcriminalità si riducono.

Gli effetti positivi della musica non sono da meno. Vari studi ritengono che in particolare la musica classica abbia il potere di regolare le disarmonie energetiche aiutando a ritrovare l’equilibrio delle persone. È noto che determinate vibrazione musicali possano ispirare calma e mitigare l’aggressività. Inoltre i passanti o i pendolari che ascoltano Mozart e Beethoven diventano più felici, virtuosi, coraggiosi e intraprendenti nell’affrontare eventuali disturbatori.

Musica contro il crimine funziona?

Nel 2003 a Londra é stata diffusa musica classica alla fermata di Elm Park sulla District Line, nota alle cronache per la pericolosità delle frequentazioni. In 18 mesi le rapine si sono ridotte del 33%, gli assalti al personale del 25% e gli atti di vandalismo del 37%. Confortata dai buoni risultati l’amministrazione ha poi piazzato altri 40 altoparlanti nella metropolitana nelle zone critiche e gli episodi antisociali di violenza verbale e fisica sono complessivamente diminuiti.

Nel 2009 a Wellington in Nuova Zelanda è stato fatto un esperimento diffondendo musica di Mozart nell’isola pedonale. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il numero di risse e tafferugli è sceso da 77 a 2. Sono calati da 16 a zero gli incidenti connessi a droga e alcool e da 35 a zero le chiamate alla polizia dei negozianti per molestie e microcriminalità.

La stessa polizia ha verificato che la musica classica diffusa durante il giorno aveva trasformato l’area, creando un ambiente molto più tranquillo e favorevole per tutti. Nei parcheggi di Seattle diffondere musica classica ad alto volume nel 2008 ha fatto diminuire di quasi il 50% la spesa per contrastare gli atti vandalici. Non basteranno questi risultati a convincere gli scettici, ma perché non provare?