Genitori con figli

Essere genitori di figli naturali o adottivi significa affrontare gioie e dolori in ogni momento della vita. Idee e consigli per diventare bravi papà e mamme in coppia o single, che vogliano crescere ed educare con consapevolezza bambini e ragazzi adolescenti

Avere figli è una esperienza straordinaria, ma essere genitori è probabilmente il mestiere più difficile e faticoso del mondo. Tutte le mamme e papà prima o poi fanno i conti con difficoltà, incomprensioni, problemi che in questo mondo competitivo e incerto sembrano aumentare ogni giorno. Dalla scuola materna all’università, tra attività extrascolastiche e tempo libero da condividere con amici e social online: come fare le scelte giuste senza sbagliare?

Essere bravi genitori e crescere bene dei figli implica una dose incredibile di responsabilità, consapevolezza e fortuna, senza esagerare con aspettative e possessività. I bambini sono un bene sempre più prezioso che richiede impegno costante e fatica a qualsiasi età. Per essere papà e mamme migliori ognuno fa quello che può, ma esistono alcune regole e consigli di carattere generale elaborati da psicologi ed esperti.

Indice

Essere bravi genitori

Tutti vorrebbero essere bravi genitori ma come fare? Ovunque in libreria o su internet esistono manuali su come comportarsi dalla nascita alla fase pre scolastica, fino alla voglia di indipendenza dei figli che comprende scuola, frequentazioni e adolescenza. Il rischio è esagerare con ansie da prestazione, annullarsi con i figli, essere iperprotettivi o fare i loro amici annullando l’autorevolezza in nome di una presenza assillante e controproducente.

Se vogliamo che i ragazzi siano indirizzati verso strade sicure l’importante è capire, controllare con discrezione e soprattutto discutere, essere sempre presenti e disponibili al confronto. Secondo i pedagogisti più che l’asilo nido internazionale o il tutor madrelingua inglese che alimenta false aspettative di felicità, serve ascolto e relazione. Insomma fare i genitori non significa delegare ma esserci, avere voglia di confrontarsi evitando che i ragazzi si annullino con smartphone e videogiochi.

Mamme e papà devono innanzitutto rispettare alcune regole riguardanti il benessere dei figli partendo da sonno, gioco e tecnologia. Dormire bene è fondamentale anche da piccoli ma la maggior parte dei bambini non dorme abbastanza. Giocare con i figli recuperando i vecchi giocattoli è ugualmente importante perchè è il modo migliore per imparare, meglio ancora sarebbe suonare uno strumento musicale. E la tecnologia? Prima di tutto fa male agli adulti perchè toglie tempo prezioso da passare con i figli, ma non solo.

Figli e tecnologia

La genitorialità non si scontra solo con i problemi di un futuro incerto dal punto divista sociale ed economico, esiste anche la tecnologia a complicare le cose. Padroneggiare le nuove tecnologie è l’unico modo per comprenderne pregi e difetti ed imparare ad allontanare i figli dai dispositivi elettronici troppo invadenti che provocano dipendenze, mentre pubblicità martellanti impongono mode e stili di vita innaturali.

Fenomeni di dipendenza ossessiva o di emulazione con conseguenze tragiche sono sempre più frequenti sulle cronache dei giornali. L’utilizzo degli smartphone e dei social offre innumerevoli vantaggi, ma una tecnologia sempre più basata sull’intelligenza artificiale al servizio del mercato non può essere lasciata nelle mani dei ragazzi senza controllo. Anche in questo campo i genitori devono fare uno sforzo di comprensione non indifferente.

Secondo un sondaggio di Pewresearch il 71% dei genitori americani è preoccupato su come i figli utilizzano social e smartphone e si fanno alcune domande. Quanto tempo possono stare ragazzi davanti a uno schermo e a cominciare da che età? L’utilizzo della tecnologia può influire sullo sviluppo dei ragazzi dal punto di vista cerebrale? A volte si affidano alle risposte di maestre e conoscenti, ma è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a stabilire linee guida per i bimbi più piccoli.

