
Origine della batteria musicale ed evoluzione del drum kit nella storia per suonare jazz, rock fino all’uso di trigger e dell’elettronica per generi moderni e nell’hip hop. Migliori marche di batterie acustiche ed elettroniche e accessori per batteristi
Migliaia di anni dopo che il primo tamburo è stato suonato dall’uomo sulla terra per accompagnare cerimonie e riti tribali, le batterie musicali sono ancora oggi tra gli strumenti protagonisti di tutti i generi musicali. Fin dai primi del ‘900 la batteria e i batteristi hanno contribuito in maniera determinante all’evoluzione di tutti gli stili musicali pop, rock, jazz o hip hop che oggi ascoltiamo.
Il progresso costruttivo delle maggiori marche di batterie musicali nel frattempo ha permesso ai batteristi di perfezionare la tecnica ritmica arrivando anche a livelli di espressività e funambolismo impressionanti. Dalla prima batteria passando dai drum kit acustici standard per ogni tipo di gruppo fino alle nuove batterie elettroniche o con trigger, ecco cosa é successo negli ultimi cento anni di storia della percussione.
Indice
- Origine batteria musicale
- Nasce la batteria moderna
- Drum set batteria acustica
- Batteria acustica con trigger
- Batterie elettroniche
- Marche di batterie musicali
- Accessori per batteristi
Origine batteria musicale
Se le origini della musica si perdono nella preistoria, il ruolo evolutivo del ritmo é studiato dagli antropologi. Le percussioni sono stati i primi strumenti ad essere utilizzati dall’uomo nel corso di rituali e cerimonie primitive. Il primo tamburo sembra sia stato realizzato coprendo una buca con una pelle di animale tesa con dei massi. Poi sono stati inventati i tamburi da suonare con le mani e percuotere mediante bacchette per amplificarne il suono.
I primi tamburi idiofoni, che producevano il suono vibrando, risalgono a 70 mila anni fa, mentre tamburi a cornice, con una pelle tirata a coprire l’imboccatura di un cilindro, si fanno risalire alle popolazioni della Mesopotania e dell’Antico Egitto. Questi modelli hanno fatto il loro ingresso nella musica classica europea per poi finire nel set delle moderne batterie ancora oggi suonate dai batteristi di tutto il mondo.
La batteria come strumento nasce per ridurre il numero di musicisti delle band che suonavano in teatro. La buca dei teatri riservata all’orchestra era troppo piccola per contenere tre batteristi diversi. Nella musica popolare la batteria fa il suo ingresso agli abori della musica jazz a fine ‘800, quando vari strumenti percussivi di origine classica come rullante, piatti e grancassa furono affidati ad un solo percussonista.
Nasce la batteria moderna
Nella storia della musica si può dire che la batteria moderna naque all’incirca nel 1890 quando fu inventato un rudimentale pedale per cassa in modo che un solo batterista potesse avere due mani libere con cui suonare altri due tamburi differenti. Successivamente si collegò il pedale della cassa al piatto sul telaio del tamburo. Alle batterie mancava ancora qualcosa che fu inventato di lì a poco.
Nel 1909 William e Theobald F. Ludwig inventarono due pedali per suonare gran cassa e piatti e le possibilità espressive dei batteristi crebbero a dismisura. I drum set già dopo gli anni ’20 comprendevano una grancassa da 24″ azionata a pedale collegata ad un piatto, un rullante da 12″ e un piatto sospeso. Poi arrivò il tom-tom, tamburo di derivazione cinese e una serie di altre percussioni che i batteristi montavano sulla batteria: triangoli, tamburelli, campanacci e cimbali.
Il kit della batteria moderna era quasi completo. Mancava solo il charleston a molla da suonare con il piede, che arrivò attorno al 1930. Da allora poco è cambiato per quanto riguarda il drum set a disposizione dei batteristi, se escludiamo qualche miglioria tecnica e costruttiva operata dalle marche di batterie più famose nate attorno agli anni ’20 come l’inglese Premier, Ludwig e Gretsch. I batteristi contribuirono in modo formidabile all’evoluzione della batteria e ai suoi standard per gruppi e orchestre.
