Come abbronzarsi bene in modo naturale uniforme, sano e duraturo? Consigli per prendere il sole in modo sicuro al mare e in montagna in ogni stagione. Le migliori creme solari per diventare neri senza macchie e mantenere il colore a lungo senza spellarsi

Abbronzarsi bene in modo perfetto e uniforme è il sogno di ogni vacanziero italiano che si rispetti, in estate sulle spiagge o in inverno sulle piste da sci. Il colorito scuro e dorato della pelle è un vezzo estetico trasversale al livello sociale, ma anche uno status intramontabile di prestigio. Essere abbronzati ancora oggi è sinonimo di salute e benessere dal punto di vista fisico ed economico.

Come abbronzarsi bene e velocemente, perchè siamo affascinati dal colore della pelle e quali precauzioni è necessario mettere in atto nel prendere il sole? I raggi solari offrono benefici ma rischi da non sottovalutare e per mantenere una pelle sana sotto il sole cocente bisogna sempre esporsi in spiaggia protetti da creme solari. Partiamo dall’inizio cercando di capire cosa sia l’abbronzatura.

Indice

Abbronzarsi come moda

Abbronzarsi oggi è sinonimo di vacanza, di per sè una forma di status sociale. Ricchi industriali, vip e personaggi famosi dello spettacolo sono sempre pronti a sfoggiare una tintarella perfetta, nè troppo chiara nè troppo scura. Se potersi permettere una vacanza al mare o in montagna non è da tutti, c’è chi per diventare scuro e avere un aspetto più sano si arrangia sul balcone di città. Ma non è sempre stato così.

Il significato dell’abbronzatura è cambiato in ogni epoca. Nell’antica Roma le donne aristocratiche si proteggevano con ombrellini sfoggiando una pelle bianchissima. Questo vezzo continuò nei secoli attraversando tutto il medioevo fino al ‘900. Mantenere la pelle bianca era un lusso che solo i ricchi potevano permettersi, non dovendo lavorare sotto il sole cocente come i contadini.

Almeno fino all’ottocento i benestanti e le classi sociali più agiate evitavano accuratamente di esporsi al sole. Fu solo dopo il 1903, con la scoperta della fototerapia, che si scoprirono i benefici dello stare al sole. I raggi solari infatti autano la produzione di vitamina D, utile a curare malattie infettive, lupus e rachitismo. Ancora la moda estetica dell’abbronzarsi come la inteniamo noi non c’entrava nulla.

Negli anni ’20 fu la stilista Coco Chanel a lanciare la tendenza della pelle abbronzata in Costa Smeralda. La televisione a colori degli anni ’60 trasformò l’abbronzatura in tendenza alla moda. Abbronzarsi era gratis e democratico e metteva tutti d’accordo, boom economico e rivoluzione giovanile. Attori e star di Hollywood furono i testimonial ideali di spot che imponevano un nuovo status symbol di massa che tutti potevano permettersi, anche senza andare in vacanza.

Cos’è l’abbronzatura?

In poche decine di anni siamo passati dal coprire la pelle con l’ombrellino d’estate fino all’abbronzatura come moda e addirittura come dipendenza. Abbronzarsi in modo compulsivo è stato un problema affrontato dalla sanità americana al pari di sigarette e cibo spazzatura. La lettino mania in tempi recenti ha coinvolto circa 30 milioni di americani che mettevano a rischio la salute con i raggi ultravioletti per il senso di appagamento andotto dal sole.

Se oggi pensiamo ad un corpo sano e abbronzato e al colorito scuro come sinonimo di bellezza o salute, in realtà non c’è nessun vantaggio evolutivo che ci spinge l’uomo a prendere il sole, anzi è vero esattamente il contrario. Quando esponiamo la pelle al sole il corpo adotta delle difese naturali per proteggersi dai dannosissimi raggi ultravioletti. Solo il 5% dei raggi viene riflesso dallo strato superficiale dell’epidermide, mentre gli altri penetrano nelle cellule che producono melatonina il cui scopo primario è assorbire l’energia.