Figli e smartphone

Dire di no ai figli è la cosa più difficile ma anche la più utile, specie quando tutti gli amichetti pubblicano video su Tiktok. Gli psicoterapeuti sostengono che i cellulari non andrebbero usati prima dei 13 anni di età perchè solo successivamente si sviluppa il sistema limbico in grado di gestire la consapevolezza delle emozioni. Studi dell’Università di Milano hanno appurato come uno smartphone usato prima degli 11 anni peggiori il rendimento scolastico.

In America invece l’80% dei bambini tra i 5 e gli 11 anni già utilizza un dispositivo digitale (il 50% addirittura sotto i 5 anni), il 36% interagisce con assistenti vocali come Siri o Alexa e quasi il 90% guarda video su YouTube fin dai due anni d’età. Il coinvolgimento e l’interazione con la tecnologia digitale dei bambini è totale. Anche se molti genitori sono preoccupati spesso regalano uno smartphone o un tablet ai figli prima dei 12 anni.

L’uso della tecnologia è un fenomeno di enorme portata non solo da un punto di vista psicologico, ma anche etico e sociale. Su internet i figli possono anche essere bersaglio di bullismo e molestie, incontrare persone con cattive intenzioni o accedere a contenuti espliciti e violenti online. I bravi genitori devono monitorare l’attività dei figli online, magari aiutati dalla stessa tecnologia. Sistemi come Google Family link consentono ad esempio di stabilire regole precise di utilizzo degli smartphone e dei dispositivi digitali guidando i figli verso contenuti di qualità.

Essere bravi papà

La relazione padre figlio è un classico della letteratura studiato in ogni ambito sociale e relazionale, ma oggi che lo stesso ruolo del maschio subisce profonde trasformazioni. Perchè essere bravi papà è sempre più difficile? Il ruolo paterno tradizionalmente consisteva nel tramandare quelle che erano ritenuti fondamentali attribuiti maschili di forza, aggressività, freddezza emotiva, oggi decisamente superati.

Quando la società era meno fluida relativamente ai generi, tutto era più semplice. Nell’ottocento il ruolo del padre era trasmettere l’onore e le proprietà della famiglia ai figli secondo valori religiosi da non mettere in discussione, pena essere diseredati, privati della terra o puniti. Con la rivoluzione industriale i padri vanno in fabbrica per mantenere la famiglia e tornano a casa stanchi la sera, demandando l’aspetto educativo ed emotivo alle madri.

Quando anche le donne hanno avuto accesso all’istruzione superiore e si sono potute dedicare con maggiore intensità alla propria carriera e al lavoro, il maschio è stato come defraudato da tutti i poteri all’interno della famiglia. Con le barriere del ruolo paterno crollate, i figli si sono ritrovati liberi di aderire indifferentemente a modelli comportamentali basati su mascolinità e femminilità e i papà hanno dovuto ridefinire i modelli da tramandare.

In realtà molti padri oggi, più che trasmettere valori empatici e sensibili, si aggrappano alle leggi della sopravvivenza che elabora i modelli di vita della società contemporanea. Vorrebbero figli forti intellettualmente, emotivamente consapevoli, onesti quanto basta e anche coraggiosi. Tutte qualità che probabilmente essi stessi vorrebbero avere, sostenute da attività esterne ma non da una presenza emotiva stabile e dialogante, con risultati a volte disastrosi.

Essere genitori single

Il fenomeno dei genitori single che crescono figli è in aumento in tutto il mondo e anche in Italia. In particolare di mamme single si è cominciato a parlare alcuni anni fa in America, per motivi di carattere sociale ed economico, ma ora riguarda molte famiglie in Europa e Italia. Le dinamiche possono essere differenti: alcune donne scelgono la soluzione mono familiare come sfida consapevole, mentre altre mamme e papà invece si trovano soli in seguito a separazioni e divorzi più o meno consensuali.

La differente definizione di mamme single per scelta o di donne sole ha a che vedere con l’ambivalenza di opinioni verso i ruoli tradizionali di uomo e donna. In America circa metà della popolazione sostiene che a casa con i figli è meglio ci sia la mamma che non il padre. In Italia la situazione è anche e molti pensano che la tenuta del matrimonio sia messa a rischio se una donna lavora o è in carriera.

