Coltivazione idroponica

Fattorie urbane sostenibili e serre verticali che usano la coltivazione idroponica per produrre frutta e verdura a km zero senza inquinare l’ambiente. Dalle produzioni su larga scala alle soluzioni fai da te fino ai muri vegetali coltivati in acqua

Si chiama coltivazione idroponica la possibile alternativa alla produzione intensiva di frutta e verdura, prima che sia il cibo sostenibile a base di insetti e alghe ad imporre le nuove regole dell’alimentazione mondiale. Non sono solo gli allevamenti intensivi degli animali ad avere un impatto devastante sul pianeta. Tutto quello che mangiamo ha enormi implicazioni di carattere etico e ambientale e anche coltivare vegetali richiede molta acqua e nuove terre.

La coltivazione idroponica è un sistema di produzione di frutta e verdura fuori terreno che usa meno acqua e fertilizzanti e non inquina, soddisfando il palato con prodotti di qualità. Le nuove fattorie sostenibili sono laboratori iper tecnologici dove lavorano agronomi, ingegneri ed esperti di robotica. I prodotti sono freschi, hanno un sapore autentico e mantengono intatte tutte le proprietà nutritive. Sarà questo il futuro dell’agricoltura?

Indice

Coltivazione idroponica

La coltivazione idroponica è l’arte di far crescere le piante senza terra. Erbe, pomodori, lattuga, cetrioli e peperoni ma anche piante verdi e fiori che bene si prestano a questo genere di cultura. ‘Idroponica’ è una parola composta che deriva dal greco, ‘údor’ (acqua) e ‘pónos’ (lavoro). I nutrienti necessari alla crescita delle piante vengono aggiunti all’acqua e tutto è calcolato per ridurre al minimo il suo utilizzo insieme a quello di spazio e sostanze nutritive.

Nella coltivazione idroponica l’intera produzione è completamente automatizzata e i controlli sulle piante allontanano le malattie senza l’utilizzo di diserbanti e l’impiego di fertilizzanti non tossici. L’uso di insetti antagonisti in grado di combattere i parassiti assicura una maggiore resa produttiva distribuita nell’arco dell’anno. Per coltivare si possono usare semi antichi che non riuscirebbero a sopravvivere in una cultura tradizionale.

Vantaggi cultura idroponica

Il vantaggio principale della coltivazione idroponica è la possibilità di coltivare piante e vegetali, che nulla hanno da invidiare a quelli coltivati tradizionalmente, ovunque, anche dove le condizioni di terreno e clima normalmente non lo permetterebbero. C’è un grande risparmio in termini di emissioni per trasporti e fertilizzanti chimici e anche l’acqua usata nel processo non viene mai sprecata ma viene riutilizzata.

Lo svantaggio della coltivazione idroponica è il costo di attrezzature specializzate difficili da smaltire. Serve personale competente e acqua di qualità che non è sempre disponibile. Non esistono concimi completamente organici per tali coltivazioni e il regolamento dell’Unione Europea non prevede la certificazione biologica in base al Regolamento (CE) N. 834/2007. Insalata ed erbe crescono meglio di altri ortaggi.

Serre verticali urbane

Uno dei metodi di applicazione della coltivazione idroponica sono le vertical farm. Si tratta di fattorie ecologiche altamente innnovative sul piano tecnologico e sostenibile, poste anche nelle grandi aree urbane dove è importante utilizzare la minore quantità di suolo possibile. Nelle serre verticali urbane la produzione di prossimità a km zero avviene in un ambiente incontaminato e isolato dalle condizioni esterne.

Tra i progetti di coltivazione idroponica più grandi e innovativi in Europa c’è il progetto Nature Urbaine dell’agronomo francese Pascal Hardy. Una fattoria urbana sul tetto del Paris Expo, il centro fieristico alle Porte di Versailles a Parigi con vista Tour Eiffel, che arriverà ad occupare 14 mila metri quadrati e a produrre ogni giorno 300 kg di piante commestibili come fragole, erbe aromatiche e verdure a foglia, distribuite e vendute nel bar e ristorante del padiglione.

Coltivazione idroponica in Italia

In Italia ci sono vari esempi di coltivazione idroponica su larga scala, da quelli dell’azienda bolognese Fri-El Greenhouse, che ha investito in pomodori Cuore di Bue, a quelli della Planet Farms. La startup nata nel 2018 occupa nove mila metri quadrati alle porte di Milano. Nel 2021 il fondatore ha vinto il premio “Italian Tech person of the year” dell’Associazione 2031 per migliore impiego della tecnologia in ambito dello sviluppo economico sostenibile.