La melatonina produce un pigmento colorato che impedisce alle radiazioni Uvb di danneggiare le cellule: più la pelle è minacciata e più forma uno scudo colorato protettivo. Qusto fenomeno è diverso nelle varie zone del pianeta. Chi ha la pelle chiara e ha i capelli biondi o rossi ha un pigmento protettivo meno efficace e si scotta più facilmente di chi ha la pelle naturalmente più scura. Di seguito vedremo come tutti devono comunque prendere delle precauzioni per evitare di danneggiare anche in modo serio la pelle.

Abbronzarsi senza rischi

I raggi solari migliorano l’umore, regolano i ritmi ormonali e favoriscono la produzione della preziosa vitamina D. L’esposizione al sole ha molti benefici: produce serotonina ed endorfine implicate nei meccanismo dell’umore e del piacere, concilia il sonno stimolando la produzione di melatonina, può risolvere malattie cutanee, far bene al cuore riducendo la pressione e aiutare il sistema immunitario.

Ma l’abbronzatura a tutti i costi può essere anche un vero nemico della salute. L’esposizione errata ai raggi Uva e Uvb può causare problemi come scottature, reazioni fotoallergiche e alterazioni anche più gravi come i tumori. Senza considerare che esporsi ai raggi solari in modo prolungato può causare disidratazione della pelle e la produzione di radicali liberi causa un suo invecchiamento precoce con la comparsa di rughe e macchie scure ad ogni età.

C’è anche un vademecum scritto dal Ministero della salute italiano su come bisogna comportarsi per prevenire le malattie più gravi I consigli dei dermatologi sono sempre gli stessi: l’abbronzatura naturale sotto il sole deve essere evitata nelle ore più calde (dalle 12-16); non bisogna rimanere esposti per più di 30 minuti consecutivi ed è necessario utilizzare sempre creme protettive.

Dal 2009 le lampade abbronzanti sono considerate cancerogene dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro. Dal 2011 sono vietate in Italia a minorenni, donne in gravidanza e a chi si scotta facilmente. Vengono a usate per prepararsi all’estate, comunque vengono ancora usate da un 25% di donne sotto i 40 anni e da un 10% uomini da un 10% che amano il colorito scuro. In realtà come spiegato dall’Istituto Superiore della Sanità per scurirsi anche in inverno è meglio abbandonare i lettini e utilizzare solo spray e creme autoabbronzanti.

Quali creme solari usare

Indipendentemente dal colorito della pelle e dal fatto di essere su una spiaggia, tutti abbiamo provato il piacere di esporci al sole, che anche fuori stagione ha un immediato effetto positivo sull’umore. I suoi raggi possono essere però molto dannosi, provocare macchie scure e invecchiare la pelle. Abbronzarsi significa quindi utilizzare delle creme protettive fondamentali per preservare la pelle dal sole.

Le creme solari vanno spalmate 15 minuti prima dell’esposizione ripetendo l’applicazione ogni due ore. E’ bene scegliere prodotti di qualità evitando filtri chimici con coloranti, profumi, conservanti sintetici, PEG e parabeni. Come scegliere una buona crema solare? Ognuno ha un tipo di pelle diversa ma ci sono alcune regole che riguardano tutti a cominciare dal fattore di protezione solare.

L’Spf (Solar Protection Factor) è uno standard inserito dalla Fda (Food and Drug Administration) che indica di quante volte una crema riduce la possibilità che la pelle venga danneggiata dal sole. Le creme solari migliori proteggono contro i raggi UVA e UVB e devono avere un fattore di protezione solare almeno compreso tra 30 e 60 a seconda della carnagione a cui corrisponde il fototipo diviso in una scala di 5 dal più intollerante al sole (I) al molto scuro (V).

Per avere garantita la protezione solare serve applicare sulla pelle una quantità minima di crema su tutto il corpo, stabilita in 2 mg/cm2, circa 40 grammi che equivalgono a 6 cucchiaini. Se una crema è resistente all’acqua consente di fare il bagno e attività fisica in spiaggia, anche se comunque è consigliato ripetere l’applicazione dopo ogni bagno ed ogni due ore.

Alcuni studi hanno osservato come dopo 4 ore ci sia un 40% in meno di protezione che sale al 50% in 8 ore. Dopo il bagno di sole la sera è necessario idratare la pelle con una crema doposole rinfrescante e disinfiammante in modo da evitare il fenomeno della desquamazione. Le migliori contengono solo ingredienti naturali come aloe, olio di argan, burro di karitè.

