
Leggere libri è importante per lo sviluppo personale e cognitivo, aiuta a migliorare la conoscenza, la creatività e l’empatia. I libri fanno bene e rendono più felici ma in Italia si legge poco: come promuovere la lettura per il benessere della società?
L’affascinante era tecnologica presa a discutere di intelligenza artificiale rischia di far perdere di vista le cose semplici. Leggere libri ad esempio, un’attività che arricchisce la mente e l’anima, che fa imparare, crescere e sviluppare nuove competenze. La lettura può migliorare la vita ed è un antidoto all’avere, consumare e invidiare per esistere. Un libro costa decisamente meno di uno status e fa meglio.
Leggere libri fa bene perchè aiuta a dare un senso alla vita, o quantomeno a ricercarlo, al di là del vorace mercato del consumo. Ma fare shopping di cose da ostentare non è un buon viatico per la felicità. Il potere della lettura non è nei confronti degli altri, ma verso sè stessi. Serve a coltivare gli anticorpi per proteggere l’anima e il cervello dalla civiltà della comunicazione, a sviluppare un senso critico, ad essere più consapevoli e felici.
Indice
- Perchè leggere libri
- Benefici della lettura
- Leggere libri come terapia
- Leggere libri rende felici
- Quali libri leggere?
- Quanti libri si leggono in Italia?
- Come incentivare la lettura
Perchè leggere libri?
La lettura è un’attività che favorisce lo sviluppo del pensiero critico, dell’immaginazione, della creatività e della memoria. Leggere un libro significa immergersi in un mondo diverso dal proprio, entrare in contatto con nuove idee e nuove esperienze, imparare a guardare il mondo con occhi diversi. Leggere libri può rappresentare un’opportunità per imparare nuove lingue, migliorare la conoscenza della grammatica e arricchire il proprio vocabolario.
Ma non ci sono solo motivi di ordine pratico legati alla lettura. Leggere libri è un modo per ampliare i propri orizzonti culturali ma anche uno stile di vita. Tutti oggi parlano di benessere a proposito di soldi e realizzazione professionale, viaggi o amore. Come aumentare la soddisfazione personale o trovare un equilibrio psichico in un mondo fatto di crisi economiche e pandemiche, guerre, disuguaglianze crescenti, migrazioni di massa e crisi climatiche?
Mentre gli scienziati avvertono sui pericoli che stiamo correndo, gli economisti iniziano a parlare di finanza etica e a considerare il benessere delle nazioni non solo come punti di Pil e ricchezza, ma come qualità della vita delle persone. C’è chi teorizza si debba lavorare meno, diventare minimalisti o consumare in modo più consapevole. Ma sono i cambiamenti quotidiani ad influire profondamente sulla soddisfazione personale.
La qualità della vita è più alta nelle nazioni in cui c’è maggiore partecipazione sociale, ci sono servizi e welfare, ma anche dove la gente può dedicarsi a passioni come la musica o la lettura. C’è una spiegazione evolutiva sul perché leggere libri faccia bene. Scrittura e lettura sono capacità narrative che hanno permesso all’Homo Sapiens di trasmettere conoscenza ed evolversi. Ma questo è solo l’inizio.
Benefici della lettura
Leggere libri fa bene perchè migliora il vocabolario, la capacità di argomentare, di scrivere e quindi la propria autostima. La lettura procura benessere e fa stare meglio, migliora la memoria, il pensiero analitico e la capacità di osservare la realtà sotto diversi punti di vista. Leggendo aumenta anche la concentrazione e l’abitudine a focalizzare l’attenzione su dettagli importanti che aiutano a scegliere un percorso di vita. É dimostrato che chi legge fa anche più sport e che prima si inizia ad amare i libri, e meglio è.
Invogliare i bambini alla lettura è fondamentale sia dal punto di vista dei risultati scolastici, che per aiutarli a diventare adulti soddisfatti della vita. I libri per bambini hanno l’incredibile potere di aprire la mente e aiutano a comprendere la complessità dell’animo umano. Storie, avventure, personaggi concatenati da relazioni, cause e conseguenze insegnano ad affrontare la realtà, a confrontarsi, immedesimarsi e rapportarsi alle altre persone.