Drum set batteria acustica
Fu il batterista della band del clarinettista Benny Goodman ad inventare il primo kit di quattro pezzi. Con l’invenzione dei microfoni e quando la musica cominciò ad essere registrata su vinile, i nuovi generi da ballo favorirono l’ingresso di altri produttori e nuove tecnologie costruttive. La guerra impose l’uso di tamburi costruiti in legno massiccio e con poco metallo. Poi arrivò il compensato, più economico. Alla fine della guerra jazz, rock ‘n’ roll e gruppi come i Beatles imposero ancora nuove forme e sonorità.
Negli anni ’70 e ’80 furono generi come il rock e la fusion a portare nuovo fermento tra i batteristi. La voglia di sperimentare creò nuovi tamburi mentre la possibilità di usare effetti elettronici con i trigger con cui pilotare suoni campionati permise di creare sonorità percussive totalmente innovative. Successivamente drum machine, sampler e loop musicali hanno cambiato di nuovo le carte in tavola per una nuova generazione di batteristi. Oggi l’utilizzo di pad elettronici si unisce spesso ai tradizionali kit per trasformare la tecnologia in creatività.
Batteristi e bassisti costituiscono la sezione ritmica e oltre a scandire tempo e dare il ritmo, possono colorare un brano con cambi di ritmo e decidere volume ed intensità di un pezzo. A seconda di come viene percossa una batteria può avere un volume sonoro molto forte o delicato e far diventare una canzone energica, dura o delicata. Percuotendo tamburi e piatti si decidono respiro, colore e amalgama di tutti gli altri strumenti musicali.
Batteria acustica con trigger
I batteristi amano suonare le batterie acustiche e raramente si innamorano di strumenti elettronici: è una questioni di suono, ma anche di sensibilità. Picchiare su un pad elettronico non darà mai le stesse sensazioni di un tradizionale tamburo di legno. Anche se per loro stessa natura i pad sono controller in grado di trasformare il segnale generato dalla percussione in qualsiasi altro suono, la stessa cosa si può fare utilizzando con una batteria acustica con dei trigger.
I trigger per set acustici vengono utilizzati da qualche anno e sono sensori che appoggiati ad un tamburo o un piatto della batteria, generano un impulso ad ogni colpo trasmettendolo ad un modulo sonoro. Ciò significa che colpendo un tamburo si può suonare via midi qualsiasi cosa. Il limite? La mancanza di dinamica e di sfumature e non a caso i trigger sono utilizzati in generi come l’heavy metal, dove eventualmente servono precisione e definizione del suono.
Oggi anche i batteristi usano la tecnologia con sensori come Sensory Percussion che appoggiati sui tamburi o sui piatti, consentono di mantenere la gamma dinamica, aggiungendo ulteriori possibilità espressive a seconda della posizione in cui si colpisce il tamburo. Diverse aree possono così produrre diversi suoni ed effetti, sia utilizzando moduli sonori che software specifici per la generazione sonora.
Batterie elettroniche
Spingendosi ancora oltre alle batterie acustiche con trigger arriviamo a parlare della batteria elettronica, uno strumento che come vedremo sfrutta la tecnologia per offrire una serie di caratteristiche che gli strumenti acustici non possono avere. Dal punto di vista costruttivo una batteria elettronica sostituisce tamburi e piatti dei drum kit tradizionali con pad elettronici, dischi in gomma che contengono sensori in grado di tradurre i colpi in impulsi elettrici.
E’ un modulo sonoro a trasformare gli impulsi del pad in suoni di batteria che si possono ascoltare tramite altoparlanti o anche in cuffia. E qui c’è il primo vantaggio delle batterie elettroniche: non fanno rumore e si possono suonare anche in casa senza disturbare famiglia e vicini. Un altro aspetto vantaggioso è la dimensione decisamente ridotta di tutto il set rispetto ad una batteria acustica che le rende anche facilmente trasportabili.
Le batterie elettroniche inoltre possono essere collegate a qualsiasi fonte sonora via Midi/Usb. Questo significa che oltre alla gamma di suoni campionati di batteria contenuta nel modulo sonoro per suonare rock, pop, jazz, hip hop e così via, si possono cercare anche su internet campioni di rumori e suoni personalizzati percussivi e non. Nel modulo sonoro sono contenuti anche tracce musicali, pattern e brani per imparare a suonare.
