performance di bowed piano dal vivo

Si chiama bowed piano la tecnica di arte performativa per suonare tutto il pianoforte in modo originale a cominciare dal suo interno per produrre rumore, ritmo e musica utilizzando le mani ma anche fili di nylon, piccoli pezzi di legno ed altri oggetti

Non esiste un solo modo per suonare il pianoforte. Certo, ci sono pianisti più o meno bravi che usano tecniche diverse, ma stiamo palando di altro. Il bowed piano è una tecnica innovativa e sperimentale per suonare il pianoforte acustico nella sua completezza. Non solo gli 88 tasti, ma anche la sua cassa in legno e il suo interno, a cominciare dalle corde che possono venire pizzicate o suonate utilizzando archetti flessibili fatti con fili di nylon.

Il bowed piano è un modo per estendere i confini della tavolozza sonora del pianoforte andando oltre la musica per arrivare ad una esecuzione più simile all’arte performativa. C’è chi utilizza spunti di questa tecnica nel jazz, nella musica classica e anche nel pop, ma ci sono anche artisti e compositori che hanno dedicato la loro vita a questo tipo di ricerca espressiva. Vediamo in che cosa consiste.

Origini del bowed piano

Bartolomeo Cristofori inventando il pianoforte nel ‘700 ha rivoluzionato la musica. Il piano non offre solo la completa tavolozza di note ai compositori, ma ha tasti pesati con cui rendere la dinamica dei passaggi pianistici. Ciò ha fatto la differenza con tutti gli strumenti precedenti, offrendo nuove possibilità espressive e tecniche. Pianisti e grandi compositori potevano suonare direttamente sui tasti le parti arrangiate per orchestra.

Come ripensare un’invenzione così rivoluzionaria? Nella storia della musica sono sempre esistiti musicisti visionari di frontiera, pronti a sfidare le logiche dei generi. Basti pensare alla musica dodecafonica che ha stravolto il concetto di tonalità o alla musica del rumore di Stockausen e di altri compositori che ne hanno seguito le orme. Ciò è accaduto ben prima che la sperimentazione musicale passasse attraverso la musica elettronica.

Oggi nell’ambito della sperimentazione musicale si parla sempre più spesso di musica e intelligenza artificiale senza sapere cosa succederà al futuro della creatività. Ma non è detto che per produrre qualcosa di originale serva un algoritmo in grado di mescolare loop ed effetti sonori, magari mediante uno smartphone. Per una volta dimentichiamo anche le applicazioni musicali. Nel bowed piano per giocare con i suoni basta un pianoforte acustico, meglio se a coda.

Cos’è il bowed piano?

La tecnica del bowed piano è stata inventata per la prima volta dal compositore C. Curtis-Smith nel 1972. Successivamente è stata sviluppata dal compositore americano Stephen Scott, che nel 1984 ha pubblicato il disco New Music for Bowed Piano. Questa opera ha segnato il suo ingresso nel mondo della musica classica contemporanea. Di che cosa si tratta? Il bowed piano, più che un genere musicale, è un modo di definire un’arte.

Stephen Scott con la collaborazione di altri musicisti esplora l’interno del pianoforte alla ricerca di nuovi colori, proprio come fosse un pittore. Le sue performances creano effetti davvero affascinanti, non solo da ascoltare, ma anche da vedere. C’è una coreografia di gesti e movimenti coordinati che in qualche modo ricorda gli eventi di arte contemporanea.

Nel bowed piano si può usare un qualsiasi pianoforte acustico, meglio se a coda. Per ottenere un suono sostenuto e modulabile si può infilare un filo di nylon sotto le corde dello strumento. Oltre agli archetti di nylon i musicisti suonano con pezzi di legno, bacchette, plettri o le stesse mani per pizzicare, sfregare o percuotere le corde. Il risultato è una tavolozza sonora estremamente ampia e variegata.

Arte performativa del pianoforte

Visti da lontano i musicisti alle prese col bowed piano sembrano un gruppo di chirurghi alle prese con un paziente in sala operatoria. Avvicinandosi si capisce che il gruppo di pianisti e musicisti non sta operando, ma suonando con una tecnica innovativa. Alcuni musicisti pizzicano le corde del pianoforte come fossero quelle di un violino o di una chitarra, c’è chi percuote la struttura del pianoforte, mentre altri ancora sembrano cucire con ago e filo.

L’ensemble del bowed piano è composta da una decina di elementi. C’è chi tira del filo da pesca sotto le code come suonasse un violoncello e chi per produrre suoni percussivi usa un martelletto di legno avvolto in un crine di cavallo. Tra plettri di chitarra e rotoli di nastro magnetico, tutto è concesso dalla fantasia per ottenere nuove sonorità da utilizzare nelle composizioni.

Non ci sono limiti alla creatività e non a caso molti spunti sono sempre più utilizzati anche dai pianisti jazz e per produrre colonne sonore. Per chi fosse interessato alle sonorità ma non disponesse di un pianoforte a coda, esistono anche suoni di bowed piano campionati da utilizzare nelle proprie produzioni. Ableton ad esempio dispone di alcuni samples dalle sonorità magiche e particolare registrati utilizzando un pianoforte Baldwin Grand da nove piedi.