
Cosa c’è di vero nel rapporto conflittuale tra donne e matematica? Le discipline Stem sono fondamentali per la parità di genere. Studiare materie tecnico scientifiche consente di trovare più facilmente lavoro e migliora il ruolo e le condizioni economiche
Da quando esiste l’uomo sulla terra esistono stereotipi capaci di condizionare le società sul piano economico e culturale. Uno di questi riguarda il rapporto tra donne e matematica, considerati da sempre mondi distanti e divisi da qualche barriera, prima ancora che di genere, culturale, sociale e quindi economica. Un universo femminile poco propenso ai calcoli ha avuto come conseguenza che le migliori carriere e i posti di potere in settori strategici, dall’ingegneria fino alla medicina, sono stati occupati sempre e solo da maschi.
Che tra donne e matematica le cose siano complicate è una convinzione radicata, che almeno in passato cominciava in famiglia per poi proseguire a scuola, quando le bambine si mostravano generalmente meno appassionate e capaci dei maschi nel fare calcoli. Cosa c’è di vero nella supposta incapacità femminile di studiare le materie Stem tecnico scientifiche, quali sono le conseguenze sul piano professionale e come si sta trasformando la società a tal proposito?
Indice
- Matematica senza genere
- Storia di donne e matematica
- Matematica per bambine
- Educare le figlie femmine
- Donne matematica e soldi
- Materie scientifiche e potere
- Iniziative tra donne e matematica
- Allenarsi con la matematica
Matematica senza genere
L’uomo ha inventato o scoperto la matematica molti millenni fa per contare lo scorrere del tempo, misurare i campi, guardare il cielo e navigare. Oggi sappiamo che c’è matematica in tutte le cose con cui abbiamo a che fare ogni giorno, dall’intelligenza artificiale agli smartphone, fino alla natura o alla musica e algoritmi matematici si usano anche per scambiarsi soldi a Wall Street.
Chi afferma di non comprendere la logica dei numeri semplicemente non conosce un linguaggio perchè nessuno glielo ha insegnato e magari finisce per credere si tratti di qualcosa di difficile e astruso, come nel caso della musica classica o dell’arte. Ma come vedremo la matematica non ha un genere, é di tutti.
Le pari opportunità cominciano dai primi anni di vita e da un percorso di consapevolezza che nel corso della vita non può che comprendere anche numeri, percentuali, formule ed equazioni imparate a scuola. Ecco perché bisogna convincere mamme e nonne che le bambine possono divertirsi ed essere felici giocando anche con il Lego e gli scacchi.
Storia di donne e matematica
Le donne che studiano matematica o sono appassionate di scienze non sono mai piaciute. In generale il problema nasce quando la donna si allontana dal classico stereotipo di mamma dedita al marito e ai figli di cui è permeata buona parte della storia anche recente. Viene spontaneo chiedersi perchè ancora tante ragazze oggi rinuncino in partenza ad affrontare carriere scientifiche preferendo specializzazioni di tipo umanistico.
Lo stereotipo di donna negata in matematica parte da lontano. C’è un’ampia letteratura di studi svolti in America negli anni ’60 che affermano come il ragionamento matematico sia appannaggio naturale dell’uomo, quasi come una naturale questione antropologica. Probabilmente l’arrembante femminismo tout court spinse alcuni scienziati a sostenere che l’uomo fosse naturalmente più portato e capace di ottenere migliori risultati in ambito scientifico.
Le convinzioni sulla superiorità maschile in matematica però vacillano guardando la realtà dei fatti. Da Ipazia in poi il rapporto tra donne e matematica è fatto di fatiche e successi che da lontano arrivano fino ai giorni nostri. Per capire come la società si sia evoluta basta leggere le biografie di personaggi come Rita Levi-Montalcini o la storia dell’astrofisica Marica Branchesi inserita tra le 100 personalità più influenti del mondo dalla rivista Time.
L’argomento donne matematica è di scottante attualità e anche il cinema lo ha affrontato. Film come Il diritto di contare, tratto da una storia vera, testimoniano come il gender gap in ambito tecnologico e scientifico negli scorsi decenni abbia colpito pesantemente anche istituzioni come la Nasa. In questo caso anche l’aspetto razziale non è meno importante, con una bambina particolarmente dotata, che una volta diventa una abile ricercatrice, deve vedersela con la diffidenza maschile su un progetto spaziale.
