Chi era Demetrio Stratos e perchè è considerato un vero maestro della voce? Biografia di un artista visionario, cantante dalle doti tecniche ed espressive eccezionali che ha aggiunto nuovi colori alla vocalità e al linguaggio musicale

Demetrio Stratos é stato un grande artista, cantante, musicista e ricercatore italiano. La sua storia, forse poco nota ai più giovani, è la testimonianza di come la passione e lo studio siano l’antidoto migliore per contrastare l’aggressività del mercato. Cosa vera in particolare per la cosidetta musica leggera, soggetta a mode e tendenze che spesso non hanno nulla a che vedere con un utilizzo sensibile e consapevole del linguaggio musicale.

Se il successo di un artista oggi è basato su tre accordi facili da suonare e alcuni cantanti senza autotune non potrebbero cantare neppure sotto la doccia, è utile sapere che nella storia della musica pop, più che raccogliere click sui social, c’è chi ha lavorato e lavora giorno e notte per scoprire e percorrere nuove strade inesplorate. Tra questi eroi in cui passione, curiosità e intelligenza si uniscono per sfidare l’ignoto, c’è sicuramente Demetrio Stratos.

Chi era Demetrio Stratos?

Demetrio Stratos naque in una famiglia di origine greca ad Alessandria d’Egitto e crebbe immerso in un crogiolo di culture, etnie e mondi musicali diversi. Ancora bambino frequentò il prestigioso Conservatoire National d’Athènes studiando pianoforte e fisarmonica fino ai 13 anni. Nel 1957 la famiglia lo mandò a studiare a Cipro al Catholic College of the Holy Land. Nel 1962 si trasferì a Milano alla facoltà di Architettura del Politecnico dove trovò un terreno fertile per suonare con i primi gruppi musicali studenteschi.

Nel 1966 venne conosciuto dal grande pubblico come voce solista dei Ribelli con i quali registrò alcuni 45 giri di successo. Sono di quel periodo le canzoni Pugni chiusi, Chi mi aiuterà e Oh Darling! tutte incise in un album. Finita l’esperienza con i Ribelli, nel 1970 con il pianista Patrizio Fariselli fondò il gruppo degli Area. Ispirati dal compositore John Cage, furono tra i primi gruppi rock progressive italiani ad attrarre musicisti di estrazioni musicali diverse, dal free jazz, al pop, alla musica sperimentale.

Oltre alla discografia ufficiale con gli Area, da cui si separerà nel 1978 per proseguire la carriera solista, negli anni ’70 Demetrio Stratos portò avanti sperimentazioni originalissime sull’utilizzo della voce come strumento. Sviluppò una vera passione per le vocalità dei popoli asiatici, studiando i significati della voce nelle civiltà orientali fino a collaborare con il Cnr di Padova. L’appellativo di Stratos come ‘maestro della voce’ non è quindi casuale.

Maestro della voce

Demetrio Stratos usava una originale tecnica vocale che gli consentiva di avere una estensione incredibile dandogli la possibilità di emettere più suoni contemporaneamente. Può sembrare impossibile, ma la diplofonia è una vera e propria tecnica di canto utilizzata nei secoli dai popoli della Siberia meridionale e della Mongolia occidentale. L’overtone singing sfrutta la posizione della lingua per aggiungere alle note emesse una serie di sovratoni.

Gli studi di Demetrio Stratos in ambiti fino ad allora inesplorati nella musica leggera, portarono la sua fama oltre confine anche al di là dell’ambito puramente musicale. Nel 1978, invitato da John Cage, si esibì al Roundabout Theatre di New York e partecipò ad “Event” con il coreografo Merce Cunningham e la Dance Company. La direzione artistica era di Jasper Johns, quella musicale di Cage e Andy Warhol collaborò per i costumi.

La carriera di Demetrio Stratos venne stroncata a 34 anni da un forma gravissima di anemia aplastica. Morì il 13 giugno 1979 a New York alla vigilia di un grande concerto organizzato dai suoi amici all’Arena Civica di Milano per raccogliere fondi che gli garantissero le cure. Al concerto parteciparono gli Area e artisti come Angelo Branduardi, Francesco Guccini, Antonello Venditti e Roberto Vecchioni in quello che diventò l’ultimo saluto al grande e indimenticato ‘Maestro della voce’.