Il cibo a domicilio ha rivoluzionato la ristorazione con servizi online che offrono menu di qualità e consegna veloce. Le migliori app di food delivery per mangiare bene: dalla pizza al cibo biologico per bambini fino all’alta cucina accessibile portata a casa

Il cibo a domicilio è una realtà sempre più presente anche in Italia. Se a San Francisco e New York l’utilizzo di pony express per la consegna di pranzi e cene è da molti anni una delle attività più fiorenti, anche gli italiani nelle grandi città sono stati conquistati dalla cucina veloce, grazie alle app di food delivery via smartphone che gli inglesi chiamano phone to table. La pandemia ha fatto il resto: oggi sempre più persone mangiano piatti pronti a casa e in ufficio.

Il cibo a domicilio accontenta tutti, anche i palati più fini, grazie a qualità di alimenti e servizio, poi marketing e pubblicità fanno la differenza. Con il food delivery si possono ordinare piatti semplici o ricercati preparati da chef di livello. Il prezzo, maggiorato solitamente di circa il 30% rispetto al conto al ristorante, non sembra spaventare i clienti. Secondo le previsioni di Forbes nel 2030 il settore a livello mondiale fatturerà 365 miliardi di dollari all’anno.

Indice

Origine del food delivery

Oggi tutti conoscono il food delivery o ne fanno abituamente uso spinti dalla tecnologia e dall’utilizzo di comode app sullo smartphone. Ma dove è nata l’abitudine di consumare pasti veloci e di farseli portare a casa? Le origini del cibo a domicilio sono più antiche di quanto si possa immaginare. Risalgono ai tempi dell’antica Roma, dove nei Thermopolium si servivano pasti al bancone da asporto conservati in grandi pentole di terracotta.

App di cibo a domicilio su smartphone

Un esempio più moderno di food delivery riguarda il latte, consegnato porta a porta dalla fine del 1700 in America quando ancora non esistevano il frigoriferi per conservare le bottiglie a casa. Per quanto riguarda la pizza a domicilio, sembra che Re Umberto e la regina d’Italia Margherita (da cui il nome della pizza) già nel 1889 se la facevano portare a corte condita con mozzarella, pomodoro e basilico.

Sempre verso la fine dell’800 nelle grandi città dell’India esisteva un sistema di consegna di cibo a domicilio per lavoratori con i dabbawala, cestini da pranzo trasportati in bicicletta dai cosiddetti dabbawalas. Durante la seconda guerra mondiale era abitudine consegnare pasti caldi agli sfollati sotto le bombe, che proseguì con servizi di volontariato ancora oggi in uso per aiutare le persone bisognose.

I primi veri servizi di food delivery arrivarono in America negli anni ’50. Gli ordini si facevano col telefono, ma fu l’avvento del televisore a modificare le abitudini delle persone e a costringere i ristoratori a servire direttamente i pasti ai telespettatori nelle case. Contemporaneamente naquero i primi servizi di Food Truck che vendevano cibo direttamente dai camioncini ai lavoratori fuori dalle aziende ed in particolar modo nei cantieri.

Cibo a domicilio di tendenza

Il cibo a domicilio è diventato un vero e proprio fenomeno di tendenza di massa quando, abbandonato il telefono, i clienti hanno cominciato ad usare internet per ordinare. Le comode app di food delivery per smartphone offrono un’ampia disponibilità di menu da asporto per ogni gusto. Sono servizi rodati che assicurano tempi di consegna del cibo veloci e aggiornamenti dell’ordine in tempo reale fino alla consegna sulla porta di casa.

Il mercato del food delivery è enorme e trasversale e ha convinto  Amazon ad investire mezzo miliardo di dollari su Deliveroo, mentre Uber dallo sharing automobilistico é passato a quello alimentare con UberEats. Oggi società come Grubhub e lo stesso UberEats dominano il mercato mondiale e sono valutate miliardi di dollari, con Caviar che collabora con i migliori ristoranti indipendenti americani. In Cina gruppi come Eele.me e Meituan hanno popolazioni sterminate da sfamare e consegnano più di 10 miliardi di pasti l’anno.