La lettura sviluppa empatia e comprensione che può aiutare a superare i momenti difficili. La consapevolezza del mondo nel reale aiuta a riconoscere il valore della gentilezza. Leggere libri obbliga ad andare in profondità, a non rimanere in superficie come succede guardando la televisione. Non è solo un problema di pubblicità invadente della tv; l’uomo davanti alle immagini ha un atteggiamento passivo, tende a concentrarsi sull’aspetto esteriore ed è spinto a semplificare e ad immedesimarsi conformandosi alla massa.
Leggere libri come terapia
Sopra la porta d’ingresso della biblioteca di Tebe una iscrizione la definiva come “luogo di guarigione per l’anima”. Il fatto che leggere libri abbia anche uno scopo terapeutico lo si studia da oltre un secolo. Nel 1916 un articolo della rivista letteraria The Atlantic Monthly parla di Biblioterapia e anche Sigmund Freud utilizzava la letteratura durante le sessioni di psicoanalisi. Partecipavano a corsi di lettura anche i soldati per guarire dai traumi psicologici al ritorno della prima guerra mondiale.
Chi ama leggere libri conosce perfettamente il potere auto curante della lettura e i benefici di un libro sulla salute mentale e nelle relazioni con gli altri. La teoria dei neuroni specchio è uno studio scientifico che dagli anni novanta avvalora questa tesi. Quando leggiamo esperienze o pensieri sui libri, il nostro cervello è stimolato come fossimo i protagonisti. Chi legge molto é quindi in grado di essere molto più empatico con gli altri.
Leggere libri apre la mente e rende più liberi perché consente di analizzare il mondo sotto varie angolature stimolando conoscenza, consapevolezza e spirito critico. I libri sono compagni di vita fidati e offrono stimoli inesauribili che possono far riflettere e sognare. Fanno stare meglio con sé stessi e gli altri e aumentano la ricchezza interiore personale. Esiste un rapporto tra lettura e felicità?
Qualche tempo fa il gruppo editoriale Gems ha realizzato uno studio su un campione di oltre 1000 persone scelte tra lettori e non. Analizzando l’indice medio di felicità con il metodo Veenhoven è emerso come la lettura aumentasse la soddisfazione personale a quota 7,44 contro un 7,21 dei non lettori. Secondo la scala Diener in un punteggio da 6 a 30, chi legge ottiene un punteggio di 21,69 contro 17,47.
Quali libri leggere?
La lettura di libri è tra i maggiori generatori di felicità del tempo libero, al quarto posto dopo fare sport, ascoltare musica, vedere mostre o andare ai concerti. Non leggere non solo rischia di renderci inconsapevoli della realtà e facile preda di disinformazione, fake news e imbonitori seriali a livello politico e non, ma ci rende anche più infelici, arrabbiati e insoddisfatti. Ma verso quali generi editoriali è meglio dedicarsi?
Tutti i libri hanno un effetto positivo e protettivo sulla mente umana, offrono benefici cognitivi e influenzano il modo di ragionare. Leggere libri è sempre un allenamento positivo per la mente, anche se l’effetto può cambiare a seconda del genere di lettura e ovviamente dell’età. Nei bambini i racconti e le favole stimolano fantasia, il linguaggio ed aprono nuovi orizzonti comunicativi ed emozionali.
Negli adulti, le preferenze sui generi letterari seguono il profilo psicologico dei lettori, se non direttamente le capacità cognitive. Romanzi di genere sono più semplici e rassicuranti, mentre opere letterarie più complesse, che vanno più in profondità nelle situazioni e nei personaggi, scardinano le nostre credenze. Tra chi vuole essere rassicurato o colpito nel profondo, c’è poi chi sceglie libri con linguaggio e argomenti molto crudi o violenti capaci di evocare forti emozioni e magari di avere un lieto fine rassicurante.
