Come mettere della musica su un video da condividere su Facebook o Youtube rispettando i diritti d’autore? I sistemi utilizzati dai servizi online per garantire agli autori una percentuale sulla sincronizzazione dei sottofondi musicali
Un giorno un amico mi ha chiesto come mettere della musica di sottofondo su un video da condividere online senza avere problemi. “Caricando su YouTube o Facebook un video con una canzone famosa c’è sempre il rischio che te la eliminino perchè non hai rispettato le regole sui diritti d’autore. Possibile che trovino un sistema semplice per consentire a chiunque voglia mettere un sottofondo musicale su un video di pagare una certa somma per risolvere ogni problema?”
L’ignaro navigatore online, prima di prendersela con il mondo della discografia tutto, ha ascoltato suo malgrado la mia spiegazione ragionevole sulle difficoltà di fare incontrare in un’unica piattaforma utenti, proprietari dei master, editori e artisti. Ovviamente non ne sa nulla di musica e diritti. Poco gli importa se i musicisti fanno i miliardi o crepano di fame. Eppure ha colto un lato complicato della musica online. Tanto che ora Facebook e Youtube si sono posti il problema di come risolvere la faccenda.
Video con musica su Youtube
Con la diffusione degli smartphone tutti sono diventati fotografi e registi con il risultato che spesso ci tocca vedere i loro capolavori postati online, ma non solo: i più incauti e in particolar modo le mamme, mettono online foto e video di bambini – cosa assolutamente da evitare per questioni di privacy e sicurezza, dato che abitudini personali e foto di minori non è mai bene che finiscano in rete – per di più aggiungendo ai video su YouTube delle colonne sonore di sottofondo.
La cosa potrebbe sembrare ininfluente rispetto all’aspetto legato alla privacy, ma in realtà esistono precise norme in tema di utilizzo di musica che accompagna un video: anche se non tutti ne sono a conoscenza, la sincronizzazione di video infatti ha risvolti sia di carattere economico che giuridico. Ad esempio non è possibile inserire una musica di sottofondo tratta da un brano discografico in un video personale per non infrangere le norme sul copyright di YouTube a parte casi particolari di fair use youtube in cui un sottofondo musicale può essere utilizzato senza permesso del proprietario del copyright.

Sottofondi di video fatti in casa
In questo settore un caso ha fatto scuola nel lontano 2007, quando Stephanie Lenz, mamma all’oscuro di faccende relative al diritto d’autore, ha tranquillamente pubblicato un video del suo bimbo con sottofondo del brano ‘Let’s Go Crazy’ cantato da Prince. La casa discografica Universal, proprietaria dei diritti sulla canzone, si era rivolta a YouTube ottenendo che il video venisse rimosso per violazione del diritto d’autore. Solitamente bastava che una casa discografica facesse una semplice segnalazione di violazione del copyright per indurre Youtube ad oscurare un video. Quella volta non avevano fatto i conti con la caparbietà delle mamme.
La mamma infatti ci era rimasta male e lo stesso anno si era rivolta alla Electronic Frontier Foundation, l’associazione internazionale no profit per la tutela dei diritti digitali e delle libertà su internet. I suoi avvocati avevano subito ottenuto che il video tornasse online, ma successivamente era stato di nuovo rimosso e ci sono voluti 8 anni per mettere una parola fine ad una storia che avrà poi ripercussioni sul futuro del diritto d’autore online e su cosa sia lecito fare e non su Youtube.
Per accontentare la discografia YouTube si è dovuta dotare del sistema proprietario Content ID basato su un codice di riconoscimento che permette di sapere se una determinata musica può venire utilizzata o meno. Se non si dispone di una licenza e il video non rientra nella categoria del cosiddetto fair use, la colonna sonora viene automaticamente rimossa. Piuttosto che bloccare i video contenenti le loro canzoni o registrazioni, etichette e proprietari dei diritti possono anche scegliere di venire remunerati.
Video con musica su Facebook
Qualche anno dopo anche Facebook ha dovuto affrontare l’argomento per permettere ai suoi utenti di pubblicare video con musica che più desiderano, senza problemi. Detto così sembra semplice, ma la concessione in licenza dei diritti musicali per i servizi di streaming è molto complessa. Il sistema di Facebook si chiama Rights Manager ed è un clone del Content ID. Ma l’industria musicale è sempre a caccia di nuove forme di monetizzazione e tutte le complessità legate alle licenze musicali per Facebook e YouTube potrebbero scomparire in breve tempo.
Continueranno invece ancora a lungo le discussioni interne alle etichette per capire come suddividere i proventi tra artisti, autori di canzoni, distributori, editori e società di gestione nazionali. Tutte questioni importanti per l’industria musicale. Molto meno per il mio amico e per qualche miliardo di utenti di internet che si chiedono come mettere video con musica facilmente e non vedono l’ora di accompagnare le loro fantastiche imprese cinematografiche con le più famose hit del momento, magari a gratis.