Monopattini elettrici, hoverboard, segway e skateboard conquistano le città. Storia ed evoluzione dei nuovi mezzi per la micromobilità elettrica sostenibile da acquistare o noleggiare in condivisione. Come risolvere il problema sicurezza e diminuire gli incidenti?
La micromobilità elettrica e sostenibile invocata da scienziati e ambientalisti per combattere l’inquinamento sta conquistando le città italiane a suon di monopattini elettrici, hoverboard e segway. Fattori tecnologici e culturali ne stanno favorendo la diffusione. Da una parte produttori e startup propongono dispositivi a batteria sempre migliori, performanti e sicuri. Dall’altra c’è il desiderio dei consumatori di utilizzare mezzi ecologici smart ed efficienti all’insegna di risparmio, comodità e sostenibilità.
Lasciati alla spalle i primi prototipi ingombranti e costosi, i nuovi mezzi per la mobilità personale uniscono tecnologia e design, hanno peso ridotto e qualità costruttiva elevata grazie all’utilizzo di materiali innovativi. Monopattini elettrici ma anche skateboard, hoverboard e monoruota sono quindi diventati mezzi smart di gran moda, per non dire di tendenza. Non è raro vedere sfrecciare sui marciapiedi o nelle strade di città ragazzi o professionisti in piedi su piccoli aggeggi a ruota. Qual è la loro storia e quali eventuali problemi pongono per la sicurezza della circolazione?
Indice
- Storia monopattini a spinta
- Primi monopattini a motore
- Segway e hoverboard elettrici
- Monopattino elettrico
- Migliori monopattini elettrici
- Skateboard elettrico
- Norme sicurezza monopattini
- Skateboard a levitazione
Storia monopattini a spinta
Il monopattino elettrico è l’ultimo arrivato tra questi mezzi di locomozione in termini di tempo, ma la sua versione meccanica è stata inventata nell’800. In fondo l’idea di un asse di legno con due, tre o quattro ruote e un manubrio per sostenersi era abbastanza semplice da realizzare. All’inizio fu creato come gioco per bambini, ma già nei primi del ‘900 furono brevettati in America vari modelli di scooter, come vengono chiamati in lingua inglese.

Nei decenni successivi si vendono monopattini semplici a spinta fino a quelli dotati di catena o altri meccanismi o di un vero e proprio motore elettrico o a scoppio. Sempre nello stesso periodo in Europa si svolgono gare di monopattino e nel nostro paese anche un Giro monopattinistico d’Italia. Nel 1974 Honda mette sul mercato il monopattino Kick ‘n Go spinto premendo una leva con la forza dei piedi.
Il vero boom del monopattino come mezzo di spostamento alternativo quotidiano, arriva però solo nel 1996 quando sul mercato compaiono i monopattini pieghevoli Micro, società Svizzera ancora oggi attiva. Si tratta di mezzi leggeri, piccoli ed economici, perfetti per bambini ma anche per adulti che devono percorrere il cosiddetto ultimo miglio che separa la stazione ferroviaria dall’ufficio. Il loro successo è immediato e continua ancora oggi.
Primi monopattini a motore
I primi monopattini a motore vedono la luce prima della guerra. In particolare l’Autoped già nel 1915 fu dato in dotazione a vigili stradali e addetti del servizio postale statunitense. Grazie ad un motore termico da 155 cc poteva arrivare ad una velocità di oltre 50 Km/h e venne costruito anche in Germania dalla Krupp. Sempre in Europa nel 1920 la società inglese Abc Motorcycle costruì un monopattino a motore chiamato Skoomota, in pratica una moto senza sellino. Tutti questi esperimenti non ottennero in realtà grande successo.
Più recentemente altri marchi provarono a costruire qualcosa di simile, come il Go-Ped, venduto a partire dagli anni ’80 in America, dotato anch’esso di motore a scoppio. In ogni caso si trattava di mezzi non eccessivamente comodi, insicuri e pesanti. Nulla a che vedere con i moderni e leggeri monopattini elettrici che si possono anche utilizzare in condivisione con i servizi di sharing economy cittadina.
Segway e hoverboard elettrici
L’esigenza di una nuova micromobilità cittadina sostenibile condivisa, insieme allo sviluppo tecnologico, a partire dagli anni ‘2000 a ha permesso la costruzione di nuovi mezzi elettrici, hoverboard e monoruota sicuri e veloci. Il precursore della rivoluzione elettrica su strada arrivata con i monopattini elettrici condivisi è stato il Segway. Definito come Human Transporter, è in pratica una pedana con due ruote che riesce a sostenere un uomo in equilibrio grazie a sensori che in ogni istante ne individuano la posizione. Adottato da alcuni servizi pubblici, non ha mai avuto un enorme successo, tanto da uscire di produzione.
Se il mezzo insuccesso del Segway era dovuto al costo di acquisto non indifferente (fino ai 3000 euro) e all’ingombro, questi problemi sono stati risolti da tutti i nuovi mezzi elettrici successivi che ad esso si sono ispirati. Si comincia dal mini Segway prodotto dalla stessa azienda (passata in mano cinese), fino ai numerosi modelli di hoverboard a una o due ruote oggi disponibili sul mercato. Gli scooter autobilanciati a batteria per bambini o adulti oggi sono in vendita in tutte le grandi catene di elettrodomestici a partire da un prezzo inferiore ai duecento euro.