Tra acquisizioni miliardarie ed investimenti anche la pandemia ha contribuito al boom del cibo a domicilio. Le persone potendo viaggiare di meno, viaggiano con i sapori. Ma nel futuro? Attualmente solo l’11% della popolazione utilizza il food delivery ed esistono margini di crescita sono molto ampi in tutto il mondo. Secondo la società di ricerche di mercato Technavio, dagli attuali 82 miliardi di dollari di fatturato globale si salirà in cinque anni ad oltre 200 miliardi con una crescita del 50% all’anno.

Cibo a domicilio in Italia

Il cibo a domicilio in Italia oggi viene consumato regolarmente da circa 4 milioni di persone e 8 milioni in modo occasionale. Con un fatturato di oltre mezzo miliardo di euro all’anno, è il primo mercato online e negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale, dovuta in parte alla pandemia. Per servizi come Just Eat si parla di ordini quintuplicati, ma in generale i margini di crescita per il futuro sono molto ampi.

Se nelle grandi città italiane la consegna a casa è sempre esistita gestita direttamente da ristoranti, pizzerie e catene di ogni genere, l’abitudine di acquistare pranzi e cene con le app di food delivery si sta consolidando anche in Italia grazie ad una nuova fiducia nell’uso del digitale per consegne multicategoria che uniscono cibo fresco a prodotti in scatola anche non di tipo alimentare.

Nella consegna di cibo a domicilio la velocità ha un ruolo importante. La bicicletta eco-frendly e il motorino sono i mezzi prediletti dai fattorini super veloci che devono potersi muovere agevolmente nel traffico cittadino con mappe gps e appositi contenitori. Costi e velocità di spedizione sono fondamentali e non è escluso che un domani si possano usare  robot e droni dal cielo.

Migliori servizi food delivery

La soddisfazione del cliente nella consegna di cibo a domicilio è frutto di una organizzazione efficiente. Se il servizio è in ritardo o il cibo sembra scadente è sempre possibile chiedere il rimborso all’azienda che fornisce sconti e buoni spesa per gli acquisti successivi. Come assicurare la qualità? Basta rinunciare alle lunghe distanze e definire la zona offrendo al cliente la possibilità di scegliere un ristorante entro un determinato raggio. L’adozione di contenitori brevettati per mantenere al caldo o freddo il cibo fanno il resto.

Il congelamento dei cibi è una possibilità che assicura maggiore sicurezza per un’intera settimana e può riguardare pasti, snack e omogenizzati per bambini per mamme che non hanno tempo da dedicare ai fornelli ma vogliono menù alternativi all’insegna del benessere. Tanti sono gli esempi di startup all’estero negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia con servizi puntuali per tutte le preferenze e diverse possibilità di scelta. Non mancano servizi di food delivery di mamme supportate da team di nutrizionisti, pediatri, scienziati del settore alimentare e chef pluripremiati.

Il food delivery è anche un modo per conoscere cucine e culture diverse, oppure menù completamente vegetariani o vegani. Fanno tendenza i pokè bowl, la ciotola Hawaiana di verdure e pesce fresco, ravioli cinesi e cibo libanese. Nelle pause pranzo dei lavoratori vanno molto anche i meal kit, scatole che contengono tutti gli ingredienti per prepararsi il pranzo in ufficio. Va bene il cibo pronto, ma la soddisfazione di cucinare non si può eliminare del tutto.

Food delivery sostenibile

Nel cibo a domicilio si possono lanciare sia piccoli ristoranti che chef pluripremiati che possono gestire il delivery food direttamente risparmiando sui costi di gestione. In questo caso la sfida è creare menu dal prezzo accessible per mettere l’alta ristorazione a portata di tutti e allo stesso tempo ridurre la filiera recuperando la tradizione del cibo locale con ingredienti acquistati direttamente dagli agricoltori.