Registrare una batteria elettronica nel computer è molto più semplice dato che non servono microfoni e anche per suonare dal vivo è sufficiente entrare nel mixer e regolare volumi e toni. Ovviamente oltre a tutti questi vantaggi esiste qualche difetto. I suoni non saranno mai come quelli di una vera batteria acustica; il tocco dei pad non sarà come quello delle pelli di un tamburo, così come il rimbalzo e la dinamica. Comunque tutto dipende dal genere che si vuole suonare.
Marche di batterie musicali
Dalla sua invenzione la batteria musicale è diventata lo strumento ritmico fondamentale all’interno di qualsiasi band o gruppo. Anche se è uno strumento tradizionalmente acustico, l’era tecnologica già da alcuni anni offre anche ai batteristi una serie di gadget elettronici per ampliare la gamma sonora del loro strumento. Queste che seguono sono le migliori marche di batterie musicali e percussioni più famose sul mercato suonate dai più grandi batteristi al mondo dei vari generi.
Ludwig Fabbrica di batterie che rappresenta la storia della batteria. L’azienda statunitense è stata fondata nel 1909 a Chicago e i suoi modelli sono utilizzati da molti batteristi famosi
Premier Azienda ricca di storia, tradizione e innovazione fondata nel 1922. Anche oggi il marchio Premier produce le migliori batterie musicali e accessori del mercato
Gretsch Dalla fine dell’800′ in un piccolo negozio di Brooklyn, New York, fino a divenire una prestigiosa fabbrica di tamburi utilizzati anche dal famoso percussionista Vinnie Colaiuta
Evans Prima casa a costruire batterie usando pelli sintetiche, è in attività da oltre 40 anni ed è uno dei produttori leader mondiale di rullanti, tom e casse
Pearl Azienda giapponese tra le più conosciute che costruisce batterie musicali e accessori come pedali, aste meccaniche, piatti usati da batteristi famosi in tutto il mondo
Tama Strumenti musicali a percussione, batterie e accessori di qualità prodotti in giappone ma utilizzati da molti batteristi rock e haevy metal americani
Accessori batterie musicali
Un kit di batteria acustica non è fatto solo da tamburi e piatti. Le migliori batterie moderne sono strumenti molto sofisticati ed ogni batterista ha le proprie preferenze non solo per quanto riguarda la marca, ma anche relativamente a vari accessori come bacchette, meccaniche, pedali, stand e altro. Per quanto riguarda il drum kit c’è chi oltre ai tradizionali pezzi utilizza campane costruite in molti legni diversi, doppi pedali, smorzatori per il suono del rullante.
Tra gli accessori usati dai batteristi non ci sono solo pezzi da suonare. Ci sono tappetti e strumenti per bloccare la cassa sul pavimento, porta bacchette, chiavi di accordatura delle pelli, borse per portare la batteria, metronomi tascabili per studiare, cuffie e microfoni studiati appositamente per microfonare, amplificare o registrare le batterie quando suonano in studio o nei concerti dal vivo.
Vic Firth Fondata da un timpanista della Boston Symphony Orchestra, produce bacchette tra le più famose al mondo ma anche mallet per timpani, marimba, xilofono, strumenti a percussione da orchestra
Remo Da sempre in prima linea nella progettazione di nuove soluzioni per batteristi, costrisce pelli, accessori, strumenti a percussione ma ha anche una linea di modelli di batterie musicali
Sabian Azienda canadese che produce ottimi piatti e accessori per batteristi che si possono riconoscere per un famoso simbolo grafico
Zildjian Quasi 400 anni di storia per questa fabbrica che dalla turchia vende piatti e bacchette di tutti i tipi ai migliori batteristi del mondo
Paiste Azienda svizzera che produce piatti molto usati dai migliori musicisti professionisti di tutti i generi musicali
Meinl Percussion Industria tedesca specializzata in strumenti a percussione come Bongos, cabasas, cajons, congas, djembes, shaker e molto altro