Invenzione monopattini elettrici
I primi monopattini elettrici arrivano sul mercato dopo gli scooter autobilanciati, all’incirca nel 2013. Finalmente l’evoluzione tecnologica consentiva lo sviluppo di modelli con motori miniaturizzati e batterie al litio sempre più leggere ed efficienti. Prendendo spunto da tutto ciò che di buono era già presente sui vecchi modelli di monopattino a spinta visti in precedenza, il loro utilizzo è cresciuto enormemente grazie a servizi di sharing cittadino con il quale si possono guidare a noleggio.
Il monopattino elettrico moderno è una buona soluzione per il pendolarismo urbano e unisce peso limitato e buona potenza, è dotato di freni e viaggia ad una velocità di circa 25 Km/h. Trattandosi di mezzi di trasporto a tutti gli effetti che circolano tra traffico automobilistico e pedoni, il Codice della Strada in ogni parte del mondo si è dovuto aggiornare. In Italia ci sono delle regole dei monopattini elettrici su strada: sono vietati sui marciapiedi, ma possono circolare sulle piste ciclabili.
Migliori monopattini elettrici
Le caratteristiche dei monopattini elettrici migliori includono durata della batteria maggiore e minore tempo di ricarica, velocità elevata, pneumatici più grandi compresi in unità pieghevoli e poco pesanti. Altre caratteristiche di un buon monopattino elettrico sono il manubrio con una buona impugnatura e una pedana abbastanza grande da contenere i piedi stabilmente, evitando lo slittamento e riducendo la fatica delle braccia.
Trattandosi di mezzi smart i monopattini elettrici hanno cruscotti digitali con varie indicazioni come velocità e autonomia con modalità Eco, Standard e Sport per regolare la velocità. Per la sicurezza non mancano fanali anteriori e posteriori a led. Tra le maggiori marche costruttrici ci sono la Segway, con un modello pieghevole con freni e autonomia fino a 25 km, la Razor che amplia l’offerta anche per bambini, mentre Xiaomi ha un modello di punta che si affianca ai noti dispositivi smart.
Skateboard elettrico
Da molti anni vediamo sfrecciare gli skateboard sui marciapiedi o nelle strade delle città in mille versioni a cui fanno riferimento i gruppi di giovani appassionati. Dai longboard in legno più lunghi e con ruote maggiorate, ai penny in plastica disponibili in mille varietà di colori, fino ai modelli snodati utilizzati dai giovanissimi. Questo dispositivo inventato negli anni ’50 in california, è stato un fenomeno di costume, diventato anche uno sport olimpico, ma rimane un mezzo di locomozione molto valido in città.
Cosa mancava allo skateboard per vederlo sfrecciare nel traffico cittadino? La sua versione elettrica. Oggi ne esistono in commercio molti modelli con velocità e autonomie differenti, che arrivano fino a 30 chilometri all’ora per circa 30 km di autonomia. In questo video un modello di skateboard elettrico con motore inserito in una delle ruote posteriori e la batteria nascosta nella tavola. La velocità è controllata mediante un piccolo telecomando da tenere nelle mani.
Norme sicurezza monopattini
La diffusione di migliaia di monopattini elettrici, hoverboard e skateboard sulle strade italiane ha fatto nascere il problema della sicurezza e oramai gli incidenti nelle grandi città sono all’ordine del giorno. Se questi mezzi sono utili a decongestionare il traffico, è innegabile che un loro uso indiscriminato da parte di persone di ogni età, anche non adeguatamente responsabili, possa rappresentare un pericolo per la circolazione e per i pedoni.
Le aziende di sharing sostengono si tratti di incidenti normali ma cercano di correre ai ripari. Alcuni servizi hanno inserito nei nuovi mezzi frecce anteriori e posteriori e limitano la velocità dei primi utilizzi, ma è ondamentale educare i ragazzi ad un uso adeguato. Un monopattino elettrico si può guidare senza casco, non ha targa e assicurazione, ma prima o poi le flotte cittadine dovranno fare qualcosa in collaborazione con i comuni. Esistono alcune proposte sul tappeto più o meno applicabili.
Le nuove regole dovranno proteggere dai danni provocati a terzi, specialmente ai pedoni con cui condividono i marciapiedi. Si discute di diminuire la velocità dai 25 ai 20 Km/h, rendere casco, targa e assicurazione obbligatori, vietarli ai minori di 18 anni e prevedere un patentino per i minori. Alcune compagnie di assicurazione hanno nel frattempo studiato nuove polizze multirischio che proteggono dagli infortuni durante il noleggio. Il costo di queste polizze varia dai pochi euro al giorno, a polizze annuali che coprono gli utenti della sharing mobility in monopattino, bici e scooter e che possono comprendere la tutela per pedoni o passeggero.
Skateboard a levitazione
Per finire questa carrellata su monopattici elettrici ed altri dispositivi di micro mobilità sostenibile non può mancare un pensiero al futuro: quali novità ci riserveranno i prossimi anni? Forse dei mezzi a levitazione che fluttuano nell’aria senza ruote come il prototipo di skateboard a levitazione Lexus Hoverboard. Per ora può funzionare solo in uno skate park costruito appositamente: sotto la superficie ha una serie di magneti permanenti.
La tavola per rimanere sospesa è costituita da blocchi di ceramica raffreddati a -197 gradi che agiscono da superconduttori provocando l’effetto Meissner. Si tratta di un fenomeno fisico detto ‘levitazione quantistica’, non semplice da ottenere se non con una ricarica di azoto liquido che però offre al mezzo futuristico una autonomia di 20 minuti. Quanto basta perchè lo skateboard a levitazione sia provato da una serie di skater con i risultati che vedete nel video.