Pubblicità stradale

L’importanza della pubblicità per essere visibili su stampa, televisione, affissioni e web. Elenco maggiori concessionarie pubblicitarie italiane che vendono spazi alle aziende per presentare prodotti e servizi al mercato sui maggiori media e mezzi di comunicazione

Se la pubblicità è l’anima del commercio, spot, cartelloni o banner realizzati dai creativi delle agenzie devono potere arrivare ai potenziali clienti con una buona pianificazione sui vari media. Le concessionarie pubblicitarie sono le aziende che vendono spazi pubblicitari su giornali, siti internet, radio e televisioni, senza dimenticare le forme di affissioni di cartellonistica su pannelli stradali e mezzi di trasporto.

Le concessionarie pubblicitarie si possono occupare di pianificazione pubblicitaria che non riguarda solo un mezzo ma è sempre più multimediale: digitale online, televisiva, cartacea e all’aperto. Possono ad esempio consigliare il cliente su una determinata tipologia di annuncio per imporre marchi e prodotti ad una nicchia più o meno amplia di pubblico. A volte sono le stesse agenzie pubblicitarie ad includere servizi strategici di marketing.

Indice

Mercato della pubblicità

La raccolta pubblicitaria solo in Italia vale oltre 8 miliardi. L’audience influisce notevolmente sulle cifre destinate ai diversi media. La televisione domina ancora, ma i contenuti su internet grazie allo smartphone sono sempre più seguiti. Negli ultimi anni c’è stata una vera rivoluzione sui mezzi più seguiti dal pubblico. Secondo le ultime rilevazioni, degli oltre 8 miliardi di spesa in pubblicità, il 45% vanno alla tv, il 31% va al web, mentre la carta stampata si deve accontentare di un 11,8%.

Nel campo televisivo Rai, Mediaset, Sky e La7 fanno la parte del leone, mentre nella pubblicità online dominano su tutti i servizi Google Ads e Facebook for business destinati a piccole e grandi aziende. Gli investimenti online delle imprese per presentare i propri prodotti e servizi con banner e spot rappresentano il 41%, la tv è al 29% e la stampa al 13%. Se in Italia la tv mantiene il primato della raccolta pubblicitaria, in America internet è già ampiamente al primo posto.

In tutto il mondo in pubblicità si spendono quasi 700 miliardi di dollari, una cifra enorme che cresce di anno in anno e protrebbe superare i 1000 miliardi nel 2026. Cosa spinge le aziende a spendere così tanti soldi nel reclamizzare i loro prodotti? Per rispondere a questa domanda è necessario partire dall’inizio, ovvero chiedersi quale sia oggi la funzione della pubblicità: fa informazione, crea domande, bisogni o risposte?

Cosa serve la pubblicità?

La pubblicità è informazione di tipo descrittivo che parla di cose. Anzi, più che parlare di cose, offre risposte che contrariamente a ciò che succede normalmente, non sono richieste. L’informazione pubblicitaria può essere completamente ignorata o interessare. In questo caso inventa domande che creano bisogni, stili di vita e nuove normalità che si auto alimentano. É il meccanismo alla base del consumismo, sempre più insostenibile e a cui solo oggi si cerca di contrapporre un consumo consapevole.

Prima dell’avvento degli iPod ad esempio a nessuno sarebbe mai venuto in mente di esibire il cavetto bianco delle cuffiette sulla giacca. Successivamente quella caratteristica è diventata tendenza: avere un cavetto nero che fuoriusciva dalle orecchie sembrava addirittura strano o fuori moda. Cosa ha fatto di tanto speciale Apple per meritarsi tutto questo successo? Ha usato la pubblicità nel modo migliore, riuscendo a superare il rumore di fondo generato dall’informazione pubblicitaria dei concorrenti con un prodotto innovativo.