Cibo per preservare la pelle

Qualche settimana prima dell’esposizione al sole, ma anche nelle ore o nei giorni precedenti, serve un’azione mirata di protezione e preparazione della pelle da attivare con l’alimentazione per allontanare i danni dei radicali liberi. Prima di partire per le vacanze al mare o per una settimana bianca, fa bene bere centrifugati, frullati detox e bere tanta acqua per depurare e rivitalizzare l’intero organismo.

Per rendere sana la pelle via libera a frutta e verdura di stagione; varietà e mix di colori sono i migliori indicatori per stabilire il giusto apporto di vitamine e sali minerali. Da non dimenticare pesce azzurro, semi oleosi e un buon olio extra vergine di oliva e altri alimenti come ad esempio le carote. Migliore fonte di betacarotene, antiossidante che si trasforma in vitamina A e protegge la pelle dai danni dell’età e dagli effetti dannosi delle radiazioni solari.

Mangiate crude o meglio ancora appena scottate, le carote condite con un buon olio extra vergine di oliva o con semi oleosi favoriscono l’assorbimento del betacarotene. E’ possibile preparare un centrifugato con 1 arancia e 3 carote da accompagnare con un cucchiaino di olio extravergine. Da assumersi quotidianamente nelle 3-4 settimane prima dell’esposizione al sole. La variante è con 3 carote, 6 albicocche e il succo di un limone

Spirulina platensis Microalga verde-azzurra conosciuta come spirulina è un valido integratore alimentare ricco di betacarotene, vitamine del gruppo B, proteine, sali minerali e oligoelementi. Si rivela una perfetta alleata per fornire all’organismo una protezione contro i radicali liberi, mantenere l’equilibrio idrosalino e favorire la sintesi di melanina, il pigmento responsabile del colore scuro alla pelle e della sua protezione dai danni del sole. Acquistare la Spirulina in farmacia o erboristeria sotto forma di compresse e iniziare l’assunzione un mese prima dell’esposizione.

Avocado Contiene preziose sostanze antiossidanti come la vitamina la vitamina E e il betacarotene. Uno dei modi migliori per gustare l’avocado è sotto forma di guacamole, una gustosissima salsa messicana mentre può essere un valido aiuto per chi vuole preparare una maschera idratante di sicuro effetto

Aloe vera Il succo possiede un fattore protettivo naturale che corrisponde al numero 4 e in generale si rivela un valido aiuto per la funzione protettiva delle cellule contro i danni dalle irradiazioni solari, anche in casi di scottature. Applicata un giorno prima dell’esposizione previene anche l’eritema da sole. Scegliere il succo di Aloe vera allo stato puro senza aggiunte chimiche in farmacia.

Scrub per abbronzarsi meglio

Gli scrub sono massaggi energici che aiutano la pelle a rigenerarsi liberandola dalle cellule morte in modo da favorire un’abbronzatura più completa. Sono facili da preparare e sono da utilizzare una volta la settimana, iniziando almeno un mese prima di abbronzarsi. In genere si possono adottare ricette di cosmetici fai da te naturali mirati per detergere, lenire, rinforzare e pulire la pelle.

Per preparare uno scrub bastano 2 cucchiai di zucchero la scorza grattugiata di un limone e un cucchiaio di olio per avere una soluzione efficace pronta per essere applicata sul corpo precedentemente inumidito, un massaggio più o meno vigoroso nelle diverse parti del corpo assicura una pelle luminosa e setosa. Al posto dello zucchero si può utilizzare la crusca e in generale le farine integrali che unite all’olio svolgono un’azione emulsionante ed esfoliante sulla pelle di tutto il corpo.

Maschera pre sole Da applicare qualche ora prima dell’esposizione si rivela un toccasana per la pelle del viso rendendola più forte e pronta ad accogliere i raggi solari nelle ore più idonee. Schiacciare con una forchetta mezzo avocado, 1 cucchiaio di succo di aloe, 1 cucchiaino di alga spirulina polverizzata e uno di olio.