Obiettivo primario di Planet farm è coltivare ortaggi e insalata senza l’uso di pesticidi sfruttando la tecnologia. Il processo di crescita dei vegetali dalla semina alla raccolta è studiato in ogni minimo dettaglio, non solo per garantire la qualità dei prodotti in termine di freschezza, sapore e profumo, ma anche per non sprecare nessuna risorsa. La coltivazione in ambiente sterile rende superfluo il lavaggio finale.

Nella coltivazione idroponica tutto è controllato in tempo reale attraverso la tecnologia con sensori che misurano in ogni istante temperatura, umidità, luce e qualità di aria e acqua. Lo stabilimento è autonomo dal punto di vista energetico e rispetto ai sistemi dell’agricoltura tradizionale, a parità di raccolto è in grado di risparmiare quasi il 90% di superficie e oltre il 95% di acqua che viene sempre recuperata e riammessa nel ciclo produttivo.

Coltivazione idroponica in casa

La coltivazione idroponica oltre che nelle grandi vertical farm, grazie a speciali serre idroponiche può essere fatta anche in città a casa così come nelle scuole, ospedali e uffici o esternamente in qualsiasi condizione ambientale e atmosferica. Per chi ama il fai da te si può trovare il materiale in negozi specializzati o arrangiandosi con cose semplice che si possono trovare in casa.

Un contenitore per l’acqua scuro o a prova di luce diventa la vasca per le radici. Servono vasi di dimensioni diverse per ogni tipo di pianta che si vuole coltivare. Un pezzo di polistirolo galleggiante per sostenere i vasi. Una pompa per fornire ossigeno alle piante. Infine dei fertilizzanti liquidi specifici che contengono tutti i minerali, micro-elementi, vitamine e aminoacidi necessari per fare crescere le piante.

Chi vuole cimentarsi nella coltivazione idroponica casalinga può trovare anche su Amazon vari prodotti e accessori di ogni tipo. Farmshelf ha soluzioni per realizzare piccole fattorie casalinghe portatili. La start-up tedesca neoFarms vende una serra idroponica automatica su modello della Nasa grande come un frigorifero di casa, per rifornirsi di verdura fresca. Hydroinvent progetta e realizza impianti su misura per tipo di coltivazione, con una serie di strutture ermetiche, sterili e computerizzate che soddisfano tutti i parametri.

Muri vegetali pareti idroponiche

La coltivazioni idroponica oltre a servire per produrre frutta e verdura da mangiare può anche servire dal punto di vista architettonio nella decorazione. I cosiddetti muri vegetali e pareti idroponiche sono Living Walls da utilizzare come complementi d’arredo o vere e proprie opere d’arte. Vengono realizzate da aziende specializzate e studi di design per qualsiasi tipo di personalizzazione.

Muri vegetali fissati alle pareti di interi palazzi con strutture a graticcio o in versione più contenuta a parete, si trovano negli interni delle case. Un tessuto sintetico intriso di sostanze nutritive serve per il sostentamento delle piante con impianto di irrigazione automatica. Il loro design creativo in armonia con la natura offre confort e benessere. Le soluzioni sono davvero infinite e vanno dai giardini verticali ai quadri vegetali di ogni dimensione e forma.

La presenza di piante verdi nei luoghi dove si vive può portare molti benefici alla psiche e alla salute. In appartamento le piante, oltre a diventare oggetto di arredamento, portano benessere se scelte in base al tipo di ambiente che le ospita. Le piante sulle pareti fungono da umidificatori e filtri dell’aria, depurando le stanze e creando ambienti accoglienti e confortevoli. L’aria più pulita aiuta la concentrazione e allontana le malattie.

Se installati in un ufficio i muri vegetali idroponici oltre a rallegrare l’ambiente possono influire sulla serenità e produttività dei dipendenti e trasformarsi in un ottimi isolanti contro l’inquinamento acustico. Per mantenere un muro vegetale si può usare anche un processo di stabilizzazione. In tal caso la linfa vitale é sostituita con un prodotto adatto alla conservazione dei vegetali, senza bisogno di alcuna manutenzione.