Certo è più facile fare pubblicità se si devono vendere prodotti o servizi straordinari. Oggi ci sono anche i servizi di crowfunding a dare una mano alle startup con idee geniali. Ma per arrivare sul mercato spesso solo le idee non bastano, bisogna farle conoscere e fare comunicazione. Peccato che secondo alcuni studi la metà dei messaggi sparati dalle aziende sui media tradizionali siano completamente ignorati. Sarebbe come dire che ogni anno l’industria butta 300 miliardi di dollari.

Pianificazione pubblicitaria

Per fortuna delle aziende oggi esistono diverse strategie per prendere meglio la mira ed arrivare al potenziale cliente. Ricerche di mercato e studi consentono di focalizzare e definire meglio il target di pubblico e inseguirlo con una pianificazione pubblicitaria ad hoc sui vari mezzi. Poi c’è internet il cui mercato pubblicitario nel 2027 varrà oltre 1500 miliardi di dollari. Il web è il terreno ideale per le aziende perchè permette di scoprire potenziali clienti attraverso l’utilizzo dei dati personali che ci identificano ad ogni click.

L’unico problema della pubblicità online o tradizionale, è che tutte le aziende hanno gli stessi mezzi, sempre più potenti e che usano l’intelligenza artificiale per stimolare la nostra propensione all’acquisto. Il risultato è che il rumore di fondo aumenta e anche i soldi che devono essere spesi per avere qualche risultato. I 6,5 milioni di dollari sborsati per acquistare uno spazio di trenta secondi per uno spot durante il Super Bowl, non possono che sottrarre fondi a investimenti in sviluppo, ricerca, innovazione e sostenibilità economica e sociale.

Come migliorare il rapporto tra pubblicità e vendite? Il ruolo delle concessionarie di pubblicità è proprio quello di aiutare le aziende a promuovere i loro prodotti nel modo più efficace possibile. Gli spazi pubblicitari multimediali o fisici hanno un’ampia gamma di formati e funzionalità che nelle maggiori campagne spesso vengono acquistati contemporaneamente. Oggi nel lancio di nuovi prodotti si tende ad utilizzare un insieme di media.

Concessionarie pubblicitarie italiane

Le concessionarie di pubblicità italiane fanno da tramite tra le aziende che producono beni e servizi e gli editori televisivi, radiofonici o multimediali che dispongono di contenuti mettendo a disposizione appositi spazi pubblicitari. Se grossi editori cartacei o televisivi gestiscono direttamente la vendita degli spazi pubblicitari attraverso una rete interna di venditori, altri si affidano a società che vendono spazi pubblicitari con agenti e rappresentanti.

Di seguito alcune delle maggiori società di intermediazione  che operano nella vendita di spazi pubblicitari su quotidiani, periodici, televisione, radio, internet e cinema.

RaiPubblicità Ex monopolista e concessionaria pubblicitaria della Rai, gestisce gli spazi pubblicitari sui canali della Rai, siano essi tv, radio, cinema, canali on demand e online

Publitalia Concessionaria pubblicitaria delle reti televisive del Gruppo Mediaset, occupa una posizione di leadership nel mercato offrendo spazi sulle più importanti tv commerciali italiane ed europee

Manzoni Tra le più importanti concessionarie di pubblicità operanti in Italia su tutti i media: 35 quotidiani, 11 periodici, 7 canali satellitari, 4 televisioni, 1 circuito cinema, 3 radio locali, 9 siti internet

Piemme Concessionaria di pubblicità tra i principali operatori nel settore editoriale dell’area centro-sud italiana tramite stampa, internet e tv come canali preferenziali

Piemme Una delle maggiori concessionarie di pubblicità italiane presente su stampa, tv e online che cura gli spazi dei maggiori quotidiani

GoogleAdwords Concessionaria di pubblicità per riviste e portali online: basta scegliere target e keywords per essere rintracciati in rete e vedere le visite al proprio sito e portale crescere

Pubbliemme Gruppo aziendale che opera su tutto il territorio italiano e si occupa principalmente di affissioni in generale

Comedi Concessionaria di pubblicità che tratta principalmente spazi su riviste di settore sportivo e dedicato al tempo libero