Il consumo di cibo etnico in Italia cresce in ristoranti e minimarket. La cucina con ingredienti e sapori di continenti lontani è motivo di identità per gli immigrati stranieri e soddisfa la voglia e curiosità di alimentarsi in modo sano e sostenibile degli italiani

Sapori e saperi corrono paralleli nella storia dell’umanità. Il cibo etnico racconta storie e tradizioni di comunità di persone che quando mangiano sedute attorno al tavolo in ogni luogo del mondo muovono emozioni, soldi e risorse. Alimentazione, salute e nutrizione sono temi che hanno sempre più a che vedere con la sostenibilità di una società cosmopolita aperta alle nuove contaminazioni culturali.

Il cibo etnico é distribuito in ristoranti, negozi al dettaglio e minimarket gestiti da stranieri o dalla grande distribuzione. Soddisfa le esigenze delle comunità di immigrati che in determinati alimenti ritrovano emozioni e identità della propria terra d’origine, ma anche la curiosità e voglia di provare sapori particolari di tanti italiani.

Cibo etnico in Italia

Il cibo etnico in Italia vale centinaia di milioni di euro spesi in supermercati o ristoranti in cui gli italiani secondo le stime si recano almeno una volta al mese. Tra i sapori preferiti c’è la cucina giapponese, cinese e messicana ma tante sono le novità e contaminazioni da tutto il mondo. La consegna di cibo a domicilio a lo street food consentono di provare piatti e specialità tipici in modo semplice ed economico.

Per questo motivo il cibo etnico è molto amato dai giovani specie nelle grandi città che vivono i risvolti positivi della globalizzazione con una varietà di piatti molto ampia che rispecchia anche una esigenza salutista. Dagli alimenti bio si passa al cibo sostenibile fino a sapori che vengono da terre lontane come Giappone, Cina, Thailandia, Corea, Bangladesh o Africa.

I dati di mercato confermano la sempre maggiore diffusione di cibo etnico e non solo al ristorante. E’ facile trovare piatti pronti nel reparto della gastronomia nelle grandi catene di supermercati, affiancati a interi scaffali con sapori internazionali. Da sempre esistono poi realtà minori come piccoli negozi alimentari specializzati gestiti in prevalenza da cinesi e egiziani capaci di attrarre anche il consumatore italiano più consapevole.

Ristoranti etnici

La cucina del mondo arriva in Italia passando da Kebab e ristoranti messicani che dalle periferie si sono spostati in centro nei luoghi dei locali alla moda. Nelle grandi città è facile trovare ristoranti che propongono la formula “all you can eat” non sempre di comprovata qualità, ma anche piatti di eccellente cucina cinese, giapponese, indiana, thailandese, vietnamita, coreana, filippina, hawaiana, brasiliana, peruviana, argentina, messicana, caraibica, americana, eritrea, libanese, spagnola, greca, scandinava, russa e francese.

Dai primi ristoranti etnici modesti dei quartieri periferici oggi le proposte del world food si sono evolute in ethnic cuisine sia in termini di design che di cucina anche per incontrare il palato degli occidentali. Le proposte gastronomiche, pur mantenendo tratti tipici, sono capaci di adattarsi ad ogni gusto e prezzo. Cucina orientale dalle tante varianti a partire dal sushi, messicana con tortillas e tacos, indiana a base di spezie, pollo e riso basmati sono le scelte più popolari.

Tra le altre specialità a Newyork il Pastrami è diventato il sandwich più amato. É un piatto della cucina romena con pane di segale, carne essiccata e affumicata di manzo, con varianti in maiale e montone da condire con spezie, salse e verdure cotte. Tenero e saporito ha conquistato i migliori locali di gastronomia come la Katz’s Delicatessen specializzata in una cucina ebraica non strettamente osservante.

Tra le mode più recenti in Italia c’è il Poké, che si traduce in “tagliato a tocchi”. E’ un piatto tipico hawaiano con pesce crudo di base servito in una bowl (coppetta) insieme ad un mix di sapori come verdure, frutti tropicali, alghe marine, piuttosto che riso basmati, quinoa o germogli di soia. Un esempio di cibo etnico veloce, sano e nutriente e ricco di sali minerali che piace molto ai giovani

Mini market di cibo etnico

Una vasta scelta di cibo etnico si può trovare anche nei mini market gestiti da personale straniero. Lontani da pregiudizi e da una scarsa sfiducia che riguarda ancora qualche cittadino italiano, è bene sapere che diversi negozi sono riforniti direttamente da società italiane. La milanese Uniontrade è uno dei leader nel mercato fondata negli anni sessanta dall’imprenditore cinese Luigi Sun, che di strada ne ha fatta molta.

Eurofood è presente sul mercato italiano dal 1970 e si occupa di importare specialità provenienti da tutto il mondo in particolari quelle orientali che vanno per la maggiore. Il successo è arrivato anche per l’immigrato romeno Florin Simon vincitore del premio Moneygram Award all’imprenditoria immigrata in Italia del 2012. Ha iniziato da solo a importare alcuni prodotti tipici dalla Romania, poi il mercato si è allargato e ora gestisce personale e una rete di distribuzione all’ingrosso in tutta Italia in un mercato in crescita.

Il Kathay è un altro esempio di piccola bottega di quartiere che si è trasformato nel più grande supermercato multietnico in Italia. Situato nel cuore di Chinatown a Milano è diventato il centro della distribuzione all’ingrosso di alimenti etnici di qualità, dalle alghe commestibili a tutti gli accessori tipici della cucina asiatica e non solo. Vende frutta e verdura da tutto il mondo, bevande ma anche libri sull’alimentazione con un occhio alle novità. Insomma un luogo privilegiato per chi cerca cibo etnico per eccellenza.