Quanto libri si leggono in Italia?
Se avete letto l’articolo fino a questo punto avrete capito quanto sia importante leggere. Ma quanti libri si leggono in Italia? Secondo i dati Istat leggono almeno un libro all’anno solo 40 italiani su 100 (12,6% dei maschi e il 15% delle femmine). Il 59,5%, ovvero 24 milioni di persone sopra i 6 anni non legge nulla. Il 10,1% delle famiglie italiane non ha nemmeno un libro in casa, il 63,2% ne ha al massimo 100.
La scarsa propensione alla lettura degli italiani non viene ravvivata nemmeno dagli ebook, letti o scaricati dal 7,3% della popolazione. Purtroppo il fenomeno non riguarda solo il mercato o gli editori ma è un indicatore della società italiana nel suo complesso, strettamente legato alle condizioni socio economiche e culturali delle famiglie. Il 66,9% dei ragazzi che leggono libri hanno genitori appassionati di lettura.
Leggono più i laureati (73,6%) dei diplomati (48,9%). Per fortuna nella fascia scolare tra 11 e 19 i lettori salgono al 51,1% della popolazione. Esistono differenze tra numero di lettori nel nord o centro Italia (60%) e sud (35%) e tra città (51%) e piccoli comuni sotto 2000 abitanti (38,1%). Le classifiche di Amazon mettono in testa Milano, Roma, Torino, Bologna, Firenze, Genova, Verona, Padova e Trieste. Spiccano i libri per ragazzi e bambini, fumetti e manga, saggi di sociologia, libri di scienze, tecnologie e salute.
Anche la categoria degli ebook auto pubblicati dai self publisher sta avendo molto successo. Secondo i dati dell’Associazione italiana editori elaborati con il Centro per il libro e la lettura durante la pandemia, il 60% delle copie vendute in Italia sono comunque acquistate solamente da un 23% di forti lettori che muove il mercato dei libri. Tra questa categoria il 55% dei casi legge da 1 a 3 libri all’anno, il 23% da 6 a 4, il 14% ne legge 11 a 7 e solo il 9% oltre 12. libri all’anno.
Come incentivare la lettura
Nei paesi del centro e nord Europa la percentuale di chi ama leggere libri è superiore al 75% con punte dell’89% in Svezia. Sotto il 60% di persone, oltre all’Italia, ci sono solo Cipro, Romania, Ungheria, Grecia e Portogallo al 40%. Nella classifica del tempo che le persone dedicano alla lettura settimanalmente l’Italia è al 25 esimo posto su 30 nazioni: 5 ore e 36 minuti. Prima è l’India con oltre 10 ore, seguita da Tailandia, Cina e Filippine.
La scarsa propensione alla lettura degli italiani è un grande problema irrisolto. Manca una strategia complessiva capace di mettere al centro qualità dell’educazione, formazione culturale e merito per trovare lavoro e raggiungere traguardi importanti nella vita. Tutti capirebbero l’importanza di leggere libri se esistesse una classe dirigente formata da persone colte, intelligenti, consapevoli e sensibili.
Un altro fattore che influisce sulla lettura in Italia è la mancanza di incentivi culturali. In molti paesi europei, l’acquisto di libri è agevolato da politiche fiscali e di sostegno all’editoria. Le biblioteche e le librerie sono considerate luoghi di incontro e aggregazione, dove è possibile partecipare a eventi culturali e incontrare altri appassionati di lettura. Qualcosa si sta muovendo anche da noi in questo senso, ma non basta.
Le ragioni per cui in Italia si legge poco sono molteplici e complesse, e le cose vanno peggiorando. La diffusione delle nuove tecnologie ha cambiato radicalmente le abitudini di lettura delle persone. Oggi molti preferiscono leggere articoli o post sui social network, e guardare video su YouTube piuttosto che leggere un libro. Tutti si sentono costantemente impegnati in mille attività. È vero, lo smartphone richiede molta attenzione, ma in cambio rischia di non offrire nulla di buono.