Se il problema fondamentale del gender gap è economico, sono vistosamente in aumento anche le donne che decidono di essere mamme single a tutti gli effetti, procreando in modo autonomo grazie alla scienza e senza bisogno di incontrare un partner. La percentuale di mamme single che decidono di essere genitori ed allevare un bambino senza il supporto del partner in Inghilterra sono più che raddoppiate negli ultimi dieci anni ma è la società americana ad avere il fenomeno più sviluppato.

Mamme single per scelta?

Le famiglie con mamme single americane con figli fino a 18 anni rappresentano circa il 40% del totale, con un 63% di ragazze madri, contro l’11% nel 1960. Secondo uno studio pubblicato dal Pew Research Center si tratterebbe di donne che sono anche l’unica fonte esclusiva o prioritaria di sostentamento. In America il 37% delle donne sposate percepisce un reddito più elevato dei mariti, specialmente tra bianchi e coppie più anziane con istruzione universitaria.

Il problema economico è il principale attore. L’aumento delle mamme single ha ragioni sociali ma anche economiche. Se una donna vuole essere totalmente autonoma deve avere un lavoro non troppo impegnativo che offra un buon stipendio. E’ una situazione privilegiata che poche donne possono permettersi di questi tempi: alla fatica di trovare un’occupazione spesso sottopagata si aggiunge l’assoluta inesistenza di supporti materiali.

Le mamme single per scelta che portano avanti la gravidanza da sole con inseminazione artificiale da donatori sconosciuti oggi sono almeno il 10% di chi si rivolge alle cliniche specializzate in fecondazione assistita non solo per problemi di infertilità. Intraprendono questo percorso anche ragazze giovani e donne in carriera orgogliose di ciò che hanno conquistato sul lavoro. L’orologio biologico non fa sconti e non vogliono avere un figlio troppo tardi aspettando che si presenti l’uomo giusto.

Gli ultimi dati relativi al 2016 dicono che le mamme single in Italia con almeno 1 figlio minore sono oltre 1 milione, il 15,8% del totale delle famiglie con figli, di cui il 57,6% composte da separate o divorziate. Interessante notare come l’Istat chiami le mamme con figli madri sole in uno studio da cui emerge anche un trend sorprendente. Nel 1983 erano 468 mila, un terzo in meno anche su base percentuale. Purtroppo sono le difficoltà economiche sono frequenti anche in mancanza di supporti adeguati da parte dello Stato.

In Italia la spesa pro capite destinata a famiglia e natalità è circa la metà rispetto alla Francia. Questo è anche uno dei motivi per cui si fanno meno figli, ma la situazione dal punto di vista assistenziale offre qualche appiglio. Esistono diritti e agevolazioni genitori single dipendenti di azienda con uno stipendio, ad esempio il Congedo di maternità, che copre i primi cinque mesi del neonato e quello parentale fino all’ottavo mese l’indennità è del 30% dello stipendio per poi ridursi a zero fino al dodicesimo mese.

Essere genitori adottivi

Essere genitori é abbastanza difficile, ma al giorno d’oggi è sempre più difficile anche avere figli. Crisi economica e cambiamento degli stili di vita fanno in modo che il momento del concepimento sia protratto in là con l’età, tanto che molte coppie si trovano ad affrontare problemi di sterilità. Adottare un figlio diventa quindi un’altra possibilità, non certo semplice, ma da considerare come strada percorribile per chi vuole provare la gioia e l’onere di essere genitore.

La via dell’adozione in tutte le sue forme è un percorso da abbracciare con consapevolezza. Per un clima economico e sociale non favorevole oggi le domande di adozioni in Italia sono in calo e riguardano circa 10 mila all’anno con bambini in maggioranza provenienti da paesi come America Latina, Est Europa, Africa e Asia. Anche in questo caso è penalizzante la mancanza di supporto alle famiglie che possono incontrare vari problemi e non solo economici nella crescita dei figli, specie in età adolescenziale, tanto da sfociare in veri e propri fallimenti in una percentuale che varia tra l’1 e il 10%.

