ragazzo che ama lavorare nella musica

Cosa significa lavorare nella musica e quali opportunità di lavoro e guadagno hanno musicisti, produttori, manager e tecnici del suono? L’evoluzione delle figure professionali nell’industria discografica e le nuove prospettive del mercato digitale

La musica è una forma d’arte che affascina ed emoziona, ma non tutti sanno che può essere anche una fonte di lavoro gratificante. Sono molteplici le opportunità di lavorare nella musica, dalle più ovvie come musicista o cantante, a ruoli più tecnici come produttore, tecnico del suono, arrangiatore e compositore. In questo articolo esploreremo le diverse opportunità di lavoro nella musica e come poter accedervi.

Nell’immaginario collettivo si pensa alla musica in termini di spettacolo e bella vita. Certo esistono anche musicisti molto ricchi, ma nulla è più lontano dalla realtà che lo stereotipo della rock star. Chi ha l’ambizione o il sogno di lavorare nella musica, deve sapere che l’industria musicale é uguale ad ogni altro settore di mercato e si è sempre affidato a molte serie professionalità anche per guadagnare denaro.

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Lavorare nella musica oggi

Il lavoro nella musica é molto cambiato negli ultimi anni. Come qualsiasi altro mercato, l’industria musicale non si occupa solo di arte e artisti, ma richiede tecnici e manager che sappiano fare emergere il talento generando guadagno. Certo la musica può essere qualcosa di travolgente fin dai primi anni di vita. Da semplice gioco può diventare una passione da coltivare con anni di sacrificio. Con quali risultati professionali e lavorativi?

La rivoluzione digitale ha causato evidenti sconquassi nel settore musicale ma ha anche promosso nuove opportunità professionali. Oggi si sente musica ovunque e se i supporti musicali tradizionali stanno scomparendo, sono aumentati a dismisura gli utilizzi di brani nella comunicazione, nei videogiochi, così come le canzoni condivise sui social e le sonorizzazioni di eventi. Inoltre si usa il sound design per strategie di branding e marketing.

Lavorare nella musica ai tempi dello streaming significa essere esperti di tecnologia, marketing, social media e gestione dei diritti. Il settore musicale è qualcosa di molto ampio, una fabbrica di idee e creatività che riguarda l’arte, la moda, la cultura e la tecnologia. Entrare nel mondo delle sette note é difficile ma teoricamente c’è posto per tutti, dai sognatori visionari fino ai manager della finanza.

Lavorare come musicisti

La prima e più ovvia possibilità per lavorare nella musica è quella di diventare musicista, ovvero di suonare uno o più strumenti musicali, da soli o in gruppo, in vari contesti: concerti, eventi, studi di registrazione, ecc. Per lavorare come musicista è necessario avere una buona preparazione tecnica e artistica, ma anche una certa flessibilità e capacità di adattarsi alle richieste del mercato. E’ importante saper promuovere il proprio lavoro attraverso i canali più adatti, come social media, siti web, piattaforme di streaming o etichette discografiche.

Per diventare musicista non esiste un percorso unico e obbligatorio: si può studiare musica in una scuola di musica, in un conservatorio, in una accademia o in modo autodidatta. L’importante è avere una solida base teorica e pratica e aggiornarsi costantemente sulle novità e le tendenze del settore. E’ utile partecipare a concorsi, festival, audizioni e avere altre occasioni di visibilità e di confronto con altri musicisti. La maggior parte dei musicisti che escono da scuole e conservatori sono pieni di sogni e speranze, ma poi?

Il ruolo professionale dei musicisti è stato analizzato da una ricerca della Berklee College of Music di Boston, una tra le migliori scuole di musica al mondo. Ad alcuni anni dalla fine del ciclo di studi, su un campione di 5371 musicisti e compositori (80% con una laurea musicale), solo il 42% dei diplomati lavora esclusivamente con la musica, mentre il restante integra il reddito con altre occupazioni. Il 40% non si occupa di musica per più di 36 ore a settimana, guadagnando circa 40 mila euro lorde all’anno, 25 mila euro come musicista.

Il confronto non regge se paragonato con gli stipendi di chi esce dalle migliori università. Per chi suona il mercato offre opportunità sempre più scarse. Malgrado una rincorsa continua e precaria di concerti e sessioni di registrazione, la maggioranza dei musicisti più che suonare e ambire a sogni di gloria, oggi deve dedicarsi all’insegnamento. Senza nulla togliere al fatto che un bravo insegnante di musica sia anche un maestro di vita.

Lavorare nella produzione musicale

Un’altra opportunità per lavorare nella musica è occuparsi di produzione musicale, ovvero di tutte le fasi che portano alla realizzazione di un brano o di un album. Dalla composizione alla registrazione, dal missaggio al mastering. Per lavorare nella produzione musicale è necessario avere competenze tecniche e artistiche, ma anche conoscenze informatiche e gestionali.

