
Origine e mappa dei cognomi più diffusi in Italia e servizi online che forniscono i documenti per ricostruire l’albero genealogico di famiglia e risalire agli antenati lontani. Cosa dice la nuova legge per dare ai figli il doppio cognome di padre e madre?
Scopriamo di avere un cognome il primo giorno di scuola o peggio negli anni successivi quando la maestra sceglie sul registro chi interrogare. In seguito lo scriviamo dopo il nostro nome anche sulla firma, a parte casi particolari legati alla burocrazia. Ma i cognomi italiani non sono semplici etichette da applicare sulle porte di casa o nei documenti, raccontano la storia delle famiglie di appartenenza.
I cognomi sono una importante rappresentazione dell’identità personale, donano dignità e unicità alle persone che attraverso una discendenza si sentono riconosciute e con un ruolo nella società. Basti pensare alla battaglia delle donne sul doppio cognome della madre, o a tutti i nuovi cognomi naturalizzati italiani di famiglie che arrivano da decine di paesi sparsi in tutto il mondo, ognuno con una propria origine e storia unica che si perde nella notte dei tempi.
Indice
- Origine cognomi
- Cambiare cognome
- Doppio cognome madre
- Cognomi in Italia più diffusi
- Albero geneaologico antenati
Origine cognomi
L’origine dei cognomi risale al periodo greco e romano: praenomen, nomen e cognomen erano rispettivamente nome proprio, famiglia di appartenenza e l’appellativo scelto tra nome del padre, luogo di provenienza e caratteristiche fisiche, anche dispregiative. Con la caduta dell’impero romano il cognome si dimentica. Nel medioevo il nome unico è sufficiente a designare una persona che da servo della gleba risponde al suo signore.
Le cose cambiano quando aumenta la popolazione e gli spostamenti diventano un fenomeno demografico. I cognomi servono per risolvere il problema delle omonimie e al nome delle famiglie si affianca una parola in base alla particolarità. La regola di registrare le nascite con nome e cognome nasce dalla Chiesa con il Concilio di Trento del 1564. A partire dal Seicento e in via definitiva nel Novecento, diventa indispensabile identificare le persone e registrarle in municipio.
I cognomi si ispirano a caratteristiche fisiche, luogo di provenienza, lavoro svolto, cariche e titoli. Rossi, Russo, de Rossi, Rosselli, Rossetti derivano da un elemento distintivo come i capelli rossi; Ferrario, Ferriero, Ferraris, Ferrero sono legati al lavoro del fabbro ferraio. Diverso è il significato di Esposito nella variante Esposti, Degli Esposti, Sposito utilizzato per denominare i bambini abbandonati.
Le famiglie nobili hanno un canale preferenziale con cognomi altisonanti che definiscono l’importante ruolo sociale. Ci sono anche sbagli di trascrizione: lo scambio di una lettera o di un’intera parola dovuto a difficoltà di percezione può creare nuovi cognomi anche scomodi da portare che assomigliano a parolacce che si possono comunque cambiare tramite domanda al prefetto della provincia in cui si risiede.
Cambiare cognome
Per eliminare un’etichetta imposta da chissà chi, c’è chi non vuole cambiare il cognome magari perchè vessato fin dall’infanzia dai compagni di classe durante l’appello a scuola. I bambini sanno anche essere crudeli e certo non si lasciano sfuggire l’occasione di prendere in giro qualcuno quando capita. Portare certi cognomi può davvero essere difficile e in età adulta c’è chi decide di cambiarlo magari a salvaguardia dei figli.
Si può volere cambiare cognome per una serie di motivi che includono il significato scurrile, buffo, maleducato o che definisce qualcosa di strano. In questo caso è necessaro rivolgersi al prefetto chiedendo di sostituirlo o di aggiungere una parola a seguito di valide motivazioni. Certo è necessario prestare attenione alla lunghezza per non condannare i figli a fare firme chilometriche ogni volta che capiterà loro di firmare un documento.
Il doppio cognome non sarà obbligatorio, ma al momento della nascita si dovrà scegliere quello di uno o di entrambi i genitori sulla base di una libertà di scelta parificata nella coppia e non sarà più automatica l’attribuizione di quello paterno. Se in Italia siamo in ritardo rispetto ad altri paesi europei comunque non è per questioni di lunghezza o comodità, ma perchè per molti uomini l’idea di rinunciare al nome di famiglia d’origine è difficile da accettare.
