
Le erbe selvatiche commestibili che crescono nei campi in campagna e possono venire usate in cucina. Come riconoscere le piante spontanee, quali proprietà e benefici hanno e dove raccoglierle per preparare ricette fantasiose e salutari
La primavera è il momento giusto per riavvicinarsi alla natura sia che si tratti di fiori profumati o di erbe selvatiche commestibili. Su prati e campi in aperta campagna o nei boschi nascono germogli di piante che insieme ai boccioli dei fiori più teneri si possono mangiare e trasformare in ingredienti di semplice gustose ricette che possono avere anche proprietà benefiche e salutari.
Le erbe selvatiche commestibili anche più delle erbe aromatiche, oltre ad essere buone se mangiate in fresche insalate con abbinamenti sfiziosi, sono un cocktail di pura salute con funzioni disintossicanti, toniche e diuretiche. L’importante prima di raccoglierle è imparare a riconoscerle e consumarle fresche nell’arco di due o al massimo tre giorni. L’alternativa è acquistarle nei mercati rionali oppure anche nei supermercati.
Indice
- Raccogliere erbe selvatiche
- Erbe selvatiche commestibili
- Proprietà piante spontanee
- Ricette con erbe commestibili
Raccogliere erbe selvatiche
Le erbe selvatiche commestibili più comuni si possono riconoscere da forma, colore e profumo. Fotografie e disegni che si trovano su siti online specializzati possono aiutare nel processo di identificazione a partire dalla foglia fino alla corteccia e al fiore. Attenzione perchè se non si è assolutamente certi di una pianta è meglio non raccoglierla e non utilizzarla. Meglio mostrarle ad un esperto o a persone che abitano sul luogo di raccolta.
In natura esistono infatti anche piante velenose pericolose per l’organismo umano da cui è bene stare alla larga imparando a riconoscerle. Alcune infatti sono abbastanza simili alle erbe commestibili se non all’insalata, come ad esempio la lattuga velenosa. Sì tratta di una pianta che cresce nei terreni incolti e non va confusa con la cicoria selvatica, dalle foglie seghettate e che in primavera ha fiori azzurri che la caratterizzano.
Le migliori erbe selvatiche crescono lontano dai centri abitati, strade, fognature e zone agricole, si trovano in aperta campagna e nei boschi insieme ai fiori selvatici. Quando si raccolgono? Al mattino quando il sole è già alto con l’aiuto di attrezzi da giardinaggio: un coltello e una forbice sono gli strumenti più adatti, mentre si usano cestini di vimini per riporre le piante senza rovinarle e mescolarle fra loro.
Le gemme si raccolgono a primavera quando iniziano a spuntare perchè sono più tenere, le foglie prima che la pianta fiorisca, mentre per cogliere i fiori bisogna aspettare la loro completa sbocciatura. Solo rispettando i giusti tempi si può beneficiare appieno delle qualità e dei principi attivi contenuti. Alcune piantine si possono pulire e conservare in frigorifero per qualche giorno. Nella preparazione delle erbe selvatiche il lavoro più impegnativo è la pulitura delle foglie e dei fiori dalle impurità.
Erbe selvatiche commestibili
La prima tra i tipi di erbe selvatiche commestibili che tutti conosciamo é l’ortica che cresce spontanea in tutto il mondo. Ha foglie ovali, verde scuro dentate e appuntite e ricoperte da peli ispidi. Il suo potere ricostituente e rimineralizzante è ottimo per chi ha subito traumi alle ossa, per reumatismi, infiammazioni alle vie urinarie e per favorire la crescita dei capelli. I germogli giovani, messi a bagno in acqua fredda per alcuni minuti, si possono mangiare in insalata. La pianta si utilizza in particolare nelle zuppe di verdura e risotti.
Un’altra pianta facilmente riconoscibile è il tarassaco o dente di leone con i suoi fiori giallo dorati. Le foglie appena spuntate hanno un elevato tenore di vitamina A e C e sono ricche di sali minerali. Tenere e saporite si possono consumare in insalata appena raccolti, mentre le radici sono utilizzate come un efficace diuretico. L’aglio ursino dalle foglie verdi allungate e fiori bianchi è facile da riconoscere dall’odore ed è ottimo nei risotti, per accompagnare salse e insaporire insalate fresche.
L’asparago selvatico cresce spontaneamente nelle radure boschive ed è una vera prelibatezza anche se è un pò più difficile da riconoscere per il colore verde che lo aiuta a mimetizzarsi tra le erbe del sottobosco. Le dimensioni sono variabili ma la somiglianza delle specie selvatiche con le specie coltivate è evidente una volta individuato.