Per lavorare nella produzione musicale è fondamentale saper collaborare con i musicisti e con gli altri professionisti coinvolti nel processo creativo. All’interno della produzione musicale esistono una serie di figure professionali di compositore, produttore, arrangiatore e tecnico del suono. I compositori musicali sono coloro che creano la musica da zero creando armonie, melodie e i ritmi della canzone e che possono lavorare con gli artisti per capire il loro stile e le loro esigenze.

Il produttore musicale ha il compito di selezionare le canzoni da registrare, di gestire il budget del progetto e di supervisionare l’intero processo di registrazione collaborando con gli artisti e con il resto del team di produzione. Per diventare produttore musicale si può frequentare un corso specifico presso una scuola di musica o un istituto superiore, oppure si può imparare sul campo, lavorando come assistente o stagista presso uno studio di registrazione o una casa discografica.

L’arrangiatore musicale si occupa di creare gli arrangiamenti musicali delle canzoni. Il suo lavoro consiste nel selezionare gli strumenti, le armonie e le melodie che saranno utilizzate nella canzone. Questo ruolo può essere ricoperto dal produttore, che può essere anche un musicista in grado di suonare vari strumenti a cominciare dalle tastiere, fino a sapere gestire samples e loop sempre più utilizzati nelle canzoni moderne.

Completa il quadro della produzione musicale il lavoro di tecnico del suono che ha il compito di registrare, mixare e masterizzare le tracce audio. Il tecnico deve avere una buona conoscenza degli strumenti utilizzati per il suono, come i mixer e i software di registrazione. Il suo ruolo è fondamentale nella riuscita di una canzone e deve sapersi interfacciare con produttore ed artista, capire le loro esigenze e tradurle in un suono di alta qualità.

Lavori nella promozione musicale

Dietro alle più prestigiose carriere musicali, in tempo di internet e streaming, c’è molto più dell’estro creativo artistico. Se ogni produttore, musicista, artista o cantante in linea teorica può raggiungere direttamente da casa un pubblico infinito, in realtà potrebbe far fatica a farsi ascoltare anche dal vicino di casa senza avere alle spalle una struttura adeguata. Gli artisti di successo sono seguiti da major con un esercito di uomini di marketing, digital pr e social strategist con esperienza nel mondo dei media per gestire il “prodotto” musicale a 360 gradi.

Un’ulteriore possibilità di lavoro nella musica è quindi quella della promozione musicale, ovvero di tutte le attività volte a far conoscere e apprezzare la musica al pubblico. Dalla comunicazione alla distribuzione, dal marketing alla pubblicità, lavorare nella promozione musicale significa avere competenze comunicative e commerciali, ma anche una buona conoscenza del mercato musicale e dei suoi target. E’ essenziale saper usare efficacemente i mezzi di comunicazione tradizionali e digitali.

Per diventare promoter musicale si può seguire un corso specifico presso una scuola di musica o un’università, oppure si può acquisire esperienza lavorando come addetto stampa o ufficio stampa presso una casa discografica o un’agenzia specializzata. Se il sogno è lavorare a stretto contatto con musicisti, non è detto che la passione non possa trasformarsi in professione e il sogno in realtà. Per entrare nel mondo della musica però servono conoscenze molto ampie.

Oggi per potere lavorare nella musica digitale bisogna avere una visione della realtà molto più completa rispetto al recente passato. Non ci sono solo artisti, ma tanti professionisti dalle molte competenze che devono conoscere leggi di marketing, comunicazione e tecnologia alla perfezione per stare al passo con un nuovo modo di fare musica dei tempi moderni che passa tutto da internet.

Malgrado le recenti crisi della discografia, secondo gli ultimi dati sul mercato musicale esiste la necessità di trovare risorse umane, anche perché la musica online, secondo Goldman Sachs, varrà 41 miliardi di dollari nel 2030. Non si tratta certo di bruscolini, perchè se è vero che il mercato complessivo delle vendite di musica registrata è molto calato, sono aumentati gli utilizzi delle canzoni in moltissimi settori e servizi.

Lavorare nella gestione musicale

Un’ultima opportunità per lavorare nella musica è quella di occuparsi della gestione musicale, ovvero di tutti gli aspetti amministrativi, legali e organizzativi legati alla musica. Dalla contrattualistica alla contabilità, dalla tutela dei diritti d’autore alla pianificazione degli eventi. Per lavorare nella gestione musicale è necessario avere competenze giuridiche ed economiche, ma anche capacità organizzative e amministrative.

