
Da molti secoli l’arte in miniatura gioca con realtà e fantasia suggerendo l’importanza delle piccole cose. Dalle miniature pittoriche per libri antichi alle opere rinascimentali fino alle installazioni moderne in cui la sfida è vedere il mondo da un’altra prospettiva
Se la capacità degli artisti è vedere la realtà in modo diverso e darne una interpretazione personale, l’arte in miniatura sembra fatta apposta per ritrovare un microcosmo di storie viste da un’altra prospettiva. Poco importa se i micromondi ricostruiti fin nei minimi particolari sono reali o immaginari. La cura e la minuzia della lavorazione unita al genio dell’artista fanno la differenza.
L’arte in miniatura parte dalla pittura per passare a incisioni, ornamenti, sculture anche di pochi millimetri in un panorama molto variegato difficile da definire che interessa sia l’arte antica che contemporanea ma anche l’artigianato. Miniature art è solo una definizione che può abbracciare quadri, oggetti iper realistici, modellismo, mondi sotto vetro, minuscoli terrari e diorama. Il comune denominatore rimane la capacità di esprimersi nel piccolo.
Origine arte in miniatura
Le miniature nell’arte esistono da secoli, ma è nel rinascimento ed in particolare tra il XVI e il XVII che il genere della pittura in miniatura ha avuto un ruolo importante. Dipinti ad aquarello o tempera di qualche centimetro servivano innanzitutto ad illustrare e decorare libri e manoscritti, ma furono molto apprezzati anche dai regnanti. Nelle corti si diffuse la moda di miniature su pergamena, smalto, avorio, carte da gioco e immagini realizzate su piccole medaglie indossate come ornamento personale segno di distinzione e appartenenza sociale.
Una collezione di miniature del pittore di corte Nicholas Hilliard presso la regina Elisabetta I di Inghilterra e di altri artisti è al Victoria and Albert Museum di Londra. Oltre che in Europa, l’arte in miniatura ha una tradizione secolare tramandata di padre in figlio anche in oriente, dove oltre ai piccoli dipinti su libri si unisce la lavorazione di tessuti, pareti, ceramiche disegnate e colorate o ornate con materiali come oro e argento. In Lituania la Galleria Pranas Domšaitis ha una sezione interamente dedicata alle miniature artistiche con oltre 300 opere provenienti da ogni parte del mondo.
In tempi più recenti l’arte in miniatura non riguarda solo la realizzazione di piccoli quadri, ma anche la creazione di opere e installazioni tridimensionali di qualsiasi natura. Ci sono artisti capaci di creare paesaggi incredibili in dimensioni molto ridotte utilizzando semplici materiali naturali e anche materiali di riciclo. Con mani precise e infinita pazienza si possono creare piccole città, interni di abitazioni, ambientazioni capaci anche di muoversi.
Arte in miniatura moderna
Nell’arte contemporanea e moderna la possibilità di esprimersi in miniature è infinita. Ogni artista si specializza in un filone e lo sviluppa con risultati davvero sorprendenti che a volte riscuotono grande successo grazie anche al passaparola e alle immagini condivise su Instagram e sui social in generale. La miniature art è molto diffusa anche su YouTube con tanti video esemplificativi che raccontano il processo di esecuzione di oggetti.
Tra gli esempi di arte in miniatura ci sono le micro sculture di Nikolai Aldunin o le piccole architetture dell’artista Charles Young capaci di rappresentare gli elementi tipici di una città reale. Alcuni si muovono e sono perfettamente funzionanti. Sempre con l’architettura gioca Steven J. Backman che crea monumenti come Torre Eiffel e Golden Gate Bridge in miniatura utilizzando solo stuzzicadenti. Una passione trasformata in lavoro che si estende anche a ritratti, paesaggi e sculture particolari.
La specialità di Slinkachu invece è creare scene in miniatura anche per le strade delle grandi città. I suoi personaggi sono figurine caratterizzate dipinte a mano che animano situazioni quotidiane in luoghi pubblici sotto gli occhi dei cittadini. Senso dell’umorismo, voglia di stupire e coinvolgere i passanti spingono l’artista britannica a intraprendere progetti e installazioni all’aperto. A Parigi, Londra e Dubai i suoi piccoli attori diventano protagonisti in contesti che solo il genio di un artista può realizzare.
Micromondi fantastici
La natura è la fonte di ispirazione dei paesaggi naturali iperealistici di Matthew Albanese che comprendono vulcani in eruzione, paesaggi tropicali e atmosfere tempestose. La costruzione di questi modelli avviene con materiali semplici e ogni cosa è studiata fin nei minimi particolari a cominciare dalle luci fino ai movimenti capaci di rendere ancora più realistici questi micromondi.
Sotto vetro e in cartone sono le architetture di Daniel Agdad che comprendono una vasta e complessa serie di composizioni che si rifanno al passato. E se Thomas Doyle evoca scenari apocalittici, per Takanori Aiba è impossibile dimenticare la tradizione giapponese bonsai. Le sue opere sono architetture complesse costruite su alberi secolari di piccolo formato. Poi c’è ci preferisce i tubi di vetro come involucro. Rosa de Jong lavora con carta, cartone, cotone e bastoncini per creare architetture che giocano con la fantasia.
C’è chi come arte in miniatura sceglie il cibo come Shay Aaron e chi come Hasan Kale dipinge mini paesaggi ovunque ci sia un piccolo spazio a disposizione, su tavolette di cioccolato, chicchi di riso e sezioni di mandorle. Per chi è in cerca di mondi in scatola non si possono non citare i Retablos dell’italiana Barbara Capponi, in arte Babas. Ispirati alle pale d’altare diffuse in Messico e nei paesi del Sud America, racchiudono storie da far volare con la mente.
Miniature sulla luna
Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sul fascino delle piccole cose, la Moon Gallery Foundation creata dall’Università di Leiden nei Paesi Bassi ini collaborazione con l’Agenzia spaziale europea, sta selezionando una serie di opere di arte in miniatura per il primo museo permanente sulla luna. In questo caso la scelta di miniature piuttosto che di grandi opere dipende dal peso e dalla massa, che nelle missioni spaziali devono essere i più bassi possibile.
Sessantaquattro opere di un centimetro cubo di volume, a rappresentanza di tutta l’umanità, dovrebbero atterrare sul suolo lunare entro il 2025. La sfida per gli artisti chiamati a collaborare al progetto è illustrare la vita sulla terra dal punto di vista sociale, artistico e scientifico. Ci sono minuscole piastrelle con disegni di artisti famosi, ma anche una piccolissima bottiglia con l’aria pulita del polo sud. Speriamo non l’unico campione rimasto di micromondo reale…