La sostenibilità arriva anche in cucina, ma cosa significa mangiare cibo sostenibile e superfood? Come fare scelte alimentari consapevoli considerando gusto, salute, ma anche l’impatto ambientale della produzione e distribuzione di alimenti

Esistono motivi antropologici se cuochi, chef e ricette la fanno da padrone in tv con un concetto più o meno primordiale e consumistico del mangiare declinato in ogni modo. Il cibo è emozione, ma la sfida di scienza, economia e industria del futuro è produrre cibo sostenibile. Il motivo è semplice: la filiera produttiva alimentare attuale nei prossimi decenni non sarà in grado di sfamare tutta la popolazione mondiale senza distruggere l’ambiente.

Il cibo sostenibile è un tema di grande attualità e sempre più persone sono consapevoli dell’importanza di scegliere alimenti non solo buoni per la salute, ma anche per l’ambiente. Pere questo sale l’interesse verso i cosiddetti superfood, alimenti considerati particolarmente nutrienti e benefici. In questo articolo esploreremo come sia possibile fare scelte alimentari consapevoli per promuovere la salute del nostro pianeta e del nostro corpo.

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Cibo sostenible e superfood

Il cibo sostenibile ha un basso impatto ambientale, rispetta la biodiversità e le risorse naturali, garantisce la sicurezza alimentare e la salute delle persone. Non è solo una scelta etica, ma anche una necessità per il futuro del pianeta e dell’umanità. La sostenibilità del cibo si riferisce alla produzione, distribuzione e consumo di alimenti, nel rispetto dell’ambiente, degli animali e delle comunità locali.

I produttori di alimenti sostenibili lavorano per ridurre al minimo l’impatto ambientale della loro attività, utilizzando pratiche agricole sostenibili e riducendo al minimo l’uso di sostanze chimiche nocive, garantendo un equo trattamento degli agricoltori e dei lavoratori del settore alimentare. Tra i cibi sostenibili ci sono i cosiddetti superfood, ovvero alimenti che hanno proprietà nutritive e benefiche eccezionali.

I superfood sono spesso di origine vegetale, come frutta, verdura, cereali, semi, legumi, alghe, spezie. Alcuni esempi di superfood sono: avocado, bacche di goji, chia, curcuma, kale, quinoa, spirulina. Questi alimenti possono aiutare a prevenire e combattere diverse malattie, come diabete, colesterolo alto, ipertensione, obesità, invecchiamento precoce. Inoltre possono contribuire a migliorare sistema immunitario, metabolismo, l’umore, la memoria, la pelle e i capelli.

La combinazione di cibo sostenibile e superfood può essere particolarmente vantaggiosa per la salute e per l’ambiente. Infatti, scegliere alimenti sostenibili significa supportare i produttori locali e ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare. Inoltre, molti alimenti considerati superfood sono anche prodotti sostenibili, come quinoa, chia, cacao e bacche di goji, solo per citarne alcuni.

Impatto industria alimentare

Cambiamenti climatici e problemi di inquinamento minano la sopravvivenza dell’uomo. L’industria alimentare produce 12,5 Giga tonnellate di C02 all’anno, il 23% delle emissioni di gas serra complessive, destinate a raddopiare entro il 2050. Le coltivazioni intensive causano deforestazioni di intere zone della terra mentre gli allevamenti intensivi hanno un impatto molto grande sulla produzione di CO2.

Le emissioni inquinanti dovute alla produzione di cibo nel loro complesso valgono quanto l’insieme dei settori dei trasporti automobilistici, ferroviari, aerei e navali. La produzione di cibo impiega il 70% delle risorse idriche, è la maggiore responsabile di deforestazione, inquinamento del suolo e dei mari con fertilizzanti, senza contare la pesca intensiva. Nel mondo oggi ci sono 7,6 miliardi di persone di cui 820 milioni non hanno cibo a sufficienza.

Le stime dicono che nei prossimi trent’anni servirà produrre tra il 30 e il 70% in più di cibo per soddisfare l’incremento mondiale di popolazione. Non serve essere esperti di cultura ambientalista per capire che in questo modo non si può andare avanti ed ogni singola persona deve fare qualcosa per migliorare l’ambiente a cominciare da tavola.