La bardana è un’altra pianta infestante diffusa in tutto il territorio italiano dalle proprietà diuretiche, antidiabetiche e battericida. I suoi fiori da maggio e giugno sono piccoli e di colore rosa rosso crescono molto ravvicinati e formano un piccolo globo pieno di uncini che si attaccano facilmente ai vestiti. La radice giovane viene lessata e mangiata così come i giovani piccoli delle foglie, in insalata sono eccellenti.
La cicoria o radicchio è un’erba perenne depurativa che stimola la digestione e l’intestino pigro, ha fiori a forma di stelle azzurre che fioriscono tra giugno e settembre. Viene molto usata in cucina e le foglie sono ottime sia cotte che in aggiunta ad altre verdure, ad esempio per fare minestroni o mangiate in insalata.
La piantaggine è una piccola pianta erbacea perenne alta fino a 30 cm con foglie disposte a rosetta, larghe e ovali con fiorellini bianchi o bruni. Fiorisce da giugno a ottobre, ha poteri anti infiammatori ed è utile contro cistite e diarrea. Le sue foglioline, raccolte a inizio primavera, si uniscono a cicoria o lattuga per creare insalate condite con olio e limone, ideali per chi è a dieta.
La primula comune ha foglie di forma ovale, dal margine di colore verde scuro con i fiori gialli inseriti all’interno della rosetta. Utile per le malattie bronchiali è buona da gustare in cucina: le foglie in insalata o insaporite in padella con un poco di burro mentre i fiori freschi hanno un sapore dolciastro. Crude, cotte al vapore e fatte saltare in padella per pochi minuti sono l’ideale per preservare i nutrienti.
Proprietà piante spontanee
Le erbe selvatiche commestibili sono alimenti depurativi ricche di minerali e vitamine fatti apposta per risvegliare l’organismo dopo la pausa invernale. In cucina da sole o come ingredienti possono trasformarsi in un gustoso piatto con solo un po’ di fantasia e gusto personale. Dalla preparazione fino al condimento più adatto lo scopo è esaltare un sapore particolare, tipico della specie, senza vanificarne i principi nutritivi.
Le erbe spontanee possono servire anche per curare gli animali domestici. Mescolare foglie sminuzzate o polvere di ortiche nel cibo per cani e gatti li aiuta ad avere un pelo lucente. Per i cavalli meglio utilizzare i semi dell’ortica da aggiungere ogni tanto al normale mangime, svolgono un’importante azione benefica mentre le galline vengono stimolate a una maggiore produzione di uova.
Ricette con erbe commestibili
La maggior parte delle erbe selvatiche e dei fiori si presta a ricette dalle infinite varianti: frittate, frittelle, nelle minestre, risotti e torte salate. Una semplice insalata così come una padellata di verdure appena scottata é un piatto alternativo che soddisfa salute, palato e vista. Meglio scottarle che bollirle, mentre se vengono fritte nel modo ottimale riescono a preservare le qualità nutritive.
La versione naturale invece privilegia la freschezza del germoglio della pianta o fiore appena colto da condire poi con olio e limone. L’ortica con i suoi teneri germogli e il tarassaco insieme a borragine, malva, menta e alle diverse varietà di cicoria, crescione e ruchetta selvatica sono le varietà più utilizzate in cucina. Una vera prelibatezza è l’erba di Silene dal sapore delicato che ricorda la verza, da aggiungere a una semplice insalata oppure cotta per insaporire pietanze e sughi vegetali.
Le erbe commestibili mischiate a petali di violette e qualche fiore integro sono l’ingrediente della misticanza. Tra i fiori commestibili troviamo primule, violette, fiori di malva, borragine, nasturzio, calendula, fiordaliso e persino le margherite. A seconda dei colori e dei sapori si possono trovare combinazioni eccellenti. L’esempio è un mix di ruchetta (ha un sapore più piccante della rucola), crescione (sapore pungente) e tarassaco (gusto amarognolo).
Tutte le erbe si possono unire alle uova soda e condire con olio aceto e sale o senape. Al posto dell’olio si può utilizzare un soffritto di dadini di lardo, pancetta oppure prosciutto. Una variante molto apprezzata è condirla direttamente con le uova sode (il tuorlo si amalgama molto bene con le erbe). Attenzione a non buttare i boccioli carnosi dei tarassaco: bolliti e conditi con olio e limone sono davvero deliziosi.