Inutile negare che le famiglie adottanti non siano molto supportate dalla comunità in una società sempre più spaventata e chiusa. Secondo una ricerca promossa dall’Associazione ItaliaAdozioni, l’adozione più frequentemente viene scelta da chi ha problemi ad avere figli in secondo luogo alla fecondazione omologa. Anche se l’opinione che gli italiani hanno delle famiglie adottive non è di chiusura e c’è un certa ammirazione nei confronti dei genitori che compiono questa scelta, solo il 45% degli italiani ritiene un bimbo adottato nato in un altro paese, italiano a tutti gli effetti.

Italiaadozioni Dedicato al mondo delle adozioni: un elenco aggiornato presenta le diverse associazioni presenti in Italia. Una guida all’adozione indispensabile per chi vuole conoscere più da vicino questa opportunità a partire dagli aspetti legali e psicologici.

Commissioneadozioni Chi può adottare? Ecco i requisiti indispensabili per i futuri genitori. La normativa fissa determinate regole per le adozioni internazionali. Domande frequenti e informazioni su percorso da svolgere.

Leradicieleali Come adottare un figlio? I vari passaggi da seguire spiegati in modo semplice. Presentare la domanda, frequentare gruppi e associazioni di genitori che hanno adottato e informarsi sul cammino burocratico da perseguire è solo una premessa comunque necessaria per entrare nell’ottica dell’adozione

Icar L’International Conference on Adoption Research ceh dal 1999 discute in varie sedi internazionali su come migliorare la vita di bambini e famiglie adottanti.

Consigli per mamme e papà

Se essere bravi genitori non è semplice, si può sempre cercare di migliorare leggendo articoli, libri e interviste con i consigli di esperti che studiano i fenomeni tipici di bambini, ragazzi e adolescenti. Capire i meccanismi che scatenano comportamenti che posso sembrare anomali, indagare le cause, cercare di prevenire le difficoltà scolastiche o sociali con atteggiamenti attenti e conoscere le esigenze della prole può diventare una necessità.

Qui di seguito una serie di risorse che comprendono siti e associazioni che offrono aiuto a genitori separati, che si occupano dei conflitti con i figli e affrontano gli eventuali problemi con la scuola. Non mancano informazioni per neo papà e mamme che si arrabattano tra lavoro e famiglia e i bisogni primari di ogni bebè fino a situazioni più particolari di mamme single che necessitano di una consulenza più specifica.

Mammaepapa Un luogo di incontro dove trovare informazioni contenuti utili ed affidabili di pediatri che rispondono a domande sulla gravidanza, disturbi del neonato, ricette di cucina, viaggi in famiglia e molto altro. Articoli e consigli di letture per approfondire la psicologia del bambino.

Age Associazione Italiana genitori. Raccoglie il contributo di diverse associazioni presenti su tutto il territorio desiderose di entrare in contatto fra loro per condividere problemi e soluzioni su famiglia, scuola e educazione. La formazione dei genitori è l’aspetto prevalente: partecipazione scolastica, politiche della famiglia ed educazione dei figli sono i punti di maggiore impegno.

Guidagenitori Progetto sostenuto della Società Italiana di Pediatria indirizzato ai genitori per condividere conoscenze professionali ed esperienze familiari. Medici, psicologi e professionisti della comunicazione pubblicano articoli su varie tematiche attuali che interessano la sfera dell’alimentazione (il rapporto con il cibo), il rapporto con i social network, i problemi in gravidanza e psicologici di varia natura.

Quimamme Una guida per genitori e loro bambini con articoli su concepimento, maternità, gravidanza e allattamento, ma anche su crescita dei figli fino all’età prescolare. Contributi di attualità e consulenza di oculista, gastroenterologo e pediatra.

Mammeacrobate E’ necessario un equilibrio quasi perfetto per poter svolgere il mestiere di mamma e di papà. Articoli fanno riflettere sull’importanza dell’emotività mentre il ruolo del padre diventa sempre più importante nell’equilibrio della famiglia. E ancora come gestire i conflitti e rispondere alle domande dei figli: diverse sono gli stimoli e le reazioni da soddisfare.

Aiges Associazione Italiana Genitori Separati offre assistenza legale, consulenza, mediazione famigliare, sostegno psicologico e molti altri servizi per agevolare una scelta di vita difficile da gestire. Articoli descrivono le situazioni esemplari con cui si viene a contatto e le possibili soluzioni