
Esiste un cibo per uomo e donna, ci sono alimenti preferiti da maschi e femmine, oppure le differenze di genere alimentare sono dovute a stereotipi culturali e al marketing? Tra cibi per diventare forti, muscolosi, belli o magri, le origini del gender gap in cucina
Il tema delle differenze di genere e della parità dei diritti e doveri tra uomo donna e oggi riguarda ogni ambito. Le donne conquistano un peso maggiore sul lavoro, si fanno valere nella società a livello politico e hanno maggiore influenza sul piano culturale nel definire stili di vita e consumi. Ma mentre alcuni vecchi stereotipi sui ruoli maschili e femminili vengono eliminati, altri clichè resistono sotto traccia senza che ci si faccia caso.
Dell’esistenza di un cibo per uomo e donna ad esempio nessuno parla, eppure tutti in qualche modo ne siamo vittime inconsapevoli fin dalla nascita. La narrazione che vede il maschio cacciatore e mangiatore di carne e la femmina raccoglitrice di frutta e verdura si perde nella notte dei tempi. Vera o falsa che sia, per qualche studioso sarebbe alla base del dominio maschile e delle disparità che ci portiamo appresso.
Cibo e disparità uomo donna
L’idea di un uomo forte e muscoloso che si abbuffa e di una donna più attenta alle dosi e al mangiare sano avrebbe creato i presupposti per le disparità politiche, sociali e a livello salariale di cui parlano i giornali. Le scoperte dell’archeologo Randall Hass su reperti antichi di migliaia di anni avvalorano questa teoria. Le divisioni di genere del lavoro di caccia e raccolta sarebbero infatti quasi del tutto assenti e non frutto di caratteristiche naturali evoluzionistiche.
Allora perchè il rapporto del cibo tra uomo e donna è ancora oggi così diverso? Ma lo è ancora per davvero? Non è escluso che come le nuove generazioni di femmine si stiano dedicando con maggiore passione alla matematica sconfiggendo vecchi pregiudizi, nel frattempo gli uomini stiano smettendo di ingozzarsi di carne per sembrare più machi.
Alimentazione senza genere
Non serve essere vegetariani o vegani per capire che nella società stia avvenendo un cambio di passo generalizzato nell’alimentazione. Lo si può verificare in qualsiasi pausa pranzo negli uffici o al ristorante. Hambuger di carne, panini al salame e bibite gassate stanno lasciando il posto a menu a base di insalate, yogurt, germogli, frullati detox che di fatto negano ogni forma di discriminazione sessista alimentare.
La virilità del maschio messa a rischio da un’insalata di germogli? Se le abbuffate di cibi grassi, alcool e le pance esibite sono servite a dominare il mondo, per come stanno andando le cose è auspicabile che il concetto di forza in futuro possa basarsi su qualcos’altro. Le nazioni più felici già da oggi ad esempio sono quelle in cui viene dato maggiore spazio all’empatia, ritenuta da sempre una caratteristica femminile.
Spesa di maschi e femmine
Più che la consapevolezza e le argomentazioni razionali sulle disparità di genere tra maschi e femmine, alla fine sono sempre e comunque il marketing e la comunicazione ad influire sul sentire comune. Se oggi pochi dubitano sulla mascolinità di un vegetariano, è perchè interi scaffali dei supermercati sono già dedicati all’alimentazione sana e bio e sulle riviste non si fa altro che parlare di benessere.
Caratteristiche e cure considerate tipicamente femminili d’altronde hanno fatto breccia nel cuore dei maschi. Vogliamo parlare della cosmesi maschile e di quanto gli uomini spendano per sentirsi belli? Dalla barba incolta a pizzetti e baffetti che richiedono ore di cura di strada ne è stata fatta. Anche in questo caso, più che le battaglie per la parità dei sessi, fanno i modelli comportamentali di influencer, artisti e personaggi dello spettacolo.
Eppure esiste ancora qualche differenza tra cibo per uomo e donna, se come dicono le statistiche, le donne single riempiono il carrello della spesa con un 10% di verdura rispetto al 7% degli uomini single. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience che voleva capire se maschi e femmine hanno differenti meccanismi neurali nello scegliere il cibo, le donne hanno maggiore consapevolezza sull’importanza dell’alimentazione.
Differenze sociali e alimentazione
Più che le differenze di genere la scelta di cibo più o meno sano potrebbe dipendere da età ed istruzione. Secondo uno studio della Rand Corporation il junk food con eccesso di grassi, bevande zuccherate e un minor consumo di frutta e verdura è una abitudine prevalente di maschi giovani e poco istruiti. Analizzando l’alimentazione di quartieri a basso reddito, è stato rilevato come la vendita di cibi poco sani sia indotta prevalentemente da minimarket e strutture sul territorio.
E’ ovvio che i comportamenti alimentari di maschi e femmine siano veicolati dal mondo della comunicazione, media, musica, riviste e cinema. In generale l’epopea dei Sylvester Stallone o degli Arnold Schwarzenegger gonfi di muscoli oggi sembra essere finita. La pandemia dovrebbe convincere anche i più refrattari al cambiamento che un’idea di successo e potere legata al consumo e allo spreco non ha nessun futuro.
Sarà per questo che oggi vanno molto di moda i cibi ‘senza’ con tutte le esagerazioni del caso, come nel caso del glutine. Speriamo che nel futuro uomini e donne possano alimentarsi con equilibrio e soprattutto agire ‘con’ cervello. Lo stesso pianeta terra non potrà che esserne felice e i nostri figli, maschi o femmine che siano, oltre a non preoccuparsi del gender gap in cucina, potranno continuare a mangiare seguendo i propri gusti senza ricorrere obbligatoriamente ad alghe e insetti per sopravvivere.