Matematica per bambine
Quanto influisce la famiglia nel rapporto tra donne e matematica? I giocattoli sono uno stimolo formidabile di scoperta per i bambini, li aiutano a sviluppare passioni e attitudini. Se un bambino viene fatto giocare con costruzioni, Lego e videogiochi, mentre una bambina alla stessa età mette i vestitini e pettina le Barbie, ecco che si crea un problema. Oggi per fortuna le cose stanno cambiando e le distinzioni di genere vanno scomparendo anche nei primi anni di vita.
Accantonati pettini e vestitini, è sempre più facile vedere giocare bambine con console elettroniche. Secondo un sondaggio realizzato in Inghilterra sul gradimento dei giocattoli delle bambine, le bambole sono al terzo posto con il 16%, precedute da giochi di costruzione (18%) e giochi elettronici. I giochi da tavolo stanno subendo un grande calo di popolarità e sono passati dall’essere apprezzati dal 12% di bambine della generazione degli anni ’50 ad appena il 3% per i nati negli anni ’90.
Le famiglie fanno spesso scelte inconsapevoli basate su abitudini più o meno imposte dal mercato, ma i genitori non sanno che certe abitudini finiscono col ricadere sul futuro delle donne. La passione per le materie scientifiche e la possibilità di avere ottimi voti anche in matematica per le bambine parte da lontano. Secondo alcuni studi sarebbero proprio le mamme le principali inconsapevoli protagoniste del divario uomo donna.
Educare le figlie femmine
Per prima cosa è bene capire quali siano gli stereotipi comportamentali che giocano un ruolo importante, specie in Italia. Secondo uno studio realizzato da l’Oreal, ancora oggi il 70% degli italiani pensa che una donna non possa occupare posti di alto livello nella scienza. Il rapporto privilegiato tra scienza e maschi e le presunte difficoltà delle femmine nei settori tecnologici scientifici, nascono proprio all’interno delle famiglie.
Alcuni stereotipi sociali possono annientare gli stimoli producendo una spirale di perdita di autostima e difficoltà in ambito matematico. Ad esempio non è raro che il figlio maschio giochi con il padre, faccia sport e disegni e che la mamma nel frattempo educhi le figlie femmine all’ordine e alle pulizie casalinghe. Diverse scelte educative dei figli maschi o femmine fatte in modo inconsapevole possono avere enormi ripercussioni sul percorso di studio e lavoro futuro.
Fin nell’infanzia si accettano e danno per scontati ruoli basati sul nulla che in età adulta producono distorsioni a livello culturale, sociale ed economico. Il programma internazionale Pisa (Programme for International Student Assessment) conferma l’esistenza di un problema italiano. Nel nostro paese i ragazzi ottengono risultati superiori alle ragazze in matematica di 16 punti, contro una media nei paesi OCSE di 5 punti. Il risultato è che l’Italia è agli ultimissimi posti in Europa in fatto di pari opportunità nel settore della tecnologia.
Le statistiche sull’Italia dicono anche che nelle famiglie con difficoltà economiche o culturali sono le figlie femmine a dovere abbandonare più frequentemente la scuola. Tra scuola dell’obbligo e superiori lasciano i banchi il 25-27% delle ragazze contro il 12% dei ragazzi, mentre all’università le percentuali sono rispettivamente del 67% e 58%. Tutto ciò succede senza minimamente considerare l’attitudine o il talento dimostrato da figli e figlie.
Donne matematica e soldi
Una ricerca di Valore D, associazione che promuove la ricerca di talenti in ambito femminile, dice che dalle nostre università escono solo un 9,9% di donne laureate in materie tecnico scientifiche contro il 14,8% degli uomini. In nazioni come Germania, Francia, Inghilterra, malgrado il gap uomo e donna sia comunque notevole, il numero di ingegneri donne supera ampiamente la soglia del 10%. In Italia solo 12 ragazze su 1000 hanno una laurea in ambito tecnico scientifico.
Livello di scolarizzazione diverso e rara scelta di materie e carriere scientifiche comportano una differente familiarità tra donne e matematica rispetto ai maschi, che causa mansioni differenti e carriere differenti. Il 40% delle donne svolge lavori di segreteria e solo il 17% ha ruoli dirigenziali. Alle fine le donne guadagnano metà dell’uomo all’ingresso nel mondo del lavoro. Spesso lavorano in condizioni di precarietà, nel 51% dei casi tra i 15 e 24 anni, contro il 40% dei maschi. Sono sempre le femmine a non trovare un lavoro coerente con gli studi nel 28% delle volte contro il 18% dei maschi.