Anche se non è propriamente un lavoro di tipo artistico, lavorare nella gestione musicale offre nuove opportunità di crescita. Tutto il settore della creatività e della cultura in generale rappresenta un importante motore di sviluppo e secondo Unioncamere il comparto della musica in Italia può contare su migliaia di lavoratori che sappiano affrontare costi di produzione, distribuzione o sapere gestire un repertorio.

Gestire la musica significa occuparsi di marketing e servizi ma non solo. Le grandi case discografiche sono sempre in cerca di A&R e brand partnership, avvocati esperti in diritto d’autore e manager che conoscano i nuovi mercati per sfruttare o inventare nuove possibilità di utilizzo e sponsorizzazione della musica digitale.

Lavorare nella musica quanto rende?

Quanto si può guadagnare lavorando nell’industria musicale? Nella musica digitale ogni tipo di carriera e ruolo, come in qualsiasi azienda, viene pagato in modo diverso. La rivista musicale Billboard tempo fa ha fornito alcune cifre di massima. I lavoratori dell’industra musicale ovviamente possono avere vari tipi di contratto e una posizione economica anche molto differente dalle cifre mostrate di seguito.

Lo stipendio più alto nel lavoro nella musica ovviamente lo percepiscono amministratori delegati e direttori del settore tecnologico e marketing. Guadagna fino al mezzo milione di dollari un Ceo e dai 150 mila dollari ai 250 mila dollari i capi delle altre strutture. Programmatori, direttori creativi e webdesigner sono la seconda categoria meglio pagata nella musica digitale, con stipendi non inferiori ai 100 mila dollari, insieme ai direttori dei contenuti e esperti di analisi per monitorare traffico e conversioni dei servizi.

Nella terza fascia remunerativa dagli 80 mila dollari fino ai 200 mila c’è un insieme di figure professionali che vanno dalla comunicazione, al marketing fino alla promozione che ancora tutti dipendono dalla tecnologia. Sul gradino più basso della scala delle remunerazioni, tra curatori dei contenuti ed esperti di pr e licenze, ci sono i social media manager, con stipendi medi tra 40 mila e 70 mila dollari. Quest’ultimo è il lavoro più ricercato dagli artisti, dato che curare profili social e comunicazione online oggi è diventato fondamentale.

Per quanto riguarda i lavori nel settore artistico partiamo dai produttori, che possono avere uno stipendio, se legati ad uno studio di registrazione, o essere liberi di lavorare con qualsiasi artista o gruppo, stipulando di volta in volta accordi con le etichette. I tecnici audio possono lavorare per uno studio in esclusiva o su progetti specifici che prevedono anche tour con gli artisti. I manager lavorano in diretto contatto con gli artisti sia dal punto della produzione che della comunicazione, guadagnando una percentuale.

Promotori e agenti predono una percentuale sulle vendite dei biglietti dei concerti che organizzano e promuovono. PR e ed uffici stampa incassano una tariffa forfettaria o percentuale per il lavoro svolto in un certo lasso di tempo per promuovere un disco o un tour. Infine ci sono anche i giornalisti che scrivono sulle riviste di musica o fanno critica musicale. Possono essere alle dipendenze esclusive e stipendiati da giornali e riviste, o lavorare come free lance pagati a progetto o contratto.

Offerte di lavoro nella musica

In questo articolo abbiamo analizzato i vari tipi di lavoro nella musica a partire dai musicisti, passando dal settore della produzione e della comunicazione. Se guardiamo al mercato reale, le maggiori opportunità per lavorare nella musica li hanno i tecnici di studio o i manager che seguono concerti live. Molti lavori sono di tipo stagionale nei tour estivi in cui servono direttori di produzione, addetti al palcoscenico e vari collaboratori nelle sezioni marketing, commerciale e social.

In questo articolo abbiamo anche parlato del sempre più stretto legame esistente tra musica e tecnologia, sia per quanto riguarda la produzione musicale e il settore della strumentazione, che per l’evoluzione continua di nuovi prodotti audio dedicati a tutti gli appassionati. Nel settore che coinvolge musica e contenuti digitali stanno emergendo nuove figure professionali che in futuro avranno un ruolo sempre maggiore dopo una adeguata formazione.

Presso il Politecnico di Milano ad esempio c’è un master in Music and Acoustic Engineering che si propone di formare professionisti in grado di coniugare il sapere ingegneristico con la cultura e la sensibilità musicale sonora. Questi ingegneri del suono possono occuparsi di sound design e contenuti multimediali, avere un ruolo nell’industria discografica e nell’educazione, ma anche nella comunicazione. Nel panorama sonoro futuro si parlerà sempre più di ergonomia, domotica e progettazione di ambienti reali e virtuali acusticamente confortevoli.