Doppio cognome madre
Il codice civile italiano nell’articolo 262 ha sempre previsto che i figli acquisissero il cognome del padre e la moglie mantenesse il proprio. Nel frattempo la società si è evoluta fino a dovere ammettere che questa norma mette la donna in posizione subalterna rispetto all’uomo. Da tempo molti paesi europei non distinguono tra madre o padre: il figlio può ricevere il doppio cognome di mamma, papà o di entrambi i genitori.
Dopo che nel 2006 la Consulta ha parlato di “retaggio patriarcale”, le cose nel nostro paese sono iniziate a cambiare solo quando due coniugi milanesi hanno fatto appello alla Corte europea dei diritti umani nel 2014, che condanna l’Italia a rimediare. Infine il 27 aprile 2022 è arrivata la sentenza della Corte Costituzionale a stabilire come le norme che stabiliscono automaticamente il cognome del padre al figlio siano illegittime e discriminatorie dell’identità del figlio.
I nuovi nati anche se nati fuori dal matrimonio ma riconosciuti da entrambi i genitori, potranno quindi avere il cognome della madre, del padre o di entrambi, secondo un ordine deciso da mamma e papà o in mancanza di accordo, seguendo l’ordine alfabetico. L’approvazione di una legge volta a dare pari dignità alle donne nella coppia, prevederà che quando il figlio/a diventi maggiorenne possa scegliere di aggiungere anche il cognome materno con una semplice dichiarazione all’ufficiale di stato civile.
Cognomi in italia più diffusi
Quali sono i cognomi italiani più diffusi? Tra un totale di circa trecentomila ‘Russo’, di origine meridionale è in vetta alla classifica, primo in Sicilia, secondo in Campania e Puglia, Basilicata e Calabria. Oggi i Russo abitano in tutte le città italiane, terzi per diffusione a Torino e sesti a Milano. Le ragioni sono ad attribuire alle grandi emigrazioni che dagli anni ’50 in poi che hanno favorito gli spostamenti dal sud a nord Italia.
L’immigrazione straniera oggi sta ancora cambiando i cognomi più diffusi in Italia. A Milano, ad esempio, oltre ai ‘Brambilla’ e ‘Fumagalli’ sono molto diffusi cognomi di origine cinesi ‘Hu’ e ‘Chen’, così come ‘Mohamed’ e ‘Ahmed’. A Brescia gli indiani pakistani ‘Singh’ sono primi come i cinesi ‘Chen’ a Prato, mentre i ‘Fatnassi’ da Tunisi sono secondi a Imperia. Secondo una stima Istat nel 2065, dei 61,3 milioni di residenti previsti in Italia, circa 15 milioni ovvero il 22 24%, saranno di origine straniera.
Mappadeicognomi con un semplice colpo d’occhio è possibile fare delle valutazioni di massima sulla frequenza dei cognomi più diffusi nelle regioni italiane.
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Albero geneaologico antenati
La genealogia non si occupa solo di tracciare la discendenza dei cognomi, ma cerca di scoprire chi siano i nostri antenati. Esistono veri esperti di storia della famiglia che oggi si possono contattare anche online su siti come familysearch. Non è detto che trovare il proprio albero genealogico sia semplice, anche perchè le persone nel corso dei secoli, oltre a nascere e morire, possono diventare irrintracciabili nei registri per una serie di motivi.
La storia degli antenati potrebbe essere impossibile da scoprire per cambi di residenza non segnalati, emigrazioni, modifiche al cognome o mille altre vicissitudini che comprendono guerre, epidemie e altro. Le donne una volta sposate potrebbero essere irrintracciabili col loro cognome. Nelle ricerche online delle famiglie di origine è bene quindi includere anche le varianti dei cognomi, dato che qualcuno potrebbe averlo scritto nei documenti in modo errato.
I primi censimenti delle popolazioni europee contenenti cognomi e luoghi di nascita di un individuo sono dell’800. La professione di un antenato potrebbe aiutare a scoprire il luogo dove cercare: gli agricoltori non si muovevano per tutta la vita mentre i marinai potevano facilmente cambiare nazione così come i minatori, mentre gli uomini di chiesa potevano cambiare città o paese. Anche se con gli archivi online avere informazioni è semplice, la ricerca creativa una chiave per raggiungere dei risultati e risolvere il mistero di un antenato sparito.
Per ricostruire l’albero geneaologico della propria famiglia esistono anche delle comode app per smartphone. Ancestry ad esempio consente di accedere agli archivi pubblici italiani e ai documenti storici dei vari censimenti. Myheritage ha un enorme database con miliardi di documenti in cui trovare legami del passato di famiglie vissute in tutto il mondo. Come sempre per arrivare agli antenati serve pazienza e un pò di fortuna.