Il gender pay gap non è solo un problema italiano e secondo la società di consulenza Korn Ferry la media è del 18% calcolata in 33 paesi. Contro la discriminazione salariale si protesta in tutta Europa dall’Islanda alla Francia. A Parigi gli scorsi anni c’è stato un vero e proprio sciopero delle donne che riguarda mansioni e retribuzioni. Uno studio dell’Ocse dice che per compensare lo stipendio più basso, considerando giornate lavorative di 8 ore che finiscono alle 17, le donne dovrebbero smettere di lavorare alle 14:38.
Materie scientifiche e potere
Le materie scientifiche hanno una importanza strategica per il futuro. Basta guardarsi intorno per capire l’importanza dell’evoluzione della tecnologia nelle nostre vite tra intelligenza artificiale, robotica e nanotecnologie. Le statistiche sul mondo del lavoro dicono che i laureati nel settore tecnico scientifico saranno sempre più richiesti, troveranno lavoro con più facilità e saranno meglio remunerati. Le donne hanno sempre più consapevolezza di questi cambiamenti, ma per sconfiggere il conformismo serve una buona politica e programmi didattici capaci di coinvolgere famiglie, scuole e aziende.
Le donne che lavorano in Italia invece devono organizzare la giornata tra mille impegni tra casa e famiglia superando ostacoli e stereotipi che partono da lontano. Per fortuna ci sono buoni segnali e attualmente il 53% delle donne sceglie indirizzi di laurea a carattere scientifico contro il nulla di solo dieci anni fa. Basta guardare le statistiche di Linkedin per capire come, nel solo settore informatico, rispetto a 10 anni fa siano raddoppiate le figure femminile di sviluppatrici, designer, big data engineer e manager di aziende tecnologiche.
Nel settore della medicina le iscrizioni delle donne alle scuole di specializzazione in ogni specialità della chirurgia hanno superato i maschi, mentre anche nelle corsie degli ospedali tra gli under 60 il sorpasso è già avvenuto. Forse perchè le ragazze sono più precise o motivate, meno competitive tra loro, più disponibili ad avere un rapporto migliore con i pazienti. Se fosse vero sarebbe un cambiamento epocale che, come sottolinea il Women in Surgery Italia, ha anche una serie di conseguenze sociali.
Iniziative tra donne e matematica
Per sostenere l’impegno femminile nelle discipline scientifiche nascono nuove iniziative anche in Italia spesso finanziate da privati. Stem in the city ad esempio è stato un evento per diffondere una nuova cultura digitale e favorire il rapporto tra donne e matematica. Stem è l’acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics e la manifestazione è collegata a Girls in ITC day che ha lo scopo di incoraggiare le ragazze e le giovani donne ad appassionarsi di tecnologia.
Un altra iniziativa per incoraggiare l’ingresso delle donne nella scienza, sotto rappresentate sia a livello universitario che nel mondo del lavoro, è l’iniziativa For women in science di l’Orèal. Si tratta di un vero e proprio progetto per formare nuove scienziate attraverso una serie di iniziative destinato agli studenti e alle studentesse dei primi 3 anni delle scuole superiori e che prevede prevede 6 borse di studio di 20.000 euro per laureate in discipline come ingegneria, matematica e informatica.
D for women in Stem è stata invece una iniziativa creata da Repubblica in collaborazione con il Politecnico di Milano, grazie alla quali 20 ragazze delle scuole superiori potranno partecipare a corsi estivi nell’ambito dell’ingegneria e della robotica. Una collaborazione con H-Farm ha permesso a 6 ragazze di partecipare al Campus dell’innovazione più grande in Europa.
Allenarsi con la matematica
I buoni risultati delle donne in matematica partono da lontano ma tutti possono migliorare facendo esercizio. La parola matematica è sempre traducibile in scienza, conoscenza e apprendimento: studiare i calcoli, lo spazio e le quantità significa imparare, scoprire ed essere consapevoli dei sistemi che governano la natura e l’uomo. I calcoli matematici svelano i misteri e i meccanismi della vita e ogni altra disciplina scientifica, umanistica ma anche economica o artistica, musica compresa, fa largo uso dei numeri.
Ecco una serie di esercizi di matematica per la scuola media, lezioni di algebra con equazioni differenziali, derivate per licei, fino ai giochi matematici in un viaggio alla scoperta dei numeri che va oltre la scuola e riguarda la vita. Specialmente quella delle donne.
Math Didattica e divulgazione per chi desidera conoscere di più su numeri, geometria e loro storia. Una risorsa scientifica con giochi, formulario, libri sull’argomento e tutorial con esercizi guidati e studi di funzioni per studenti e appassionati.
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