L’attenzione alle materie prime e all’ambiente distingue la proposta di cibo a domicilio ad ogni livello. Piatti freschi cucinati quotidianamente con ingredienti biologici sono messi sotto vuoto in vasetti trasparenti da riciclare, mentre la sostenibilità è garantita dalle consegna con bicicletta elettrica. Le dosi e i giusti abbinamenti sono approvati da nutrizionisti, calibrati a seconda dell’età delle persone. Inoltre sulle etichette dei prodotti sono presenti tutte le indicazioni sull’apporto nutritivo e la provenienza del cibo.

Lo scopo dei ristoratori è cercare di essere sostenibili dal punto di vista ambientale ma anche economico. Dopo anni in cui fare successo nella ristorazione sembrava alla portata di ogni chef, molti si stanno chiedendo se abbia ancora senso avere un locale con posti a sedere. Altri si dedicano a piccoli ristoranti che possano garantire un servizio di alta ristorazione valorizzando i piccoli fornitori. Dalla terra dell’agricoltura, ai cuochi, fino ai clienti, la pandemia ha dato una scossa che difficilmente lascerà immutato il settore.

App food delivery

Tra le città da sempre all’avanguardia nel food delivery Milano é una piazza di prova per molte aziende. L’esempio è Deliveroo, nata sotto il segno del canguro, logo dell’azienda che appare sulle biciclette dei fattorini impegnati a districarsi nel traffico. Per la consegna si paga un costo fisso di 2,50 euro con un tempo medio di attesa di 32 minuti in ogni zona. Sempre nella città lombarda è nata di Foodinho, poi assorbita da Glovo, la prima piattaforma GPS di food delivery di alta qualità.

Tra gli altri servizi di cibo a domicilio in Italia ci sono Mymenu, oppure Foodora che consegna anche a Torino. Almeno per ora non ci sono chef stellati, ma sono assicurati livelli di cucina medio alti. La competizione è il motore di tutto e le immagini da scegliere strisciando il dito sullo smartphone per una volta tanto fanno davvero venire l’acquolina in bocca. Lo stesso vale per i servizi dedicati a bambini e mamme attente al biologico.

Cibo domicilio per bambini

Dopo il boom delle consegne di pranzi e cene per palati raffinati, mancavano i servizi di food delivery pensati su misura per bambini, utili ad agevolare il mestiere di mamme smart o donne molto indaffarate alle prese con il problema della spesa. Quando si parla di cosa dare da mangiare ai propri figli niente è lasciato al caso, soprattutto nei primi mesi quando il piccolo inizia ad assaggiare. I dati parlano chiaro, il biologico non è fenomeno di nicchia e le mamme lo preferiscono perché vogi conoscere la sicura provenienza dei prodotti e amano l’attenzione all’ambiente e alla qualità.

Il cibo a domicilio per bambini parte da alcune domande che tutte le mamme si pongono: quali alimenti privilegiare, come cucinarli e in che dosi? Ecco che diventa fondamentale conoscere i principi base dell’alimentazione e non solo. Contano anche la tracciabilità delle materie prime utilizzate per preparare omogenizzati, merendine e cibo, insieme alla conoscenza dei processi di trasformazione e all’attenzione a intolleranze e allergie come la celiachia.

Il cibo a domicilio per bambini è in grado di rispondere efficacemente ai dubbi delle mamme moderne e vuole dare un contributo significativo a chi ricerca qualità e sicurezza. Alimenti biologici prepararti con cura e controllati da esperti entrano a far parte di liste di menù suddivise per fasce di età, pronte a soddisfare i palati più esigenti. Una costante è l’utilizzo di alimenti biologici e a km zero mentre i contenitori e i metodi di conservazione variano insieme ai prezzi.

Se guardiamo al mercato americano Nurture Life prepara pranzi salutari precotti adatti a bambini e ragazzi dai 6 mesi ai 18 anni. I genitori non devono fare altro che scegliere il menù per la settimana e il pranzo viene consegnato congelato direttamente a casa in comodi contenitori biodegradabili. Frutta e verdura biologica vengono cotte al vapore, ridotti in purea e messi in appositi sacchetti o vasetti di vetro per essere congelati. I prezzi oscillano dai 45 dollari ai 119 per un intero ciclo settimanale.