
I dolci di carnevale sono un’esplosione di sapori e colori che deliziano il palato. Tutte i nomi delle specialità più famose da gustare durante il periodo della festa: frittelle, zeppole, chiacchiere, ravioli e biscotti per la felicità di grandi e bambini
Il cibo unito alle emozioni è un elemento fondamentale di tutte le feste e anche nel carnevale rappresenta una parte essenziale dei festeggiamenti nella cultura di ogni paese. I piatti tipici sono associati come sempre alla tradizione, alla storia e alle radici delle comunità locali che sono coinvolte nella preparazione di specialità gastronomiche servite in occasioni di feste e celebrazioni del periodo.
I cibi consumati durante la festa variano da paese a paese, ma in genere si tratta di piatti ricchi e abbondanti tra cui spiccano i dolci di carnevale. Chiacchiere, frittelle, biscotti e torte sono un unicum di ricette e sapori golosi della cucina italiana. Il cibo a carnevale non è solo fonte di nutrimento, ma anche un mezzo per socializzare e celebrare la festa condividendo con gli altri momenti di felicità in una atmosfera di gioia e convivialità.
Indice
Cibo e carnevale
Il carnevale è una classica festa religiosa che storicamente unisce sacro o profano. Partendo proprio dal cibo e dal significato letterale (carne levare), contiene la passione del dolce mangiare. Per la chiesa cattolica precede il periodo di purificazione e digiuno in preparazione alla Pasqua ed è un invito ad abbandonarsi ai piaceri del cibo prima delle ristrettezze della Quaresima.
Non a caso l’ultimo giorno di Carnevale si chiama ‘martedì grasso’. Nei banchetti della tradizione medioevale prima della lunga astinenza non poteva mancare la carne, considerato icibo di pregio, capace di fornire grassi e sinonimo di salute. L’eredità profana è rappresentata nelle antiche testimonianze di feste sfrenate tipiche dell’antica Roma dove il periodo era una occasione di abbandono ai piaceri del cibo.
Dolci di carnevale
I dolci di carnevale italiani preparati da mamme con ricette tramandate dalle nonne fanno parte di tradizioni antiche. Ogni città e paese festeggia con carri allegorici, sfilate e maschere, ma non possono mancare ricette di prelibatezze, specialmente fritte nell’olio bollente e nel grasso animale, in una fantasia di sapori che corre lungo tutto lo stivale e che già nei nomi rivela la voglia di eccessi e trasgressione.
Se le famose ‘chiacchere’ fanno capolino già alcun settimane prima nelle pasticcerie e panetterie italiane, tutti i dolci di carnevale al forno e fritti sono una tentazione per i golosi. Malgrado zucchero e grassi siano poco indicati in un regime dietetico sano e sostenibile, per qualche giorno ci si abbandona a farciture con zabaione e mostarda di uva e altri ghiotti ingredienti concessi almeno una volta all’anno.
Dolci carnevale fritti
I dolci di carnevale fritti inondano di profumo le pasticcerie e il desiderio dei bambini. A cominciare dal panettiere fino alle feste tra amici attratti da frittelle dai nomi più strani in tutte le varianti tipiche della cucina italiana tradizionale. Spesso si tratta di ricette facili e veloci fatte con semplici ingredienti: farina, uova, zucchero, burro e lievito. Se le versioni vegane non contengono burro e uova e sono fritte con olio di semi spremuto a freddo, l’unica cosa che non può mancare è lo zucchero.
Lo zucchero, croce e delizia dei golosi di ogni parte del mondo, è il vero protagonista dei dolci di carnevale che stuzzicano il palato e a cui è difficile resistere. Quali sono i loro nomi e come sono cucinate? Le chiacchere sono i più preparati in tutta Italia, strisce di pasta dolce da friggere in abbondante strutto bollente e spolverate di zucchero a velo. Il loro nome è differente a seconda della zona di provenienza: Frappe nel Lazio; Ciarline in Emilia; Chiechenè in Valle d’Aosta; Crostoli in Trentino; Bugie in Piemonte; Cenci alla Toscana; Galani in Veneto; Cicerchiate in Abruzzo
Tortelli frittelle e ravioli
Altri nomi tipici di dolci di carnevale sono i tortelli fritti, tipici lombardi di Milano, ma declinati in molti modi nelle varie regioni. In generale tortelli e frittelle possono avere varie dimensioni e nomi. Struffoli napoletani affogati nel miele e nella frutta candita; Castagnole alla romana, Pignolata siciliana di miele; Pirichitus sardi glassati; Graffe napoletane che assomigliano a soffici ciambelline con impasto di farina e patate; Arancini marchigiani preparati con pasta fritta arrotolata al profumo di arancia; Fritole come piccoli bignè di Venezia.
Una considerazione particolare la meritano le frittelle di mele, ricotta e riso. Sono tipiche ciambelle come i donuts americani e in più hanno una glassa colorata al gusto di cioccolato per soddisfare i bambini più esigenti. I ravioli fritti si distinguono invece per qualità del ripieno. In pratica si tratta di dolci che contengono creme al cioccolato, mostarda, ricotta o altri ingredienti a seconda della versione locale di ogni zona italiana.
I ravioli fritti alla genovese sono ripieni di marmellata o crema di cioccolata; Di ricotta siciliani sono una vera specialità; Krapfen del Trentino con inconfondibile aspetto di bomboloni soffici, gonfi e dorati da farcire con marmellata, una spolverata di zucchero oppure con la crema di vaniglia.