I deserti e l’antartide sono luoghi del silenzio ma condividono qualcosa: producono rumori misteriosi che in alcuni casi possono propagarsi a molti chilometri di distanza. Ecco una serie di studi che riguardano i canti del deserto e i suoni degli iceberg
Il canto del deserto nasce tra le dune come fossero veri e propri strumenti musicali. Marco Polo nei suoi viaggi in giro per il mondo aveva ascoltato questi canti e credeva si trattasse di spiriti maligni e anche Charles Darwin ne era stato affascinato senza riuscire a darsi una spiegazione. Ugualmente nell’antartide c’è qualcosa che produce suoni misteriosi. Sono gli iceberg, le enormi montagne di ghiaccio.
Canti del deserto e suoni degli iceberg fanno parte di quel paesaggio sonoro che sempre più incuriosisce gli scienziati. Attraverso i rumori e le vibrazioni si possono svelare i misteri e le origini della terra ma anche i cambiamenti sull’ambiente che avvengono in modo naturale o sono create dalle attività dell’uomo. Cosa hanno scoperto gli scienziati sulle origini di queste musiche? Ecco i risultati delle loro ricerche.
Canto del deserto
Siete stati nel deserto, avete ascoltato dei suoni e vi siete chiesti cosa li produce? Le dune, che non sono montagne fisse e statiche, ma masse di sabbia in continuo movimento. Alcuni scienziati hanno realizzando ricerche sul campo analizzato i suoni al computer e facendo esperimenti di laboratorio. Studiando il comportamento dei singoli granelli di sabbia hanno scoperto che il suono è prodotto da granelli che spinti dal vento si sincronizzano e scivolando giù per le dune entrando in risonanza.

Secondo gli studi dei ricercatori dell’Università di Cambridge se si verificano determinate condizioni in fase di scivolamento è l’intera duna a vibrare, un pò come fosse un altoparlante di un impianto stereo. Quindi non è solo l’attrito e lo scivolamento a generare il suono, che infatti può perdurare anche per lungo tempo dopo la valanga di sabbia. Ogni deserto vibra ad una certa frequenza.
Gli esperimenti di laboratorio pubblicati su Phisical Rewiev hanno rivelato che l’altezza della nota dipende dalle dimensioni dei granelli. Nel deserto cileno le dune cantano nella tonalità di Fa maggiore, mentre le dune del Marocco cantano in Sol minore. Il canto del deserto più bello proviene dalle dune dell’Oman, nella penisola araba. Quelle di Sand Mountain in Nevada invece cantano note nella tonalità di Do maggiore, due ottave sotto il Do centrale del pianoforte.
Suoni degli iceberg
Agli estremi opposti del deserto c’è l’antartide, anche qui con i suoi suoni misteriosi. Qualche tempo fa la rivista americana Science ha riportato uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori tedeschi sul canto emesso dagli iceberg. Queste vere e proprie montagne di ghiaccio dell’Antartide, producono suoni con frequenze molto basse che l’udito dell’uomo non è in grado di percepire. Ciò non ha comunque fermato la curiosità degli studiosi.
Per registrare i suoni degli iceberg gli scienziati dell’Istituto Alfred Wegener per la ricerca marina e polare di Berlino hanno posizionato particolari sensori su alcuni iceberg del sud Atlantico. E’ l’azione dell’acqua che penetra le fessure degli iceberg ad alta pressione a generarli. Accelerando i nastri delle registrazioni si possono ascoltare rumori simili a quelli prodotti da uno sciame d’api o da una orchestra di musica classica che accorda gli strumenti.
I movimenti e gli impatti degli iceberg sono anche i veri responsabili delle scosse sismiche che si registrano in Antartide. Negli ultimi anni alcuni dei più grandi iceberg del mondo stanno andando in frantumi. Quello denominato B17B, che fino al 2009 ricopriva una superficie di 140 chilometri quadrati e grosso all’incirca come la città di Bologna, si è spezzato in centinaia di frammenti. Questi fenomeni sono sempre più frequenti con il riscaldamento globale.