Produrre cibo sostenibile significa trovare nuovi sistemi e tecnologie senza mettere a rischio gli equilibri naturali, cosa per altro già accaduta. Siccità e cambiamenti climatici stanno affamando decine di milioni di persone. La popolazione mondiale corre verso i 10 miliardi di persone e nel futuro sarà necessaria una vera rivoluzione alimentare. Ma per ridurre lo spreco alimentare e consumare meno risorse cosa mangiare?

Come mangiare sostenibile?

Per consumare cibo sostenibile e superfood non è necessario seguire una dieta particolare o rinunciare al gusto. Basta scegliere prodotti di stagione e locali, preferire il biologico e il fair trade, ridurre gli sprechi e gli imballaggi, variare il menù e abbinare i superfood ad altri alimenti sani ed equilibrati. Cibo sostenibile e superfood sono quindi alleati per il benessere di noi stessi e dell’ambiente. Mangiare bene significa anche vivere meglio.

Secondo il rapporto Coop su consumi e stili di vita, i cambiamenti climatici stanno convincendo anche gli italiani più scettici a consumare più cibo sostenibile. Se i consumi alimentari di vegetariani e vegani sono in aumento a doppia cifra, il 13% di italiani mangia meno carne e un italiano su sei cerca di ridurre il proprio impatto ambientale in cucina facendo attenzione a metodi di produzione, imballaggi, filiera controllata o rispetto dei lavoratori.

Quasi metà dei consumatori italiani sembra disposto a spendere fino al 2% in più per avere maggiori garanzie di sostenibilità, ma non basta, il problema è planetario. Una dieta basata sulla sostenibilità prima di tutto riduce il consumo di carne e derivati. Un eccessivo consumo di carne, oltre ad essere dannoso per la salute, ha un grande impatto ambientale e una resa molto bassa.

L’allevamento animale rappresenta il 66% delle emissioni annuali, ma offre solo il 18% di fabbisogno energetico. Carne e latticini secondo uno studio dell’università di Oxford rappresentano il 75% dell’impronta di carbonio di ogni persona. Fanno molto meglio, in tutti i sensi, legumi, verdura e frutta. I sindaci di 14 città come Milano e Parigi, hanno aderito al progetto C40 per ottimizzare i servizi comunali in termini di sostenibilità ambientale.

Cibo sostenibile e sviluppo

Gli scienziati sono in prima linea nel fare appelli affinchè si riduca il consumo di carne in scuole ed ospedali. Deve diminuire anche l’impatto delle coltivazioni intensive e l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi sempre più aggressivi per una agricoltura biologica davvero sostenibile. Per cambiare l’intera catena alimentare un aiuto lo potranno fornire le nuove tecnologie di produzione e riciclo.

Intelligenza artificiale, robotica, ingegneria genetica e produzione di superfood devono svilupparsi insieme alla ridefinizione di nuovi parametri di profitto e sviluppo economico. Secondo Raj Patel, economista docente alla Texax University e uno dei maggiori esperti di crisi alimentari al mondo, il cibo sostenibile è un sfida di sopravvivenza.

Finita l’era del mercato da aggredire ad ogni costo, non si possono più massimizzare i profitti infischiandosene di disuguaglianze e devastazioni dell’ambiente che hanno un impatto enorme anche nei paesi più ricchi. Se non bastano i governi e modificare i comportamenti dei singoli, per l’economista la soluzione è sostenere la biodiversità diversificando i sistemi agricoli e favorendo i piccoli produttori.

Nel frattempo si studiano soluzioni alimentari come gli insetti o la carne sintetica, che non manca di scatenare accese discussioni a livello economico e quindi politico. Ma il cibo sostenibile per eccellenza è il cosiddetto superfood, costituito da microscopici nutrienti ad alto contenuto proteico e a basso impatto ambientale. Come le alghe commestibili, che crescono e si riproducono con facilità anche nell’acqua senza rubare spazio all’agricoltura.